Giornalisti, uomini indegni come avvoltoi sulle carogne.
Era già difficile il dover accettare il loro operato devastatore contro la Juve, è insopportabile tollerare le loro illazioni e falsi moralismi sulle spalle di un uomo vero come Gianluca Pessotto.
Gianluca è l’immagine della dolcezza, della sensibilità e della signorilità, lui rappresenta il vero stile Juve ed i suoi delatori non sono degni neanche di nominarlo.
Non è giusto entrate nel merito dei problemi che lo hanno portato ad un gesto tanto inconsulto, bisogna solo sperare di rivederlo al più presto, li dove tutti lo aspettano, tra coloro che contano della sua amata Juve. Dovremo stargli tutti vicini, dimostrandogli tutto l’affetto e la stima che i suoi tifosi nutrono e che continueranno in futuro a coltivare nei suoi confronti.
Gianluca è un idolo della tifoseria bianconera fin dal suo debutto nella stagione 1995-96 dove in undici anni conquista sei scudetti, una Champions League, una Supercoppa Europea, una Coppa Intercontinentale, un Intertoto e tre Supercoppe Italiane. Inoltre ha collezionato 22 presenze in nazionale, partecipando ai Mondiali del 1998 ed al Campionato Europeo del 2000.
Ma Pessottino è anche l’uomo che i colleghi chiamano “il Professore” poiché quando era in ritiro con la squadra amava leggere Dostoevskij.
Il suo animo di uomo puro gli ha consentito di scrivere, caso unico nel suo ambiente, la poesia che di seguito riportiamo: “Inseguire un pallone è come inseguire gli obiettivi della vita, ogni tanto lo puoi raggiungere, ogni tanto ti può sfuggire. Affrontare un avversario è come affrontare le difficoltà quotidiane, a volte ti supera, a volte riesci a bloccarlo, sapendo che non devi mai smettere di correre. Vedere il pallone gonfiare la rete, è come sentire il proprio cuore riempirsi di gioia. Grazie calcio, per avermi insegnato a vivere giocando”.
Lo dico e lo ripeto, giornalisti indegni non toccate Gianluca poiché egli è troppo distante dalle vostre miserie e la nostra pazienza ha un limite !!! |