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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Farsopoli di M. ROCCA del 27/10/2010 07:35:38
Omissioni e/o menzogne

 

Tipico del Farsopolista (inteso come promotore, persecutore, cavalcatore o “fruitore finale” di Farsopoli) è il mai affrontare in modo approfondito ed aderente alla realtà oggettiva i fatti.
Costui ha sempre scelto il casino (sostantivo non a caso) “strutturato” per evitare il più possibile una realtà che contraddice la sua (per)versione pretestuosa, un bel casino (vedi sopra) condito dagli elementi indispensabili, quelli di cui fino da subito non ha potuto fare a meno: la menzogna e l’omissione.
E’ infatti questo il filo conduttore di una vicenda che segue i dettami di quel commissario talmente straordinario per cui “mentire è potere” e “potere è mentire”.
Oggi questo è oggettivo!

Potrei, tra il dolce e il severo e il piaccia o non piaccia, citare decine, forse centinaia, di omissioni e menzogne: dalla chiusura di Paparesta negli spogliatoi di Reggio Calabria, al “non troverete mai telefonate di altri che non siano gli imputati verso i designatori e gli arbitri” (le avevano nascoste molto bene), dal famoso inciso Zacconiano “c’erano almeno 4 illeciti” (con tanto di manina alzata semovente), alle tavanate sui sorteggi truccati e fino all’ultimo “Metti…”.
Eccetera eccetera eccetera.

Gli unici che hanno riferito le circostanze in modo aderente alla realtà dei fatti e la cui versione regge al confronto col “riemerso” sono proprio gli stessi imputati. Pur avendo riconosciuto, per garanzia di legge, il non obbligo a questa coerenza. Tutti e sottolineo tutti i farsopolisti hanno invece avuto sempre la prerogativa opposta. Tra una sensazione, una interpretazione e un sentito dire è sempre spuntata l’omissione e/o la menzogna.
Guai a contestarglielo, fingono di indignarsi ferocemente!
Vorrebbero che dicessimo anche noi “e beh, pazienza”.

Vedete la riflessione riportata poco sopra è sostanziale, noi accanto all’imprescindibile strada dell’amore per la Juventus, non abbiamo mai concesso spazio alla menzogna, non abbiamo mai avuto paura della verità. Per questo tra noi ci canzoniamo spesso con la metafora del sentiero in salita e ci rimproveriamo anche l’imprecisione più innocua. Perché percorrere un sentiero che si nutre solo di evidenza dei fatti e delle circostanze, ed è coerente solo a quello, è difficile, intransigente, faticoso, in salita.

Ma per noi è e sarà sempre l’unico, non ammettiamo scorciatoie.
Siamo tifosi, uomini che per amore di questo sport hanno dovuto arrangiarsi col codice civile penale e sportivo per necessità. Necessità di chiarezza e trasparenza che chi di dovere non ci ha mai dato in tutto questo tempo, anzi ha fatto l’esatto contrario e quello che è peggio vorrebbe anche continuare.
Di più, siamo spesso obbligati a sentirli sproloquiare di etica, di regole e di sportività.
Fingendo di dimenticare che con esse la pratica della menzogna e/o dell’omissione “non c’azzecca”.

Ci hanno contrabbandato nel 2006 che Farsopoli fosse un’opera di pulizia, mentre erano impegnati ad inquinare il libero arbitrio, a nascondere telefonate da ex art.6 ex CGS diretto, a introdurre reati sportivi ad hoc anti Juventus e a mentire e/o omettere.

Benissimo e che pulizia sia allora, fino in fondo, quindi sono sicuro che avranno il buon gusto oggi di non pronunciare nemmeno la parola prescrizione.
Anzi, per scongiurare il rischio che sul nuovo calcio pulito post 2006 ci sia un ombra di un qualcosa di non etico, non sportivo o senza regole uguali per tutti, è auspicabile si apra un’indagine accurata basata sui fatti e non sulle sensazioni, sui teoremi o le interpretazioni, atta ad accertare il perché di tutte queste menzogne e/o omissioni, con verifica patrimoniale su tutti coloro che hanno partecipato, promosso, perseguito, cavalcato o fruito di Farsopoli.
Ovviamente una indagine a loro tutela e della pulizia allora auspicata, dove potranno finalmente esercitare il loro diritto di imputati di mentire e/o omettere in piena legalità. Sempre che di legalità qualcuno di loro conosca il significato.
 
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