“La Juventus siete voi” è la frase che la squadra ha dedicato ai propri tifosi con uno striscione mostrato alla fine della presentazione. Un intero paese bianconero ha coccolato la Signora, condividendo con Lei emozioni e speranze. Un fiume umano di bandiere e colori che hanno fatto da cornice al ritiro pre-campionato della Juventus 2009/10. Nella serata della festa mi piace dare il giusto riconoscimento a chi ha voluto ricordare che “gli scudetti sono 29”, esponendo un bel lenzuolino al centro della piazza.
“Juve, storia di un grande amore”, un trenino bianconero accompagna i tifosi al Summer Village con in sottofondo l’inno juventino. Tanti piccoli bimbi, con indosso la maglia di Del Piero, sorridono felici lungo il tragitto. Pennarello alla mano, si parte alla ricerca dell’autografo. Questo è sicuramente l’aspetto più bello. Piccoli juventini che cercano i loro idoli. Basta guardarli negli occhi, ascoltare le loro parole, per sorridere e rendersi conto che questa è la parte ingenua del tifo, quella non legata a nessun interesse, quella che deve dare la voglia di continuare a credere in questo sport ed in questa passione. «Papà guarda come è grande la foto di Alex»; “«Papà è vero che il prossimo anno vinciamo lo scudetto?».
Immersi nei nostri colori, si procede per raggiungere il campo degli allenamenti. Davanti all'albergo della Juventus ci sono moltissime persone in attesa dell’uscita dei calciatori. «Un capitano! C’è solo un capitano!», si alza il coro, è appena uscito Alex che fa un timido cenno con la mano, in segno di saluto, ma tanto basta per mandare in delirio i tanti che lo acclamano. Le barriere cominciano a traballare; sento: «Gigi! Sei il numero uno!», il portierone sta firmando autografi e ci si accalca per non perdere l’occasione. Non c’è età, signore/i dai capelli bianchi fanno ressa insieme a bimbi di sei anni, tutti lì pronti ad immortalare il momento con emozione. Escono via via tutti i componenti della squadra, ogni volta è un boato, un applauso. E' veramente un delirio, sotto il diluvio o sotto il sole cocente, l'entusiasmo continua a crescere.
Si riempiono le tribune, i biglietti terminano presto, iniziano i cori, c’è attesa per l’uscita della squadra. Ooohh eccoli! Parte l’applauso ed inizia la festa. Non per tutti però, ci sono i contestatori di Cannavaro: “Non lo vogliamo”, urla una rappresentanza della tifoseria organizzata, mentre con: “Fabio! Fabio!”, risponde con forza tutta la gente presente. “Ora veste la nostra maglia, cosa contestate?!”, li rimprovera una signora.
Tanto l'affetto e tanta la vicinanza alla squadra. Non si parla d'altro se non delle prospettive future, c’è attesa, c’è speranza: è palpabile la voglia di vincere.
E' accorsa gente da tutta l'Italia, di fianco a me una donna appena arrivata da Crotone, ha affrontato il viaggio per Iaquinta, ci scambio qualche parola e le mostro il bigliettino di Giùlemani: “la conosco l’associazione, mio figlio me ne parla sempre”. Questo mi da il coraggio di ripetermi con altri tifosi e prendo atto, con grande soddisfazione, che la nostra associazione è riconosciuta e seguita. Siamo una realtà, scomoda per qualcuno, ma presente.
Poi beh... c’è la parte commerciale. Macchine New Holland fanno bella mostra davanti all’albergo della Juventus e nel tragitto che porta al Summer Village. Le Fiat Sedici vengono utilizzate dai calciatori per gli spostamenti. Lo shop è preso letteralmente d’assalto, un centinaio di persone sono costantemente in fila per acquistare prodotti ufficiali. L’opportunismo del momento è sfruttato in ogni minima parte. Il dolce sorriso di un bambino fa da opposto alla bramosia di chi sfrutta ogni occasione per spremere il “giocattolo”, così mi torna in mente quel: «Abbiamo trasformato una tragedia sportiva in opportunità». Visibilità e opportunità, variabili che hanno accompagnato il tifoso juventino dal dopo-calciopoli, perché la tragedia ha dato a molti l’opportunità di ambire a qualcosa, e non parlo solo di chi è all'interno della società. Così ora si sfrutta tutto e tutti, l’importante è non far passare il momento senza prima tagliare quel personale traguardo, utilizzando qualsiasi situazione, qualsiasi contatto e qualsiasi momento.
“Juve, Juve per sempre sarà”, così termina il nostro inno, così termino io, con la speranza di festeggiare insieme a tutto il popolo juventino altre importanti conquiste, quelle sul campo, toccando la terza stella, e quella che la nostra passione renderà possibile, ciò per cui ci battiamo da oltre tre anni: restituire alla Juventus i titoli strappati nel 2006, perché, come hanno voluto ricordarci i nostri ragazzi: la Juventus siamo noi. |