Dunque, sapete qual'è la parola che riassume questa partita e che impera ormai nell'anima di questa squadra? Ridimensionamento. Un ridimensionamento non solo più di ambizioni, di attività economiche, di competenza, di tecnica e di passione ma anche caratteriale e mentale. Non mi era mai capitato di vedere la Juventus, in superiorità numerica far melina per mantenere un risultato di parità. Ce ne sono tante, troppe cose che non erano mai successe prima di questi tre anni e che questa congrega di dirigenti dal sorriso facile e dal proclama a serramanico ci hanno propinato e continuano a propinarci. Intendiamoci il pareggio era un risultato da sotttoscrivere a priori, viste l'attuale condizione atletica e morale. Un toccasana che ci consente di tenere la Fiorentina a meno 3 e soprattutto il Genoa a meno 6. Pensate come siamo ridotti! Pensate come ci hanno ridotti. Questi azionisti e dirigenti che in tribuna assistono al match e che festeggiano il pareggio alla fine, marmaglia che se il pubblico li fischia, chi di loro risponde, raglia. Un finale di campionato che ci deve vedere comunque compatti a sostenere i nostri giocatori affinchè concludano con un terzo posto, senza subire troppe decurtazioni di budget economico, che possano dare il la a qualche ulteriore scelta cervellotica. Ormai comunque sono chiare due cose Trezeguet e Giovinco sono considerati tappezzeria. Ma mentre per il francese se ne conoscono i motivi per il piccoletto regna sovrano il mistero. Che abbia dato qualche scapaccione anche Lui a Ranieri? Lo escudo. E allora? Negli spazi finali e con due centrali avversari, non propriamente dei fulmini di guerra, inserirlo forse avrebbe voluto dire vincere? Bah!
La Juventus si schiera come il Lecce domenica scorsa. Centrocampo e Difesa molto ravvicinati e guardinghi e Amauri e Iaquinta a fare da guastatori là davanti. Per contro il Milan gioca con un centrocampo molto folto e con gli esterni difensivi molto alti, puntando al possesso palla e a liberare Inzaghi con l'imbeccata dal limite, a far male con la progressione di Kakà o col tiro da fuori di Seedorf. Il ritmo comunque è tutt'altro che frenetico e il gioco dei rossoneri si infrange per definizione e prevedibilità contro la barriera bianconera. A loro servirebbe velocità a noi qualità. Ne deriva un inizio intenso ma noioso e senza sussulti. Il primo pericolo lo crea al 12’ Iaquinta, su cross di Marchionni, che fa la sponda per Camoranesi la cui conclusione da buona posizione termina alta. Il Milan non rimane a guardare e crea qualche fastidio ai difensori bianconeri con le sovrapposizioni dalle fasce. Al 17’ occasionissima per Marchionni, liberato bene sulla sinistra da Amauri, il cui stop incerto favorisce il recupero in scivolata di Flamini che rimedia in extremis. Quattro minuti dopo la palla buona è per Inzaghi che vince il duello con Chiellini e calcia alto di sinistro dal limite dell’area. Si va dall’altra parte con una sponda di Amauri per Iaquinta, sinistro al volo un po’ sporco e Kalac allunga le braccia per bloccare la sfera. Il copione continua con il Milan che fa la partita e i bianconeri che cercano di rispondere in contropiede. Al 36’ Poulsen scende centralmente, arriva al limite dell’area rossonera ma con il sinistro conclude malamente fuori. Quattro minuti dopo Inzaghi rischia di far esplodere San Siro con un tiro al volo di sinistro su assist di Pirlo; bello il gesto, ma l’attaccante colpisce male e la palla si spegne sul fondo. Fine primo tempo. Zero a zero. Nella ripresa il Milan aspetta ed attacca con più oculatezza. Cresce di pericolosità e il risultato si vede subito: al 56', su contropiede da una punizione calciata pedestremente sulla barriera da Iaquinta, Inzaghi parte da metà campo, si fa tutta la fascia sinistra bruciando la difesa bianconera troppo alta, scarica all'indietro per Ambrosini che sbagliando a calciare innesca fortunosamente un assist per Seedorf che fulmina Buffon da distanza ravvicinata. La replica della Juventus è immediata, Camoranesi vede Iaquinta e lo serve con un cross dalla tre quarti destra; l'attaccante vince il contrasto di forza con Flamini e in tuffo insacca di testa per l'1-1. La partita si accende di intensità con due squadre allungate ma nessuna delle due squadre riesce a tirare pericolosamente in porta. Nel finale con il Milan un po' in affanno per l'espulsione di Favalli, già ammonito e reo di aver steso da dietro Del Piero, i bianconeri si accontentano del punticino. Questione di mentalità. In tribuna si ride di gusto. Queste le mie personali valutazioni:
Gigi Buffon: Pochi interventi, qualche urlaccio e un paio di tiri facili facili sfuggiti alla sua ormai ex presa ferrea. Nel complesso comunque ce la fa, ce la fa, certo che ce la fa... non ce la fa, non ce la fa... Amletico.
Zdenek Grygera: Si arrabatta a destra fino all'uscita di Deceglie, poi a sinistra, un finale di campionato all'insegna delle lacune. Dov'era quando Inzaghi percorreva la fascia per confezionare il goal del vantaggio milanista? Al bar? Tutte le volte che succede qualcosa al di fuori dell'ordinario è fuori posizione. Grazie a Dio oggi ci ha evitato i soliti lanci a perdere e non è mai sceso avanti a creare confusione. Incartapecorito.
Nicola Legrottaglie: Inzaghi, nonostante l'età, è sempre un brutto cliente, ma la sua gestione del fuorigioco lo ha messo spesso oltre l'ultimo difensore. Per fortuna anche Grygera è sempre salito con puntualità. Per il resto in coppia con Chiellini e senza boscaioli svedesi e croati da dover svegliare, al centro abbiamo retto bene. Buon Samaritano.
Giorgio Chiellini: Lui con Legrottaglie e la difesa fa il suo cioè difende. Ottima partita sulle palle alte, qualche incertezza o sbavatura su quelle rasoterra, nel complesso prestazione più che sufficiente. Randellatore (spesso randellato).
Paolo De Ceglie: Se la deve vedere con Beckam e Flamini, coadiuvato da Marchionni, se la cava bene in fascia. Qualche incertezza nelle chiusure delle diagonali centrali. Deve fare esperienza ma la stoffa c'è. In avanti ci prova poco. Acerbo.
Mauro Camoranesi: Va bene ha fatto l'assist per Iaquinta, bello e preciso, ma quanti passaggi ha sbagliato questa sera? Nel primo tempo era l'unico giocatore di qualità ma ha giocato con una supponenza e ad un ritmo sconcertanti. Irritante nel finale con quel suo fermarsi e passare indietro. Velleitario invece quel tentativo di pallonetto a Kalac invece di chiudere il triangolo con Alex smarcato nel finale. Ho sempre adorato Camo, ultimamente non riesco a capirlo, fa fuoco e fiamme se lo sostituiscono ma quando avrebbe l'occasione di spingere, dimostrare e provare a vincere tira il freno... Ringo o Pavesino?
Cristiano Zanetti: Migliora atleticamente e quindi comincia ad incidere in modo sostanziale sul nostro centrocampo. Riesce sia a dare un filtro importante che a offrire palloni interessanti agli avanti. Non è ancora al massimo e fa già rimpiangere così di non averlo avuto nei momenti topici della stagione. Geometra e carpentiere.
Christian Poulsen: Nel primo tempo fa legna e mantiene la sua posizione naturale, appiccicato alla linea difensiva, con buoni risultati. Ciabatta in modo maldestro una conclusione alla fine del primo tempo dove si poteva fare di più. Nel secondo tempo si perde un po' ma nel complesso tiene. Modesto.
Marco Marchionni: Lo ricordavo ad Empoli e Parma come un esterno dalle caratteristiche offensive spiccate. Tecnicamente ben dotato. Nella Juventus questa sera abbiamo visto un esterno che si è prettamente interessato della fase difensiva e quelle poche volte che si è affacciato in avanti ha pasticciato indecorosamente. Inutile servirlo solo davanti al portiere tanto ormai non è più in grado di stoppare il pallone per concludere a rete. Pasticcione.
Amauri: Partita di sacrificio ed impegno fisico e atletico. Continuano a non convincermi i suoi movimenti in coppia con Iaquinta, sempre al contrario, sempre a sovrapporsi. Qualitativamente ha sbagliato molto sia in fase di appoggio che di conclusione, con un apporto quasi insignificante alla manovra offensiva, lontano dalla forma migliore. Spremuto e forse sopravvalutato.
Vincenzo Iaquinta: Prova di grandissima generosità. Attacca gli spazi, pressa come un forsennato, rincorre chiunque e dovunque. Segna un goal di potenza fisica e coraggio. Emblema del guerriero che esalta, moltissimo tutto, anche nelle imprecisioni ma avercene... un solo appunto, Vicenzone non tirare più le punizioni altrimenti prima o poi ammazzi qualcuno della barriera o qualche spettatore in curva. Carro armato.
Jonathan Zebina: Entra al posto di De Ceglie, qualche sgroppata in avanti e una Zebinata che poteva costare cara. Ormai sembra mentalmente un ex giocatore. Gallerista.
Alex Del Piero: Il Capitano fa 600. Probabilmente l'occasione meritava più di 20 minuti per essere ricordata. Invece oltre a qualche scivolone su un campo infame, qualche dribbling e rendersi conto che i compagni sono trenta metri dietro non è. Recordman.
Claudio Ranieri: E' ancora lì e questa per Lui è una notizia. Questa partita è il suo biglieto da visita, squadra disposta da provinciale contro una grande. Umiltà. Vista la condizione della squadra ci sta, è corretto. Ma quando ci sarebbe la possibilità di inserire Giovinco o Trzeguet per far male al Milan in dieci non se la sente di rischiare. Non è nella sua mentalità. Qualcuno gli ha mai spiegato che i cambi che si possono utilizzare sono tre? Che nel calcio moderno la gestione dei cambi è molto importante? Boh! Un mio amico dice che quello che vediamo a bordo campo impassibile e con le braccia conserte non è lui, è una controfigura. Lui è negli spogliatoi che si riposa per la conferenza stampa del dopo. Dove da un po' conclude con un "beh, pazienza!". Umile. |