Hanno vinto senza bisogno di scendere in campo, solo come è stato capace di fare il Barcellona e nella stessa giornata in cui ha trionfato il Manchester United.
Inter, Barca e ManU: i tre campionati più seguiti, con gli ultimi due che portano in finale di Champions League le loro squadre vincenti nel loro campionato nazionale. Non a caso.
L'internazionale di Milano è campione d'Italia per la quarta volta consecutiva e il destino, con le sembianze più da angelo che da Diavolo, ha fatto coincidere l'evento con il compleanno del presidente Massimo Moratti.
Doppia gioia, doppia festa, doppio delirio di onnipotenza: "ringrazio chi ha voluto farmi questo inaspettato regalo di compleanno", ha commentato a caldo il presidente rivolgendo la propria elegante ed elevata ironia ai cugini milanisti.
Non crea più neppure tanto sconcerto l'annuale dichiarazione che pare ormai un discorso alla nazione di fine annio, nella quale il prode Dottore sostiene di voler evitare di parlare di
"ciò che ci ha impedito di vincere in passato", perché è vero che "ci sono persone che fanno sacrifici enormi e poi non raccolgono nulla".
E di sacrifici enormi ( tutti poi ripianati e cuciti) Moratti ne ha fatti: licenziare il suo "figlioccio" Mancini e mettere sotto contratto Mourinho è costato circa 30 milioni, mentre il monte ingaggi annuale di tutto lo staff (allenatori, calciatori, dirigenti) è retribuito per circa 170 milioni.
Ma si ricapitalizza ogni anno, nonostante la svalutazione di giocatori pagati a peso d'oro e retribuiti a pepite e diamanti: Mancini, Quaresma e Adriano i casi più eclatanti in ordine di tempo.
Visto che durante una festa, figuriamoci se doppia, il buon vino e lo champagne sono protagonisti nei tavoli e dentro i bicchieri, potremmo anche perdonare al presidente Moratti quando, per dare enfasi alla vittoria di " titulo one", commenta che preferisce godersi la vittoria del campionato e fregarsene dell'Europa... Tanto c'è tempo per vincere lì (mi sembra una frase non nuova, o mi sbaglio?). Stiano tranquilli a Manchester, Londra, Barcellona e Liverpool: la farsa non si esporta oltre confine.
Si dia quindi inizio alla festa sul campo: c'è Inter-Siena che chiamerà il fiero popolo nerazzurro a San Siro (meglio citare un Santo che un interista... pur sapendo che sono sinonimi) e siamo pronti a riascoltare tutte le frasi già scritte e ripetute, tutti i cori e le dichiarazioni dei vincitori.
"I Campioni d'Italia siamo Noi", bisogna che lo gridino forte per sancirne l'orgoglio e ribadire la forza di società e squadra senza dimenticare di
"ringraziare Juventus e Milan", che hanno permesso alla festa di svolgersi in anticipo, e magari dimenticarsi di quanto detto nelle settimane precedenti, nelle quali si accusava proprio la debolezza di Juventus e Milan in un campionato poco combattuto, per giustificare le magre figure dell'Inter in Europa. Mancanza di agonismo e assenza di stimolo a soffrire, questa e' la ragione.
In parole povere significa ammettere che si vince per le debolezze altrui, altro che si dia inizio alle feste.
Mi soffermerei in particolare anche sulle parole di Mourinho: "In campionato vince la migliore e l'ho sempre detto. Quando ho vinto e anche quando non ho vinto".
Parrebbe la più semplice delle affermazioni, tanto logica da esser banale. Stia attento però, Mourinho, stia attento! Perché così scopre l'acqua calda, che evidentemente non piace a chi la stipendia.
Con quella semplice affermazione viene dato il giusto valore ai successi presenti e passati e chissà, se la leggesse, come verrebbe interpretata dal Presidente Moratti, o dal prode Capitan Zanetti, che non fa mistero di ripetere che l'Inter ora vince perché "finalmente si è chiarito tutto, calciopoli è stata una cosa positiva per tutto il calcio italiano e l'Inter ha cominciato a vincere".
Sicuramente verrà letta come un forte segnale di autodifesa del proprio lavoro e della società per cui lavora: l'Inter ha vinto perché è la più forte e non perché ha ricevuto aiuti.
Già, è sempre cosi. Però io non ricordo pagine intere di giornali, né ore di moviole, né scandalizzati opinionisti pronti ad evidenziare gli errori arbitrali a favore dell'inter. Basti pensare al clamoroso gol in fuorigioco (non è questione di centimetri) concesso ai danni del Siena (che per strana coincidenza oggi è partecipe alla festa) e festeggiato in campo come la più fenomenale delle prodezze, alle mancate espulsioni di Santon in Fiorentina-Inter per un entrata killer nei confronti di Comotto che a fine partita dichiarò di "non avere mai subito in carriera entrate simili prima di allora" e che se lui stesso l'avesse fatta si "sarebbe preso 3 o 4 giornate di squalifica"; basti pensare al gol irregolare viziato da fuorigioco, gioco pericoloso e fallo di mano nella medesima partita.
Sono solo i primi episodi che mi vengono in mente, a cui andrebbero aggiunti anche il record di rigori non subiti dall'Inter o tutte le mancate espulsioni del baby provocatore Balotelli.
Ma tant'è: che festa sia e poi tutti sotto la doccia a San Siro (lo ripeto, meglio il Santo). Magari, ripensando a tutte le contraddizioni dette e ripetute, sarà pure una bella doccia fredda.
"con te partirò, su navi per mari, che io so no non esistono più..."
TIM premia tutti, l'Inter in particolare. Buona festa!
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