La Giustizia Sportiva è uno strumento che serve per colpire il nemico, non per ristabilire una leale contes. I più attenti l’hanno capito nel 2006 con calciopoli, quando furono violati molteplici aspetti procedurali solo per condannare la Juventus.
La storia si sta ripetendo ora con la vicenda delle plusvalenze. Il Collegio di Garanzia del CONI ha rinviato la decisione alla Corte Federale di Appello per meglio motivare e rimodulare la penalizzazione, presumibilmente verso il basso e magari raggiungere un accordo con un patteggiamento che salvi capra e cavoli.
Ma le cose si stanno mettendo male:
la Juve vince, le dirette concorrenti per un posto in Champions, no. Se lo scopo della giustizia sportiva, fosse quello di fare “giustizia”, probabilmente la Juve, continuando così, raggiungerebbe comunque un piazzamento utile per assicurarsi l'Europa.
Ma per la giustizia sportiva e per la FIGC di Gravina - in combutta con l'UEFA di Ceferin in cambio degli Europei in Italia-,
l'obiettivo è Juve fuori dall’Europa.
Ci troviamo quindi a leggere, titoli di questo genere: «Paradosso Juventus: in zona Champions non vince nessuno, adesso i giudici sono costretti a ridarle -15» (Il Fatto Quotidiano) (
LINK).
Posto che certa stampa funge da stampella alla FIGC, ci chiediamo come può essere credibile questa giustizia sportiva e come può essere credibile questo calcio. Non si è capito cosa dovremmo finanziare sottoscrivendo abbonamenti o andando allo stadio.
Il calcio in Italia è ridicolo, chi lo rappresenta non è una figura che possa essere considerata di competenza o di garanzia, il campionato è deciso a tavolino e i giudici della giustizia sportiva passano il tempo tra un post delirante sui social e un altro, a non decidere o decidere una penalizzazione per una condotta non normata e col solo intento di riscrivere la classifica secondo il proprio tifo.
Credo che anche il più appassionato del mondo, ad un certo punto, debba prendere atto che il calcio italiano è finito. Non esiste una competizione seria, la giustizia sportiva è una barzelletta, e chi riesce a raggiungere una poltrona che permette di gestire questo enorme potere, non si alza più (e quando gli ricapita di poter decidere come vuole accontentando il potente di turno per ottenere benefici vari in cambio?).
E la Juventus? Ufficialmente non sappiamo quale sia la sua linea difensiva. Il Ministro Abodi (avrà anche dei doveri visto il ruolo che ricopre?) anche solo per una questione etica e morale dovrebbe eliminare questo grande inganno, pretendendo una rifondazione della giustizia sportiva dalle fondamenta. Tutti i vertici del calcio, visto dove lo stanno trascinando, devono essere accompagnati alla porta. Tergiversare, rilasciare dichiarazioni senza né capo, né coda non risolvono il problema. La situazione deve essere affrontata ora che sta mostrando i suoi limiti a tutti!
E la Juventus? Vorrà difendersi o ripeterà la storia di calciopoli arrendendosi al nemico?
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