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Attualità di N. RONDONI del 28/08/2010 11:21:03
Devoti al piagnisteo

 

Ci deve essere davvero qualcosa di genetico negli interisti, se ogni 3 per 2 dobbiamo assistere a sceneggiate come quelle che ci regala il presidente della seconda squadra di Milano.
Dopo l'ennesimo gesto da gran signore, come egli viene sempre dipinto dagli "addetti ai lavori" (il che ne qualifica il livello, però questo è un altro discorso), rivolto ai tifosi romanisti in quel di San Siro l'altro giorno, rilascia un’intervista al TG1 di cui abbiamo ha già dato conto.
Il giornalista, come al solito, si è limitato a raccogliere le parole di Moratti da perfetto uomo devoto. Devoto al piagnisteo, così come lo è Moratti.

Tirare fuori presunti ladrocinii finalizzati a vincere scudetti, infatti, oltre ad essere un'affermazione gratuita e rivolta verso fantomatici poteri forti che ora non ci sono più, è strumentale a coprire le magagne del calcio di oggi. E il giornalista si è guardato bene dall'incalzare l'accusatore piangina.
Proviamo a farlo noi, nel nostro piccolo di consumatori del prodotto calcio, decisamente avariato in quanto contaminato con le lacrime degli onesti.

Dott. Moratti, avremmo tante di quelle domande da farle che fossimo stati al posto del giornalista della RAI non se la sarebbe cavata con una battuta di pessimo gusto e senza riscontri oggettivi.
Ad esempio, le chiederemmo come mai è stato inibito per il tesseramento di Motta e Milito.
Le chiederemmo conto di com'è stato possibile non essere penalizzati per il passaporto falso di Recoba.
Le chiederemmo un'opinione sulle parole di Ferruccio Mazzola.
E così via.
Vede Dott. Moratti, sarà anche vero che qualche squadra vinceva rubando (non la Juve, sia chiaro, perché non c'è traccia di illecito nemmeno nelle sentenze di farsopoli), ma è altrettanto vero che c'era una squadra che perdeva rubando.
Ci dica lei se è normale.
Ci dica anche a chi si riferiva una volta per tutte, così una bella compilation di querele non gliela toglie nessuno.

E' bello sentire le prediche da parte del presidente della squadra che ha vinto uno scudetto solo perché c'era un centenario da rispettare (parole della Sig.ra Sensi, cui però non è stato dato seguito... chissà perché).
E' fantastico sentire le prediche dell'uomo che ha speso più di 1000 miliardi per campioni del calibro di Gresko e Sorondo, gente che avrebbe avuto posto in tutte le squadre del pianeta a patto che giocassero in B (o prima divisione, ci siamo capiti).
E' eccezionale assistere ai moniti di quest'uomo che ha usufruito di tutte le acrobazie contabili possibili e immaginabili, dallo spalmadebiti alla cessione del marchio a sé stesso.

Non ci sono parole per descrivere quanto di bello quest'uomo ci regala ogni giorno, l'uomo che forse aggiustava i bilanci mediante scambi di calciatori sconosciuti con la squadra che ha accusato di essere uno dei mali del calcio italiano.
L'uomo che forse mette capitali nel calcio, soldi che derivano dall'azienda di famiglia collocata in Borsa a 6 euro per azione e che si trova adesso sotto il livello di 1,4; stessa collocazione oggetto di procedimento da parte dei Tribunali competenti dal quale risultano inspiegabilmente estranei coloro che hanno intascato i quattrini, ovvero l'amatissimo presidente cartonato e famigliola benpensante.
L'azienda di famiglia, poi, è la stessa che prende dalle bollette di tutti gli italiani una quota destinata alla produzione di energia elettrica mediante fonti rinnovabili, bruciando scarti della lavorazione del petrolio che rinnovabili non sono.
Insomma, gente che ha fatto dell'artifizio una ragione di vita (e di denaro) che si permette di sputare sentenze senza le dovute prove.

Perdere rubando e continuare a piangersi addosso anche quando si vince... DNA interista.
Forse perché anche loro hanno finalmente capito che li stanno facendo vincere appositamente.
Per inciso, la smentita di Moratti a proposito della frase incriminata non ci convince per nulla.
Dati i precedenti, l'aver detto una frase del genere a proposito di ruberie varie fa pensare indubbiamente che si riferisse a calciopoli. L'han pensata così anche John Elkann e Andrea Agnelli, difatti, e Moratti ha provato a smentire. Non voglio entrare nella discussione, dico semplicemente che quando Moratti ha parlato di banda di malfattori riferendosi alla Triade non è che scherzasse. Semplicemente piangeva, come sempre.
 
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