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Sabato 23.11.2024 ore 18,00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Calcio giocato di M. ROCCA del 19/04/2009 08:23:11
Chi è causa del suo mal pianga se stesso!

 

Sento tutta la responsabilità di commentare una partita come quella di questa sera. Sento tutta la responsabilità di quello che scriverò e cercherò di farlo senza travalicare i limiti del mandato che mi è stato affidato. Non è poco e non è un regalo di compleanno, è una incombenza che mi sono cercato e chi è causa del suo mal, si dice, pianga se stesso.
Tra qualche anno quando mancheranno i vecchi leoni, gli ultimi giocatori di qualità che abbiamo oltre a Giovinco, rimpiangeremo adirittura questi tempi.
Finchè questa Associazione non riporterà la legalità nel mondo del calcio.
Chi è causa del proprio mal pianga se stesso a Noi non si addice,calza invece a pennello per quelli che sono ormai ridotti a clack di questa società che il bianconero non ama.
Proprietari e dirigenti che parlano di onore senza conoscerne il significato, personaggi ambigui che agitano una bandiera macchiata indelebilmente senza conoscerne la Storia o peggio avendola travisata e tradita.
Una clack che plaude ad un pareggio di comnistione tra il Potente e, adesso, magnanimo ratto minimo ed il pugile suonato Cobolli Gigli. Personaggi di pari statura morale e di stessa fede calcistica.
Una clack di pecore condotte al tornello e comunque felici di poter vedere una commedia più che un evento sportivo: una bella sceneggiata dove sono preordinati i ruoli, gli attori ed i finali, sempre più scontati. Ma se lo spettacolo è melenso, ci saranno comuque i Media di regime pronti ad incensarlo a dovere.
E la Juventus? Quella con la J maiuscola morta e sepolta in tutta fretta, coi becchini che sono stati chiamati appositamente dal Cda della seconda squadra di Milano e poi assunti a garanti della proprietà di quel che fu di quella J maiuscola a buttarci sabbia sopra.
In questo scenario da brividi "tremendistamente bovini" tocca a Noi sempre più custodire uno spirito ed uno stile che non possono e non devono essere dispersi. Quello spirito e stile antichi che erano scritti a caratteri d'oro nel cuore dei grandi del passato. Spirito e Stile che oggi fuori da qui tutti rinnegano coi fatti non tre ma almeno quattro volte, secondo i dettami farlocchi di un avvocato dalle cause più che perse, patteggiate con il giudice amico, di Montezemolo e John Elkann. Non dopo quest'ultimo aver baciato la nosta bandiera. come un Giuda qualunque.
Da quale altra angolazione vedere diversamente la partita di ieri sera? Per uno Juventino del mio tipo non è possibile. Si parte di lì. Per cui il resto è visto con il distacco di uno che ama il calcio e non Wrestling. Campionato di Wrestling alla sua terza annata consecutiva.
Sul campo finisce 1-1, una partita in cui si è visto una volta di più che con l'attuale condizione atletica la Juventus può durare al massimo un tempo. Un tempo perchè i Nedved, eccellente finchè è durato, e i Del Piero tanto hanno di autonomia e senza loro e soprattutto senza Giovinco è buio pesto.
L'Inter ha trotterellato con un ritmo blando per tutto il match, forte della superiorità numerica del suo solido modulo 5-5-5, in cui quest'anno hanno quasi sempre fatto la differenza gli estremi esterni (per gli altri si chiamano guardialinee), il libero a tutto campo (l' arbitro) e un giocatore regalatogli come "pizzo" dalla concorrenza (Ibrahimovic). Il resto è poca roba.
Nel primo tempo il match è accettabile con la Juventus che da fondo alle proprie energie soprattutto quelle di Nedved che deve fare il boia e l'impiccato chiudendo al centro per evitare che le "belle statuine" Tiago e Poulsen vengano travolte da Cambiasso e Muntari ed assecondando con la propria qualità le avanzate di un Molinaro arrembante ma limitato nell'ultimo passaggio. La partita la fa la Juve ma in contropiede (chiamiamolo con il suo nome) i nerazzurri sono pericolosi, tanto che hanno l'occasione migliore della prima parte con Balotelli il cui tiro è smorzatato da Buffon e sventato da Tiago sulla linea.Dall'altra parte Del Piero mette in porta prima Marchionni che si allunga troppo il pallone a tu per tu con Julio Cesar e poi Grygera che spara alto. All'Inter sono concessi nella fase iniziale falli cattivi senza sanzioni Muntari, Balotelli e Samuel vengono graziati da altrettanti gialli sacrosanti. Ammoniti invece Figo e Legrottaglie. Al ritorno in campo la musica cambia perchè alla Juventus le energie scarseggiano e l'Inter si "aggrappa" alla confusione organizzata dello Special One.
Al 64' i nerazzurri passano in contropiede finalizzando con Balotelli un' azione chiaramente viziata da un fallo di Chivu su Chiellini che le Tv si guardano bene dal far rivedere in modo giudicabile. Qualche minuto dopo altra curiosa interpretazione di Farina del regolamento che ammonisce Balotelli per averlo mandato a quel paese solo due volte. Inflessibile invece con Tiago qualche minuto più tardi. Collina plaude e lo proporrà sicuramente per una meritata promozione. Nel finale Grygera al 91' ottiene un pareggio tanto insperato quanto inutile, con un colpo di testa su azione da angolo.
Ranieri e Cobolli sorridenti sono l'emblema della felicità. Il pubblico applaude amaro? Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Queste le mie personalissime valutazioni.

Gigi Buffon:
Salva il risultato in più di un'occasione, come ai vecchi tempi. Baluardo.

Zdenek Grygera:
Sprinta sulla destra nel primo tempo dove a tratti fa adirittura l'esterno avanzato. Rifiata nel secondo tempo dove si dedica quasi esclusivamente alla fase difensiva, quasi perchè al 91' con un bel gol di testa firma il pareggio. Ha dato tutto quello che aveva e forse qualcosa di più. Onesto.

Nicola Legrottaglie:
Regge l'urto con gli avanti interisti, con qualche scorrettezza di troppo. Nel complesso comanda la difesa con meno autorità e più apprensione della prima parte del campionato.
Peccatore.

Giorgio Chiellini:
Si propone in avanti con audacia e anticipa sistematicamente l'avvesario diretto, finisce anche Lui stremato, mazziato e con il naso gonfio. Buon incassatore.

Cristian Molinaro:
Grande corridore e non è una novità, discreto difensore. Figo e Balotelli dalla sua parte non l'hanno mai vista. Troppi errrori in fase di impostazione rifinitura e cross. Sostituito perchè allo stremo e con un leggero affaticamento muscolare. Piede a banana.

Marco Marchionni:
Altro corridore eccelso che nel primo tempo si inverte e si sovrappone con efficacia con Grygera. Riesce a mettere qualche pallone interessante al centro. Viene messo però due volte davanti Julio Cesar e per due volte sbaglia lo stop a seguire. Cimabue

Tiago Mendes:
Almeno questa sera ha rotto gli indugi,superato se stesso. E' riuscito a giocare sottoritmo contro una squadra che cercava di addormentare il gioco. Prezioso solo in fase di copertura, salva un goal già fatto.Ho contato 1 apertura di prima degna di tal nome nel primo tempo e nessuna nella ripresa. Si fa espellere da frustrato. Non rock, Lento.

Christian Poulsen:
Giocatore anche volenteroso e disciplinato. Emblema della competenza tecnica dell'attuale staff della Juventus. Non in grado di fare un passaggio in avanti rasoterra. Re di quello all' indietro, meglio se pericoloso per la propria difesa. Sarei curioso di leggere le relazioni che gli osservatori del "nuovo corso smile" hanno fatto su questo giocatore.Bidone.

Pavel Nedved:
Partita eccellente, il migliore della Juventus. Nel primo tempo è dovunque come ai vecchi tempi. Salva Tiago e Poulsen dal naufragio centrale, coadiuva Molinaro a sinistra e si interscambia con Del Piero come seconda punta, dando il la a tutte le manovre palla a terra. Nel secondo tempo aggredisce solo più la zona di sua competenza, accentrandosi più raramente tenendo comunque insieme un reparto che fa acqua da tutte le parti. Pellaccia.

Alex Del Piero:
Primo tempo discreto, supportato dalla verve di Nedved e dalla "corsa" di Molinaro Iaquinta e Marchionni. Piazza due assist goal e qualche buona palla in profondità. Purtroppo avendo una condizione approssimativa ed essendo l'unica "fonte" di qualità è preda delle "cure amorevoli" di Samuel e Cordova. Avesse avuto un supporto qualitativo come Giovinco, i ratti avrebbero dovuto sudare un po' di più. Nel secondo tempo piano piano si spegne. Flebile.

Vincenzo Iaquinta:
Nel primo tempo fa un lavoro di pressing e di corsa massacrante ma per troppa precipitazione o troppa foga in attacco non azzecca nulla. Anche nel secondo tempo, pur con minor imprecisione non riesce a rendersi pericoloso. Nel secondo tempo però una palla pulita non l'ha mai avuta, nel primo ne ha buttate malamente tre o quattro. Generoso.

Paolo De Ceglie:
Entra al posto di Molinaro,qualche galoppata e qualche buon cross sulla sinistra per far vedere che l'incidente di febbraio è superato. Redivivo.

David Trezeguet:
Entra al posto di Marchionni a un quarto d'ora dal termine, non tocca palla. Assente.

Sebastian Giovinco:
Entra al posto di Del Piero, un quarto d'ora in cui fa vedere che avrebbe la gamba, la forma e le qualità per incidere sul match. Trascurato.

Claudio Ranieri:
Sbaglia formazione, impossibile giocare in serie A, contro la prima in classifica con Tiago e Poulsen centrali di centrocampo. Non immaginabile tenere fuori Giovinco, dato in buona forma in settimana. Contro un Inter scesa in campo per il pareggio, e che giocava ad un ritmo blando, dopo i primi 10 minuti della ripresa bisognava osare non aspettare i 15 minuti dalla fine sotto di un goal. Già ma osare è un verbo che lui non sa applicare e forse neanche pronunciare. La sua Juventus non gioca al calcio,la sua Juventus è una accozzaglia di giocatori senza un barlume di schema dove si vedono solo palloni buttati in avanti alla cieca, azioni che si sviluppano per inerzia, giocatori che corrono corrono, ma non sanno dove andare. Mai. Certo che dopo aver vinto il premio "la pirlata dell'estate" con il pezzo " Xabi Alonso, lento e Poulsen fulmine", non dare le dimissioni e voler strafare è veramente da dipendente Juventino post 2006. Sciagura!

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