Ancora una volta si rende necessario sottolineare l’inopportunità di alcune stucchevoli affermazioni di colui che ha l’onore di presiedere la Società calcistica più blasonata d’Italia.
Avremmo, ovviamente, preferito non dover più rimarcare le antinomie con cui il Sig. Cobolli si contrappone, con sempre maggior frequenza, a quanto in precedenza affermato da Gigli.
L’ultima “perla” arriva dalla pagine internet di “NerosubiancoWeb”. A margine dell’incontro tenutosi lo scorso giovedì al Circolo Sporting di Torino, al contrario di quanto affermato dal vecchio e rancoroso Cobolli nell’intervista rilasciata lo scorso novembre all’amico e “consigliere” Vocalelli sull’assurdità di una pena iniqua (a fronte di semplici peccati veniali), il presidente Gigli bacchettava il suo illustre alter-ego confermando immensa gratitudine verso l’avv. Zaccone per averci salvato dalla serie C. Gratitudine richiesta anche ai vecchi, rancorosi, sobillatori e squadristi tifosi della Juventus che non hanno bevuto la verità di regime e che sono stati apostrofati come tifosi di serie C.
Tante sono state le richieste dei nostri aderenti affinché ci si muovesse in ambito giudiziario al fine di tutelare tutti i tifosi Juventini indecorosamente offesi da tali sillogismi. Ma sarà giusto ed opportuno prendersela con i “novizi” (Cobolli dixit) di Corso Galileo Ferraris?
Invero anche questa volta non ci è voluto molto affinché fosse svelato il bluff. Infatti, un presidente ed una dirigenza - che ci hanno propinato, nel corso di questi mesi, la necessità di mantenere un discutibile e “strano” stile Juve, accettando in modo supino e riverente le angherie di un sistema ed una serie di eventi sfavorevoli - hanno mostrato tutta la loro inadeguatezza declinando una nuova tassonomia dei tifosi Juventini. Mai si era visto un presidente della Juventus classificare i tifosi in fasce di juventinità. Molto probabilmente non si era mai visto un presidente in tutto il mondo del calcio che abbia mai neppure pensato una cosa del genere.
Chissà se il giudizio di Cobolli Gigli possa riferirsi anche agli azionisti. Infatti, sempre all’interno della stessa intervista viene evidenziata, con drammatica superficialità, l’inosservanza della più elementare forma di rispetto nei confronti di quei piccoli azionisti che hanno subito un’incomprensibile fluttuazione del titolo e che, a fronte dell’aumento di capitale dello scorso anno, hanno dovuto accettare in assoluto silenzio il depauperamento del proprio sostegno economico (circa 40 mln.) attraverso una inabile campagna acquisti.
Senza dimenticare, poi, che molti di quei piccoli azionisti avevano aderito alla ricapitalizzazione a seguito dell’obiettivo Champions dichiarato da Cobolli in Assemblea, accorgendosi in seguito di essere stati ancora una volta raggirati dopo aver appreso dalla voce di Ranieri che l’obiettivo vero, fin dall’inizio, era raggiungere la zona Uefa.
In tale contesto ci sentiamo in dovere di esaltare l’encomiabile comportamento dei calciatori, che, guidati dai condottieri superstiti della Juventus pre-farsa, hanno saputo autonomamente darsi il vero obiettivo e combattere anche contro il profilo basso mantenuto dai loro stessi dirigenti. Grazie ragazzi!!!
Un’ultima dolente nota: questo campionato di calcio è stato fin qui tormentato dalla dipartita di due tifosi di altri club. Duole dover notare che in entrambe i casi l’evento delittuoso è stato preceduto da aggressioni verso tifosi della Juventus. Potrà definirsi una semplice casualità? Oppure queste continue aggressioni sono da ricondurre a quel “sentimento popolare” creatosi in seguito a Calciopoli (Farsopoli)? E se così fosse, coloro che hanno subito passivamente, ed in alcuni casi avallato Farsopoli, sono proprio certi di non aver in questo modo contribuito a questi spiacevoli eventi?
|