Guardando bene non ha senso parlare di segreto della vittoria a chi abitualmente è un vittorioso. Chi è abituato a vincere ne conosce il segreto, non ha bisogno di alcuna rivelazione.
Eppure il successo dei ragazzi oggi nel Torneo di Viareggio ha riportato in auge qualcosa di antico anzi di nuovo e rivoluzionario nella Juventus post 2006.
Un trionfo pieno, netto, indiscutibile.Figlio di organizzazione e preparazione tattica. Si è giunti a questo importante appuntamento con la finale dopo un torneo difficile avendo superato squadre motivate ed attrezzate sia qualitativamente che tecnicamente: Maccabi, Parma, Frosinone, Lazio, Siena e Torino.
Solo agli ottavi con la Lazio si è avuta la sensazione di avere un'avversaria "alla pari", una vera finale anticipata, crudele per gli sconfitti, i capitolini, sia nella forma che nel contenuto.
E' la legge del calcio.
Non quella del tavolino, quella del campo. Oggi quando sono scesi in campo i "nostri" hanno fatto subito capire che volevano la coppa, che ci sarebbe stato poco da fare per la seppur volenterosa Sampdoria.
Hanno dominato fino al 3-0 nascondendo letteralmente la palla agli avversari, con mentalità e disposizione tattica ottimale che hanno fatto la differenza.
Per la cronaca: al 13' la Juventus è andata in vantaggio grazie ad un autogol di Perazzo che deviava verso la propria porta un traversone velenoso di Daud, mettendo fuori causa il portiere doriano Fiorillo che, comunque, aveva anticipato troppo l'uscita bassa.
I "nostri" hanno continuato ad imporre il gioco ed il ritmo con grande autorità grazie soprattutto alla moltiplicazione dei Marrone, dei Castiglia e dei D'Elia.
Quest'ultimo sulla fascia sinistra, in sovrapposizione a Daud è stata una vera e propria spina nel fianco della difesa blucerchiata che non è mai riuscita a trovare la contromisura per arginarlo, e da un suo ennesimo traversone al 38', Immobile deviava in rete il pallone e arrivava il raddoppio.
Raddoppio che sanciva in modo più veritiero sul tabellino quello che si vedeva in campo ed, al fischio di fine tempo, erano i doriani a tirare un sospiro di sollievo.
La Juventus entra in campo per prima, una ulteriore dimostrazione di spirito e di carattere e ricomincia da dove aveva lasciato. Strepitosa azione tutta di prima: Duravia, Esposito, Immobile e Daud sigla il 3-0 chiudendo la partita e conquistando il titolo di capocannoniere del torneo!
Adesso i blucerchiati non vogliono "sbracare" e i bianconeri arretrano il baricentro consentendo anche a Pinsoglio di mettersi in mostra. Accorciano le distanze su una punizione deviata da Daud, ma prendono il quarto gol per merito dell'instancabile Immobile all'ultimo secondo 4-1.
Vittoria strameritata. Una finale senza tatticismi con la voglia di vincere da parte dei ragazzi della Juventus che in campo ha fatto la differenza.
Questo è il vero spirito guerriero bianconero, quello che da sempre ci contraddistingue che ci etichetta e che ci rende antipatici. Vivaddio.
E' stata la vittoria di Marrone e di D'Elia, di Immobile e di Daud ma, soprattutto è stata la vittoria di un grande gruppo che non ha mai snaturato il suo gioco, chiunque fosse in campo. Sono stati fuori dei nazionali, ma la squadra non ne ha mai risentito.
Sono dei ragazzi che hanno capito cosa significa la Juve, che sono consapevoli della maglia che indossano, che hanno tecnica ma anche grinta, che hanno la calma, la tranquillità, la serietà degli anziani, ma l'entusiasmo, la corsa, l'allegria della gioventù, che hanno rispetto degli avversari, ma non hanno paura di nessuno perché loro rappresentano la Juventus. Testa alta, sguardo fiero, orgoglio di appartenere ad uno dei più grandi club del mondo.
Se questo spirito non sono capaci di trasmetterlo dall'alto gli attuali dirigenti, ben venga questa spinta dal basso dai giovani e da un settore che è ancora pregno di "stile" antico.
A giugno qualcuno continuerà la strada con noi, qualcuno, inevitabilmente, proseguirà la carriera in un'altra squadra, certamente professionistica. Sono sicuro che anche chi ci lascerà si porterà nel cuore l'orgoglio di avere fatto parte della Juve e, anche se il rammarico sarà grande, non potrà dimenticare la gioia di queste giornate e l'esperienza acquisita sarà un dono prezioso per la sua vita e la sua carriera.
I premi speciali della competizione sono andati rispettivamente:
GOLDEN BOY: Guido Marilungo (Sampdoria)
MIGLIOR PORTIERE: Vincenzo Fiorillo (Sampdoria)
CAPOCANNONIERE: Ayub Daud (Juventus) con 8 reti.
Dove è l'oggettività ha vinto uno juventino dove è una giuria a decidere hanno vinto altri.
Ci può stare per il portiere ma per il miglior giocatore del torneo direi che siamo alle solite. Solite cialtronerie, non me ne voglia l'ottimo Marilungo ma io avrei premiato Marrone.
Quando ci si trova a parlare di giovani talenti ci si attende di vedere piccole stelle, in grado di incantare con giocate da applausi e tocchi di fino. Marrone, al contrario, è l’emblema della solidità e della concretezza ma anche della qualità, doti necessarie per far strada nel calcio di oggi e determinanti per far vincere la propria squadra.
Non mi resta che ringraziare tutti, la Juventus, le altre squadre e i bravi talenti che hanno partecipato a questa competizione, l'organizzazione e questo bellissimo torneo.
Ringrazierei volentieri anche la rai per la copertura e le dirette e mi riprometto di farlo la prossima volta a patto che cambi la squadra degli opinionisti e tele commentatori. Francamente sono stufo della faziosità e parzialità di certi personaggi che campano e trovano posto di lavoro solo perché anti Juventini, specie nel cosiddetto servizio pubblico.
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