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Udienze Processi di M. ROCCA del 03/11/2010 09:52:54
Calciopoli. Trascrizione P.Nicolosi

 


Tribunale di Napoli – Udienza del 26 ottobre 2010. Teste Pietro Nicolosi, ex assistente arbitrale.


L' Ingegner Pietro Nicolosi, consulente ed ex arbitro, declina le proprie generalità, residenza, professione e presta il giuramento di rito.


Avvocato Giacomo Mungiello difesa Racalbuto

Avv. G. Mungiello :«In qualità di nostro consulente le avevamo proposto di poterci relazionare su alcune partite di cui al decreto di cui si dispone il giudizio, ed in particolar modo ai capi N, O e Z. Ora prima di addentrarci nello specifico vorrei mi dicesse per sua qualifica se lei è stato mai nel mondo del calcio e in quello arbitrale e quali sono i compiti degli assistenti degli arbitri sia oggi e quando c'’era lei. Grazie».
Ing.P.Nicolosi :«Dunque la mia permanenza nel mondo degli arbitri purtroppo è lunga. Lo è da oltre 50 anni che sono nel mondo arbitrale. Ho fatto l’arbitro nelle categorie regionali e poi ho avuto la fortuna di fare il guardialinee, oggi detto assistente arbitrale, al massimo livello perché ho avuto la fortuna di collaborare per 6 anni con Concetto Lo Bello (andiamo bene…) che ritengo sia stato il numero uno al mondo di tutti i tempi. Questo mi ha portato ad acquisire una esperienza notevole sul campo e successivamente ho fatto per tanti anni il dirigente arbitrale partecipando alle varie commissioni designatrici degli arbitri. Qui in particolare credo interessi maggiormente che ho fatto in particolare, il dirigente in commissioni designatrici per gli arbitri di serie A e B. Rispondendo all'’avvocato circa l'’importanza degli assistenti ...… ».
Avv. G. Mungiello: « Ingegnere mi scusi più che importanza le avevo chiesto le competenze».
Ing.P.Nicolosi :«Le competenze dei guardialinee».
Avv. G. Mungiello:«Sì degli ex guardialinee».
Ing.P.Nicolosi:«Le competenze sono via via aumentate anche se ai miei tempi quando io ero sul campo già la competenza era notevole perché il mio arbitro cioè il signor Lo Bello pretendeva la massima collaborazione e si affidava alle nostre decisioni mentre altri arbitri lo facevano di meno. Oggi le competenze degli assistenti sono aumentate perché il regolamento gli ha dato più potere. Possiamo dire che anche se da regolamento è l'arbitro che sancisce la decisione con il suo fischio e non il guardialinee con la sua bandierina, l'arbitro nel 99% dei casi segue l’'indicazione dell’assistente. Quindi se l'’assistente commette un errore anche l'arbitro segue il suo errore mentre se l'’assistente prende la giusta decisione sarà l'arbitro a fare bella figura. Questo è importante perché oggi la partita si arbitra in tre. Addirittura è di questi giorni che l'’Uefa voglia allargare e presto vedremo non tre ma cinque arbitri. Aggiungeranno due assistenti vicino alle porte. Comunque oggi la competenza va divisa un terzo per uno».
Avv. G. Mungiello:«E' corretto dire che le competenze dell'assistente sono queste, ora le segnalo e lei mi dice se sono corrette. Segnalare all'arbitro i giocatori in posizione di fuorigioco».
Ing.P.Nicolosi :«Sì confermo al 100%, quello è di competenza esclusiva dell'’assistente».
Avv. G. Mungiello:«Perché di competenza esclusiva?».
Ing.P.Nicolosi :«Esclusiva perché nella tattica dell' arbitraggio l'arbitro è nella posizione di vedere bene altre cose ma non il fuorigioco. Per vedere il fuorigioco il giudice, in questo caso l'assistente, deve essere perfettamente in linea con il penultimo difensore, sarebbe troppo lungo spiegare perché ma comunque l'assistente ha questo compito specifico. Solo in determinate situazioni statiche l'arbitro.. in occasione di un calcio di punizione o un qualcosa l'arbitro potrebbe anche lui valutare il fuorigioco, ma nel 99% dei casi è di competenza esclusiva dell'assistente».
Avv. G. Mungiello:«Ingegnere, possiamo dire che manca la profondità all' arbitro per giudicare se un giocatore è o meno in fuorigioco? ».
Ing.P.Nicolosi :«Chiaramente perché se l'arbitro è 5 o 6 metri indietro rispetto alla linea del fuorigioco non ha la profondità per poter valutare, mentre l'assistente se si trova come dovrebbe trovarsi in linea col penultimo difensore e quindi può vedere se sta avanti o sta indietro e quindi sbandiera o no».
Avv. G. Mungiello:«Prima di addentrarci nella consulenza che lei ha redatto e che quindi dopo depositerà al tribunale, le faccio una domanda: quali disposizioni Fifa o come si deve muovere un arbitro quando arbitra una partita di calcio?».
Ing.P.Nicolosi :«Noi, sia per disposizioni Fifa, che per quelle della federazione, consigliamo agli arbitri di effettuare in campo una diagonale che va da un vertice all'altro del campo perché i due assistenti coprono mezzo campo per uno. Per farla in breve se questo è il campo l'arbitro fa questa diagonale e l'assistente va da qui a qui e l'altro da qui a qui in modo che due giudici sempre sono nella metà campo dove si svolge il gioco. Questo non è un discorso molto rigido e con le situazioni di gioco può subire dei lievi spostamenti».
Avv. G. Mungiello :«Quindi possiamo dire che l'arbitro va a posizionarsi dove non ci sono gli assistenti e quest'ultimi nelle parti cosiddette scoperte?»
Ing.P.Nicolosi :«Un arbitro si posiziona sempre dall'altro lato dove si trova l'assistente. In modo che l'assistente controlla quel quarto di campo e l'arbitro l'altro quarto di campo cioè tutta la metà campo dove si svolge il gioco è coperta dai due giudici. Che sono due giudici con pieni poteri, l'uno fischia ma l'altro con una segnalazione fa fischiare l'altro».
Avv. G. Mungiello :«Allora per quanto riguarda poi le competenze dell'assistente è corretto dire che deve segnalare le fuoriuscite del pallone dal terreno di gioco? Credo che questo fosse anche quando lei faceva il segnalinee?»
Ing. P. Nicolosi:« Avvocato quando facevo io il segnalinee qualcosa facevo non è che non facevo niente. No, non é chiaro. L'aspetto più importante è quello di segnare il fuorigioco, poi tra le altre cose quando il pallone esce fuori, quando ci sono delle violenze deve segnalare all'’arbitro se lo riterrà opportuno, di prendere i provvedimenti disciplinari ammonendo o espellendo e poi tutte quelle cose che l'arbitro non riesce a vedere l'assistente deve supplire con le sue segnalazioni».
Avv. G. Mungiello:«E' giusto dire che deve segnalare anche i falli commessi dai calciatori lungo la fascia laterale di sua competenza? »
Ing. P. Nicolosi:«Sì, noi consigliamo agli assistenti di segnalare solo i falli che avvengono nelle loro vicinanze perché è chiaro che se il fallo avviene più distante l'arbitro sarà più vicino per giudicare e se non fischia vorrà dire che non ha ritenuto opportuno fischiare quindi è inutile che l'’assistente vada a sovrapporsi al giudizio dell'arbitro. Mente quando l'azione è nelle sue vicinanze e può valutare meglio il fallo deve segnalare prontamente all'arbitro quello che è successo».
Avv. G. Mungiello:«Le ultime due. Segnalare se un fallo è effettuato all' interno o all’esterno dell'’area di rigore».
Ing. P. Nicolosi:«Su questo noi consigliamo agli arbitro e assistenti e lo fanno sempre, di avere dei segnali speciali tra di loro e questo aspetto è importantissimo cioè un’azione cosiddetta di contropiede quando il fallo avviene al limite dell’area e l'arbitro, giocoforza, si trova molto indietro perché si trova dall’altra parte del campo il guardialinee, con quel segnale specifico, segnala se il fallo è avvenuto dentro o fuori. Perché un segnale specifico e non la bandierina? Perché siccome il giudice unico è sempre l'arbitro questo gli dà modo di valutare, per lo più fa quello che dice l'assistente, la bontà della segnalazione e di prendere l'opportuno provvedimento: il calcio di rigore o il calcio di punizione da fuori».
Avv. G. Mungiello:«Ultima. Segnalare la segnatura di una rete. Se sì e come».
Ing. P. Nicolosi:«In genere quando l'assistente ritiene la rete valida e cioè non inficiata di irregolarità, l'assistente indica il centro del campo e si avvia verso il centro del campo. Se invece ritiene che ci sia una irregolarità di cui non è certissimo e quindi dice all'arbitro secondo me può esserci una irregolarità, si ferma sul posto. Chiaramente se c'è una irregolarità certa di cui l'assistente è certo che c’è stata, alza la bandiera ed induce l’arbitro ad annullare quella rete».
Avv. G. Mungiello:«Perfetto ingegnere ora veniamo nello specifico, i quesiti posti a questo consulente dal difensore si riferiscono ai capi di imputazione N, O e Z. Vogliamo partire dal capo N e cioè alla partita Roma - Parma svoltosi il 6 gennaio 2005 in cui è contestato a Racalbuto che con atto fraudolento avrebbe ammonito i calciatori Contini e Pisanu, in quanto gli stessi già erano diffidati e quindi sarebbero stati squalificati per la partita successiva contro la Juventus. Io le chiedo prima di tutto se lei ha visionato l'incontro di calcio?».
Ing. P. Nicolosi:«No, ho visionato la registrazione filmata».
Avv. G. Mungiello:«La cassetta, io questo le chiedevo».
Ing.P.Nicolosi:«La partita in diretta, no».
Avv. G. Mungiello:«Va beh, anche perché non poteva sapere poi ..…dico dopo su SKy lei la ha vista questa partita?».
Ing.P.Nicolosi :«Non una volta ma tante volte»
Avv. G. Mungiello:«Bene, ci può relazionare su questo incontro di calcio e su cosa è accaduto secondo la sua percezione?»
Ing.P.Nicolosi :«Quello che dico adesso è ciò che ho messo per iscritto nella mia relazione che depositerò al tribunale alla fine della mia testimonianza. In Roma - Parma ci troviamo in presenza di due ammonizioni, anzi tre, perché poi una ha portato alla doppia ammonizione che sono simili le prime due. Sono trattenute vistose fatte sulla maglietta dei giocatori avversari. Questo è uno dei classici casi in cui il regolamento prevede l'’ammonizione. Il regolamento vigente all’epoca che viene riscritto con cadenza biennale è l'edizione 2002/2003 che alla pagina 113 e 115 codifica questo tipo di fallo. Parla di fallo passibile di ammonizione e sono quei falli da trattenuta per cui l'arbitro ha il dovere non la facoltà di ammonire. L'arbitro di fronte a questo tipo di fallo non poteva che ammonire. Quindi ha ammonito al 39esimo del primo tempo il giocatore Pisanu per questo tipo di trattenuta e ammonito al 10mo del secondo tempo il giocatore Contini per questo tipo di fallo e poi ha espulso il Pisanu al 30esimo del secondo tempo per un altro tipo di fallo. Se io devo fare una critica all'operato di Racalbuto è che prima del 30esimo il giocatore Pisanu aveva commesso un altro fallo passibile di ammonizione ma l'arbitro è stato magnanimo e ha chiuso gli occhi per non gravarlo dell'’espulsione, ma ha sbagliato. L'arbitro non deve essere di cuore tenero: quando deve ammonire deve ammonire. Poi non potendo più chiudere gli occhi al 30esimo il giocatore Pisanu è stato regolarmente espulso. Quindi io eventualmente da osservatore o commissario speciale, come si dice, avrei detto all'arbitro: hai fatto una buona partita ma hai omesso una ammonizione che dovevi dare».
Avv. G. Mungiello:«Grazie. Ritorniamo ai capi di imputazione e precisamente all'’incontro di calcio Cagliari -– Juventus del 16.1.05 dove è contestato a Racalbuto che lo stesso avrebbe, con fraudolenza, influito sul risultato, senza peraltro specificare quali sarebbero queste fraudolenze, ma comunque tantè, Se lei ha visto la partita, se l'ha esaminata e cosa ci può riferire in merito».
Ing. P.Nicolosi :«Sentendomi responsabilizzato nel giudizio ho visto la registrazione del filmato sky più volte. Ci sono in questa partita diversi episodi che descrivo in consulenza di ammonizioni e mancate ammonizioni, dove direi che Racalbuto non è stato dal punto di vista arbitrale direi brillante. Ha commesso degli errori non ha ammonito quando doveva ammonire, sempre per il discorso di evitare a un giocatore del Cagliari la doppia ammonizione, ed evitandogli così l’espulsione e questo non va bene. Però al di là di queste questioni tecniche che possono inficiare un buon voto per l' arbitraggio di Racalbuto gli episodi importanti di questa partita sono due e sono, per volere del buon Dio che è sempre saggio, l'uno a vantaggio della Juve e uno a vantaggio del Cagliari. Precisamente al 18esimo del 1’ tempo in modo assurdo nega un rigore a favore di Trezeguet giocatore della Juventus che viene falciato, spintonato e buttato per terra in area e sinceramente non ho capito, conoscendo l'onestà e la rettitudine di Racalbuto, come non abbia dato il rigore a favore della Juventus (!!!). Non l’ha dato e anche gli arbitri sbagliano e questo è stato il primo errore. Il secondo errore grave è stata la concessione del goal della Juve segnato da Emerson segnato in netto fuorigioco. Ma qui per tutto il discorso che abbiamo fatto prima l'imputazione non può essere fatta a Racalbuto ma all'assistente Andrea Consolo affidabilissimo e internazionale il quale non segnala questa posizione e viene concesso il goal. Questo per errata segnalazione dell'assistente Consolo. Giudizio di Racalbuto: ha arbitrato male perché non hai dato un rigore che dovevi dare mentre per il goal la tirata di orecchie va all'assistente e non a lui».
Avv. G. Mungiello:«Mentre al 44’esimo … ».
Ing. P.Nicolosi:«Questo è un aspetto di finezza arbitrale che non interessa molto la partita, cioè non fischiando un fallo a favore del Cagliari e concedendo la regola del vantaggio e nella prosecuzione dell'azione il giocatore Zola del Cagliari segna il goal del pareggio. Questo è un titolo di merito di Racalbuto che però non compensa nel giudizio la mancata concessione del calcio di rigore a favore della Juventus».
Avv. G. Mungiello :«Grazie, andiamo adesso all'ultima partita che poi è la madre di tutte le partite Roma - Juventus, che ci può dire sulla partita svoltasi di sabato 5.03.05 mi sembra alle 20,30».
Ing. P.Nicolosi :«C'è molto da dire su questa partita, una partita ad altissimo rischio iniziata tra le polemiche che io probabilmente sintetizzo troppo nelle tre pagine che gli ho dedicato nella mia relazione. Una partita enfatizzata dalla stampa, sia per motivi di classifica sia per motivi di ordine pubblico che di ruggine tra le squadre con l'allenatore e alcuni giocatori che si presentavano all'Olimpico da ex per la prima volta, tanto che iniziò come una guerriglia dentro e fuori del campo. Racalbuto era molto teso e questo ha influito nell’arbitraggio. Ci sono circa dieci o quindici episodi di ammonizioni non ammonizioni, espulsioni che secondo me andavano date e non sono state date, per cui l'’arbitraggio è stato contestato. Per sintetizzare posso dire che ci sono state due mancate ammonizioni alla Juventus (Del Piero e Zambrotta) e una alla Roma (Cufrè). Due mancate espulsioni di giocatori della Roma (Dacourt e Cufrè). Queste hanno un peso notevole sul giudizio della bontà dell'arbitraggio di Racalbuto. Però vorrei soffermarmi sui 4 episodi determinanti ai fini del risultato della gara. Sono 2 a favore della Juventus e due a favore della Roma. A favore della Juventus abbiamo la prima rete segnata in fuorigioco e che quindi andava annullata. E sulla concessione del rigore che ho visto e rivisto per cui tengo a propendere che il fallo avviene a qualche centimetro, perché si tratta di centimetri, al di fuori dell'area di rigore, quindi poteva essere anche punizione dal limite, ma anche in questa azione c'è un fuorigioco che la inficia. Poi c'è un rigore chiarissimo non dato a favore della Juventus il fallo di De Rossi è molto evidente e non so perché Racalbuto non lo ha dato e poi c'è un goal annullato a Ibrahimovic per un fuorigioco inesistente. Allora di questi 4 episodi che sono due a vantaggio della Juventus e due a vantaggio della Roma, di uno solo è responsabile Racalbuto ed esattamente del rigore non dato alla Juventus, quello era un fallo di competenza dell'arbitro che non ha fischiato e che non so perché non ha fischiato. Degli altri tre errori 2 a favore della Roma e uno a favore della Juventus i responsabili sono i due assistenti , che sono forse i due migliori che avevamo in Italia in quel momento : Ivaldi e Pisacreta. Secondo me questi due hanno fatto commettere all'arbitro 3 grossi errori che hanno influito sul risultato».
Avv. G. Mungiello:«Ingegnere un' ultima domanda: è corretto dire che è sbagliato dire che l'arbitro ha sbagliato mentre sarebbe più giusto dire la terna arbitrale ha sbagliato?»
Ing. P.Nicolosi :«Sicuramente, lo avevo già accennato prima, oggi la conduzione della partita è di responsabilità di tutti e tre i componenti della terna. Se i guardialinee sbagliano anche l'arbitro è costretto a sbagliare di riflesso anche se inconsciamente, perché non è nelle posizioni per poter giudicare meglio l'andamento del gioco. Nella fattispecie il fuorigioco di Cannavaro sul primo goal della Juventus era millimetrico e come fa l’arbitro a giudicarlo una volta che il guardialinee lo ha giudicato regolare. E’ chiaro che l’arbitro convalida. Lì la responsabilità è al 100% dell'assistente e l'arbitro va assolto in quel caso. Quindi sul referto l'osservatore dovrà scrivere che l'arbitro ha concesso un goal irregolare su segnalazione errata del collaboratore».
Avv. G. Mungiello :«Io non ho altre domande, grazie Presidente e grazie Ingegnere».


Controinterrogtorio del P.M.Capuano


Presidente dott.ssa Teresa Casoria :«Ci sono altre domande? Altri difensori?no? Pubblico Ministero? Si? Avanti».

Pubblico Ministero Capuano :«Sì. Ingegnere volevo sapere una cosa, lei ha detto che il compito principale dell'assistente è segnalare il fuorigioco, ma l'arbitro può fischiare un fuorigioco anche senza la segnalazione dell'assistente di linea?».
Ing.P.Nicolosi:« Sì, l'arbitro è il giudice assoluto della partita, quindi può fare quello che vuole. E' chiaro, ricordo una battuta che mi fece il mio arbitro Lo Bello, che lei è giovane e non ricorda, mi diceva non guardare le ragazze in tribuna e in tribuna delle ragazze si vedevano bene dal basso (le tonsille? ) allora non si usavano i pantaloni ma c'erano le gonne. Perché se ti trovi distratto (dalle tonsille) mi metti in difficoltà. E' chiaro che se l’assistente non si trova nella giusta posizione e l’arbitro è certo che quella azione è inficiata dal fuorigioco, diciamo che l'arbitro può fischiare. Però a livello di serie A oggi è difficile che non si fidi di gente di grande esperienza».
Pubblico Ministero Capuano:« Lei prima ha detto che la segnalazione dell'arbitro avviene spesso nei calci piazzati, ho capito bene?».
Ing.P.Nicolosi :«Può succedere che nel calcio piazzato, succedeva una volta, cioè diceva siccome i giocatori sono tutti in linea il fuorigioco lo vedo io, e l'assistente andava a fondo campo per verificare stando sulla linea che il pallone entrasse o meno in porta. Oggi l'orientamento che danno i dirigenti, io oggi non lo sono più, che il fuorigioco è di competenza dell'assistente e l'arbitro sta indietro e fuori dell'area di rigore per controllare meglio le azioni fallose, quando l'area è affollata c'è quello che tira e quello che spinge, allora l'arbitro si guarda la situazione falli».
Pubblico Ministero Capuano:«Lei ricorda se il goal di Cannavaro avviene sull'esito di un calcio piazzato?
Ing. P.Nicolosi :«Aspetti allora io scrivo “sul goal di Cannavaro nessuna responsabilità può addebitarsi all'arbitro in quanto lo stesso, su situazione susseguente a calcio di punizione, si posiziona nei pressi dell'area di rigore per meglio valutare eventuali falli e scorrettezze in genere, mentre all'assistente è devoluto il compito e solo quello di valutare eventuali posizioni di fuorigioco. Questo è quindi l'arbitro nella circostanza dice all'assistente tu guardi il fuorigioco e io tutto il resto».
Pubblico Ministero Capuano:«Io ho chiesto solo era un calcio piazzato. Era un calcio piazzato?»
Ing.P.Nicolosi: :«Sì».
Pubblico Ministero Capuano:« Quando l'arbitro ha avvantaggiato clamorosamente la Juventus (poveraccio... …) mi può dire quale era il risultato?».
Ing.P.Nicolosi :« La rete non data di Ibrahimovic era al 21esimo del secondo tempo per cui il risultato era 2-1 per la Juventus, e sarebbe diventato 3 -1, mentre il rigore di De Rossi il risultato era sull’1 -0 sempre per la Juventus».
Pubblico Ministero Capuano:«E’ sicuro di questo?».
Ing.P.Nicolosi :«Sì, allora il goal di Cannavaro è al 12’ il mancato rigore è al 25’ mentre il 2-0 è al 42’. Sì sono sicuro».
Pubblico Ministero Capuano :«Va bene, Cagliari - Juventus, lei ha rappresentato degli episodi, ricorda perché è stato ammonito Abejion? E siccome ha visto la partita più volte».
Ing.P.Nicolosi :«Solo in televisione».
Pubblico Ministero Capuano:«Se mi può descrivere il comportamento delle due squadre nei confronti dell'arbitro».
Ing.P.Nicolosi:«Il giocatore come si dice Abigeon, scusate la pronuncia, è stato ammonito per un fallo su Blasi in non possesso palla. Allora noi per regolamento, diciamo, che il giocatore può entrare in tackle con l'idea di prendere il pallone e può anche non prenderlo sola ma anche un po' il piede ma questo non è niente è il cosiddetto gioco all'inglese. Quando invece il giocatore interviene sull'avversario che non ha il pallone quello è un fallo sicuramente da ammonizione ».
Pubblico Ministero Capuano :«Si, io le ho chiesto se lei è in grado di ricordare il comportamento in generale dei giocatori del Cagliari e della Juve verso l'arbitro ed eventuali sanzioni .
Ing.P.Nicolosi:«Sì, il comportamento dei giocatori è stato brutto ed io ho detto a Racalbuto sei stato debole come si dice, blando nel comportamento, qualcuno gli ha parlato addirittura in modo irruento e lui è stato troppo prudente a non prendere provvedimenti più sostanziosi e più adeguati. Però il metro di giudizio è stato equanime per entrambe le squadre, cioè è stato permissivo con tutte e due ».
Pubblico Ministero Capuano:«Va bene non ho altre domande, grazie».

Presidente dott.ssa Teresa Casoria:«Può andare, grazie».

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