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Farsopoli di N. REDAZIONE del 23/11/2010 11:32:27
Calciopoli, udienza del 23 novembre

 

Riepilogo udienza

Nuova udienza di calciopoli a Napoli, aula 216. Quella di oggi dovrebbe essere l’ultima udienza in cui sarà possibile ascoltare i testimoni delle difese. Ultimo termine anche per la presentazione delle richieste di trascrizione delle ulteriori intercettazioni già ampiamente preannunciate dalle difese.

Inizia l'udienza. E subito gli avvocati chiedono di depositare nuove intercettazioni: la difesa di De Santis, deposita una telefonata tra De Santis-Bergamo dopo Livorno-Siena, quella di Pairetto un elenco di 20 telefonate, quella di Racalbuto chiede di trascrivere 11 telefonate, Prioreschi presenta una lista di altre 114 telefonate e fa presente al Collegio Giudicante di aver trovato scritto nei brigliacci di alcune telefonate tra Facchetti e Pairetto, delle quali però è introvabile l'audio. Infine, la difesa di Meani chiede la trascrizione di una telefonata.

Anche l'accusa chiede di trascrivere 4 telefonate riguardanti Moggi.

Viene chiamato a testimoniare Bigon, oggi DS del Napoli, ma all'epoca dei fatti di calciopoli dirigente della Reggina.
Inizia l'esame la difesa Foti. Nella stagione 2004/05, ricorda una serie di episodi sfavorevoli alla Reggina a partire dalla trasferta romana con la Lazio del 19 settembre 2004, finita 1-1 con un rigore molto contestato a favore della squadra biancoceleste.
In Chievo-Reggina (terminata 0-0) nel finale ci fu un gol regolare annullato a Bonazzoli.

Nella partita con il Milan persa 3-1 il 3 ottobre 2004, arbitro Trefoloni, sul 2-1 fu annullato ingiustamente un gol alla Reggina.
Nel "derby" con il Messina (perso 2-1 dagli amaranto), sull'1-0 per la Reggina, " ci fu negato un rigore" e si scatenarono diverse polemiche. L'arbitro era Racalbuto.

A fine stagione, il bilancio della Reggina per quel che riguardava gli errori (o i favori) arbitrali era sicuramente in passivo.
Inizia l'esame di Gallinelli (difesa De Santis). 12 dicembre 2004, Reggina-Cagliari finita 3-2. Bigon non ricorda chi fosse l'arbitro e ricorda solo che ci furono molte polemiche con l'espulsione di Franceschini negli spogliatoi. La tensione era dovuta al fatto che ci si giocava la salvezza.
Finisce l'esame di Bigon.

Teste Ciro Venerato

Dopo un'ampia sintesi delle sue esperienze lavorative, sollecitato dal PM, rivela che nella stagione 2004/05 ha seguito per i suoi servizi quasi sempre la Juve. Lucilla Granata e Alda Angrisani si occupavano delle milanesi.

Nel 2003/04, esultò, in Bologna-Juventus, dopo un gol della Juve poichè Bellardi premeva perchè ci fosse un giocatore della Juve alla Domenica Sportiva e, se avesse perso, la società bianconera non avrebbe mandato nessuno. Esultò solo per "motivi professionali".
A domanda del PM se fosse in contatto con Moggi in quella stagione, Venerato risponde che per quanto riguarda il suo lavoro e il taglio dei servizi, mai.
Critica Scardina in quanto non lo mandò a fare Lecce-Juventus, poichè c'era Zeman sulla panchina giallorossa e a Venerato non è mai stato simpatico l'allenatore boemo (in quanto tifoso napoletano lo ritiene responsabile della retrocessione del Napoli). Quel giorno non si sfogò solo con Moggi (che considera un vero amico) ma anche con altri colleghi e con Ruffini.
"A Moggi spiegai quello che era successo, ma era uno sfogo, non dovevo chiedere niente, non dovevo guadagnarmi niente, io facevo già la Juve".
Ammette che è successo di viaggiare sull'aereo della Juve ma "solo per motivi logistici. Era la RAI a chiedere alla Juve di ospitarmi ed è successo solo 4 o 5 volte".
Dopo una domanda di Trofino ("Quando, Venerato, ha declinato le sue generalità, ha detto che Lei è dipendente Rai, quindi è stato assunto dall’azienda dopo questi fatti, è così? E allora basta, di che stiamo parlando?") termina l'esame del teste.

Teste Consolo.

L'avv. Picca (difesa Della Valle) lo interroga in merito all'ormai famoso fallo di mano di Zauri in Lazio-Fiorentina. Ovviamente Consolo afferma di non averlo visto in campo anche perchè era l'assistente di linea dell'altra metà del campo. Nega di aver mai avuto indicazioni, da parte di nessuno, di favorire una determinata squadra.
Solo dopo aver rivisto le immagini si è reso conto del fallo di mano che, inevitabilmente, avrebbe portato al rigore e all'espulsione di Zauri.
Sollecitato dalle domande del avvocato difensore di Mazzei, Console presume che Mazzei potesse consigliare i designatori per quel che riguardava le designazioni, in quanto "era lui che conosceva lo stato di forma di ognuno di noi".

Teste Mitro.

Viene presa in esame la partita Fiorentina-Brescia alla quale non seguirono contestazioni. Anche lui, come il suo collega precedentemente ascoltato, nega di aver subito pressioni o avuto indicazioni di alcun tipo per quel che riguarda quella partita.
In seguito alle domande di Gallinelli, ricorda di aver partecipato come assistente a molte partite con arbitro De Santis, in quella stagione, e tutte con "condotta perfetta" da parte dell'ex fischietto romano.
Ricorda della squalifica di Ibrahimovic dopo Inter-Juve e che a causa di quella squalifica saltò lo scontro diretto Milan-Juve.
Se solo uno dei guardalinee o l'arbitro (De Santis) avesse detto di aver visto l'episodio, Ibrahimovic non sarebbe stato squalificato.
Interessante l'episodio capitato nell'intervallo di Francia-Svizzera, in cui Walter Gagg (all'epoca dirigente UEFA) portò i saluti di Giacinto Facchetti a tutta la terna.

Teste De Falco.

L'ingegnere De Falco chiarisce alcuni dati fondamentali per quel che riguarda le telefonate, circa 60, attribuite a Fabiani. In base ai dati raccolti dall'ingegnere, le telefonate realmente attribuibili a Fabiani, sono 2 o 4 al massimo. E' stato fatto solo un collegamento logico da chi ha effettuato le indagini. "Oggettivamente non si può dire che ci sia un riscontro reale, non solo con la persona ma anche proprio con la zona". Inoltre, continua De Falco, la scheda svizzera assolutamente "non è segreta" come volevano farci credere. E "i telefonini sono tutti intercettabili se si conosce il numero del telefonino".
“Quando c’è una telefonata il gestore non segna solo il numero della sim ma anche il numero del telefonino. Sarebbe stato interessante vedere se questi numeri erano associati anche ad altri numeri cellulari ma non è stato fatto”. In conclusione “Non vi è collegamento tra zona e persona ma anche in termini di zona e abitazione della persona siamo a percentuali molto basse, al di sotto del 5%.”.

Teste Raffaele Russo, segretario del Coni

Si analizza Messina-Reggina, con assistente Ambrosino. ”Tutte le sue segnalazioni sono state corrette ed imparziali”, e la valutazione data è ”ottima”.

Teste Camerota
Si analizza Udinese-Brescia, diretta da Dattilo. In riferimento ai diffidati : ”No, mai, non eravamo a conoscenza”. Si ritorna sull’episodio che vede protagonista il giocatore Jankulovski, episodio “violenta” sfuggito all’arbitro che da regolamento ”se non ha potuto vedere, è tenuto a fidarsi”. L’episodio era da espulsione. Si procede parlando di Lazio-Parma, dove Camerota era assistente; ci fu una contestazione sul secondo gol , episodio poi giudicato in modo positivo sia dall’osservatore sia dalla moviola che diedero conferma della giusta decisione presa in campo.
L’argomento si sposta su Mazzei (all’epoca responsabile degli assistenti) che spesso li chiamava prima delle gare per ”le ultime raccomandazioni, ma sempre roba tecnica”. Non ricorda particolari lamentele di Coppola in merito alla sua sottoutilizzazione

Luci e Nicchi, chiamati dalla difesa di Mazzei, hanno mandato una giustificazione che chiede una nuova udienza, rinunciando agli altri testimoni. Casoria accoglie la richiesta per l’udienza del 14 dicembre.

Anche l’ Avv. Ostellari fa presente che quattro testi che hanno giustificato l’assenza. Chiede se è possibile, rinunciando a sentire i testimoni in aula, di acquisire il fascicolo relativo alla loro testimonianza resa a suo tempo. Il pm si oppone

L’ Avv. Cirillo, dice di non aver ricevuto la ricevuta di ritorno per l’osservatore della partita che riguarda Ambrosino e che se si acconsente all’acquisizione del referto arbitrale rinuncia al teste. Il Pm: “Se lo porta alla prossima udienza potrei valutare”.

La difesa Lotito aveva citato Nicchi e Trentalange; anche in questo caso chiede il deposito del referto agli atti rinunciando a sentirli in aula. Il Pm presta il consenso.

Prossima udienza il 14 dicembre; ci saranno le deposizioni spontanee di De Santis e Mazzei.

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