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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Eventi di C. NOLA del 08/07/2009 14:25:13
Nutella scaduta e Krauti docg

 

Il campionato europeo under 21 si è chiuso da non molto: vediamo di fare il punto. Il titolo va alla Germania, che rinverdisce così i fasti dei giovanissimi Littbarski, Hrubesch (che ora se ne sta comodo in panchina), Hansi Mueller e così via... Non godeva certo dei favori del pronostico, ma bisogna riconoscere i meriti di una formazione che ha visto in Castro e Ozil due colonne e in Wagner l'eroe della finale, vinta nonostante la pesante assenza di Dejagah. Onore dunque ai coriacei panzer, autori di un calcio abbottonato, fisico, mai arrendevole, com'è nella loro tradizione, ma pure arricchiti dalla "globalizzazione", che ha portato elementi del calibro di Castro, Tasci e Dejagah.
E' stato un europeo di buon livello, tutto sommato. Come al solito, non sono mancate sorprese (chi si aspettava l'uscita immediata delle "Furie Rosse"?), delusioni (da parte degli azzurri, c'è bisogno di dirlo?) e ottimi giovani che hanno confermato le attese.
In particolare, dovendo parlare di under 21, è opportuno soffermarsi un secondo proprio su questi ultimi.
Scelgo tre nomi frutto di mie impressioni personali, senza distinzioni di ruolo o squadra di appartenenza.
Berg, già segnalato in fase di presentazione, è la punta di diamante della Svezia: credo che il Groningen faticherà non poco a trattenerlo. Il suo score a questi campionati? 7 centri in 4 partite!
Seconda Menzione per Howedes, un difensore arcigno, pulito il giusto (mai un cartellino), cattivo il giusto (è pur sempre teutonico). Per come la vedo io, non ha nulla a che vedere con i Mertesaker o Metzelder: questo è bravo per davvero!
Terza annotazione per Kacar. Stellina di Montenegro, ha fatto tutto ciò che poteva, compresa una mezza rovesciata contro di noi che Consigli ha battezzato sul Palo! (raccomandando l'anima a Nostro Signore). Contrariamente ad altri talentuosi centrocampisti avanzati di scuola slava (un esempio di quanto intendo potrebbe essere Modric, sebbene croato), lui c'è anche fisicamente. Una volta, quando il calcio italiano contava, Kacar sarebbe finito in una nostra piccola neopromossa, in attesa di crescere per il grande salto. Ora probabilmente finirà conteso tra Inghilterra e Spagna.
E siamo alle delusioni. In ordine rigorosamente sparso c'è l'imbarazzo della scelta: in tanti mi hanno deluso. Da Walcott (neanche un goal, sostituito spesso), alle furie rosse Krkic e Capel, forse costruiamo fenomeni con un po' troppa facilità.
Onore ai Krauti, dunque... Krauti docg: non vorrei che Barwuah s'offendesse!
Riservo un capitolo a parte per la nostra spedizione: il carrozzone azzurro arrivava coi favori del pronostico, per nomi, blasone, storia. Purtroppo però bisogna anche andare in campo.
E il campo dimostra qual è la vera importanza dell'allenatore e quale sia la principale attitudine richiesta a chi ricopre questo ruolo: quella di riuscire a gestire al meglio e far rendere al massimo un gruppo che era condannato a vincere . Non cito i nomi, né paragono i ruoli. I nostri erano semplicemente i più forti. Motivo per cui dovevano vincere. Punto. Invece abbiamo dovuto fare i contri con incomprensibili scelte tattiche del "Nutellaio" Casiraghi, unite ad una superba dimostrazione di "maturità" raggiunta da quell'autentica "perla Nera" del calcio italiano, a grotteschi sbagli di mira sottoporta ora di Acquafresca, ora di Giovinco, contornati da tutta una sequela di equivoci (che diavolo ci fa Andreolli in nazionale?, come si possono supportare tre punte che la parola filtro non sanno neanche scriverla?, perché ci difendiamo a 4 contro una Germania che ha una punta e oltre tutto si difende in 10?).
Insomma, dopo il primo europeo in cui saltò in sella come italico esempio della raccomandazione dell'amico-in-federazione-aspetta-che-un-posto-te-lo-trovo-io, dove fallì neanche passando la fase a gironi, e dopo un'olimpiade acchiappata per i capelli, in cui riuscì a perdere la zona medaglie contro un modestissimo Belgio in inferiorità numerica, il buon Nutellaio ha compiuto il suo capolavoro!
Alcuni azzurrini sono stati per lunghi tratti commoventi, mantenendo in piedi una baracca che altrimenti sarebbe crollata ben prima: mi riferisco ai vari Consigli, Motta, Marchisio, a mio avviso gli unici tre che meritavano il titolo europeo. Troppo poco signori! Vi svelo un arcano: al giuoco del pallone si giuoca in 11.
Nella chiosa finale, il Nutellaio sentenzia: « Meglio perdere giocando come Noi, che vincere come la Germania! ».
Patetico, semplicemente patetico. Da quale rigurgito di dignità puoi tirare fuori una esternazione simile? In Italia, agli italiani poi! Al nostro calcio, che trasuda storie di vittorie in contropiede, all'ultimo istante, ciniche... forse era meglio il silenzio!
Non ci sono commenti sufficienti per una simile degenerazione. Anzi, uno ci sarebbe, e me lo suggerisce l'Abete, che naturalmente non perde l'occasione di ergersi protagonista nella sua miserrima vita di pupo in mano ai pupari del calcio: conferma il nutellaio.
A questo punto non possiamo che sostenere che siamo di fronte all'ennesima figura da cioccolatai.
E la nutella, signori miei, è pure scaduta.
Con ringraziamenti a tutti per l'attenzione prestatami.

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