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Eventi di S. BIANCHI del 13/08/2018 13:18:49
24.8.1913: quella volta che la Juve non retrocesse

 

E’ un campionato di novità, questo del 1912/13, quasi completamente “nazionale”, con gironi eliminatori in parte regionali che coinvolgono anche il Centro-Sud fino a Napoli, e il passaggio ai gironi superiori o la discesa in “Promozione”, la Seconda Categoria. La Juventus partecipa al Girone Piemontese e termina all’ultimo posto, toccando il fondo di una crisi economica e atletica, trovandosi spesso in difficoltà a trovare gli undici uomini da schierare in campo. Oltretutto, l’esiguo gruppetto di giovani bianconeri manca un leader: le cose iniziano ad andar meglio, almeno per quanto riguarda il gioco, solo verso la fine del campionato. Questo non ci esenta dall’ultimo posto nella classifica del girone, con tre soli punti all’attivo, tutti conquistati col Novara, quattordici reti fatte, ben trentacinque al passivo e con un derby d’andata perso in casa per otto a zero.

Con l’ultimo posto in classifica si parla di sciogliere la società: nessuno vuole andare a giocare nei campetti di provincia della serie inferiore. La Juventus è salvata dalla discesa in seconda categoria da una serie di circostanze e d’interessi convergenti. Tre le ipotesi principali della mancata discesa nella categoria inferiore.

L’aneddotica bianconera (versione “mitologica”) vorrebbe che l’acume di Umberto Malvano, pioniere della squadra, di ritorno a Torino dopo il servizio militare, accortosi che nella stagione successiva nel Girone Lombardo ci sarebbe stato un numero dispari di squadre, facesse notare la cosa al Dirigente Piero Monateri. Questi chiese in Federazione l’iscrizione al Girone Lombardo, sia per disciplinarne i turni, sia per evitare alla Juventus l’umiliazione della discesa nel Campionato di Seconda Categoria e salvarne il blasone.

Altra ipotesi: la situazione è stata risolta prevalentemente in funzione di ragionamenti di tipo economico (versione “economico-sociale”). La stessa crisi economica che spesso aveva fatto correre il rischio alla Juventus di scendere in campo con meno di undici effettivi, era propria anche di moltissime altre società calcistiche, molte delle quali avevano chiuso i battenti. Non c’era un numero sufficiente di piccole squadre per costituire gironi di promozione con trasferte a corto raggio, cosicché la Federazione decise di annullare il sistema delle retrocessioni. Tutte le ultime classificate dei vari gironi dell’Italia settentrionale furono ripescate e ricollocate nei vari gironi eliminatori per la stagione seguente: Juventus (Girone Piemontese), Racing Libertas (Girone Lombardo Ligure), Modena (Girone Emiliano-Veneto); per la concomitante fusione delle neopromosse lombarde Unitas e Lambro, Juventus e Novara furono destinate al Girone Lombardo.

La terza ipotesi rappresenta la soluzione più politica (versione “diplomatica”), a metà strada tra le precedenti. Forti di un regolamento assai farraginoso, Racing Libertas e Modena rifiutarono di iscriversi nella serie inferiore, la cosiddetta Promozione, mentre per la già avvenuta costituzione del girone Piemontese, la Juventus aveva poche possibilità di sfuggire al campionato tra i cadetti. Per mettere pace alle falle regolamentari, all’assemblea Federale del 24 agosto 1913 furono proposte varie ipotesi di riforma che portavano, in vario modo, all’allargamento dei gironi a un maggior numero di squadre, anche dal punto di vista di evitare lungaggini legali. Sulla base dei due progetti di riforma più interessanti, cioè il “Progetto Minoli” e il “Progetto Baraldi-Baruffini”, con la mediazione di Umberto Malvano e Francesco Mauro si trovò infine un accordo, accontentando Racing Libertas e Modena, ma anche la Juventus.

La squadra bianconera dimostrerà di essersi guadagnato il salvataggio e di essersi lasciata alle spalle anni veramente oscuri nella stagione seguente, quella 1913/14: superato al secondo posto il Girone eliminatorio lombardo, si classifica al quarto posto nel Girone finale del Nord Italia, con una vittoria di prestigio su quel Casale, che si aggiudicherà il campionato strapazzando la Lazio.

Fonti consultate:
 Perucca, Romeo, Colombero – La storia della Juventus
 Sarcinella – 900 bianconero
 Palma – Juventus 110
 Tavella – Il romanzo della grande Juventus
 Tavella – Nasce un mito: Juventus!
 Wikipedia


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