Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
Juventus
Sabato 14.09.2024 ore 18.00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di N. REDAZIONE del 28/11/2010 16:41:19
Renzi: che renza!

 

La nostra penisola rappresenta un vasto agglomerato di tradizioni e dialetti. Navigando su internet alla ricerca di informazioni sul sindaco della città di Dante è sobbalzato alla nostra attenzione il termine “Renza”. Nel nord della nostra penisola tale espressione è assimilabile a quella che in altre aree nazionali viene definita: scoreggia, peto, loffa, vento, ecc…
Alcuni nostri redattori si sono cimentati con le ultime esternazioni del sindaco Renzi, che indubbiamente rappresentano una vera e propria “renza” sotto vari punti di vista:
- il sindaco che si è autodichiarato il nuovo che avanza non ha mancato di rifarsi a vecchi quanto inutili luoghi comuni (potenza dell’elettorato)
- dichiarazioni di tale natura sono assolutamente gravi, specie se precedono un incontro tanto delicato quanto in passato avvelenato da incidenti
- per chi ha ambizioni nazionali rappresenta un clamoroso autogol il denigrare la tifoseria numericamente più vasta a livello nazionale

Caro Renzi… attento alle renze.


Incentivo a rottamare/L'alfiere del nuovo..

Sembrava ci fosse un uomo nuovo nel panorama politico italiano, uno che aveva avuto il coraggio di proporre la rottamazione della classe dirigente del suo stesso partito. Si atteggiava a essere “un uomo giovane con idee giovani”, quello che: “questi vecchi se ne devono andare, rottamiamoli!”

A credere all’opera di dismissione del vecchiume ci si aspetterebbe che l’alfiere del rinnovamento non pronuncerà antichi slogan da bettola e stantii populismi da curva fiesole. Ma si sa, il politico lo si apprezza nel momento della necessità. È capitato così che quando in un momento di difficoltà l’alfiere del nuovo è stato incalzato sulla questione cittadella dello sport, ha pensato bene di non bruciare il consenso del tifo cittadino ricordando che «l'unica partita che veramente interessa a chi sostiene i viola, è quella di domani, contro quella squadretta con le righe verticali bianche e nere. Vincere a Torino sarebbe non soltanto un atto sportivo, ma un atto di giustizia storica e culturale per tutti i furti che siamo stati costretti a subire nella nostra storia. Ci dicono che diventeremo grandi quando quella sarà, per noi, una partita come le altre: evidentemente non lo siamo ancora».

Sono sicuro che se chiedessimo al sindaco di Firenze a quali ingiustizie storiche e culturali e a quali furti storici si riferisse, non saprebbe dare una risposta. Voleva buttar via il vecchiume e rottamare i vecchi, invece è solo l’ennesimo bischero con la sciarpa viola al collo che cerca consenso con i consunti ammennicoli del tifoso antijuventino.

di Gildo



La culla della civiltà, la fogna dell'indecenza..

Entri in quella Piazza e vedi quel Palazzo, pochi metri e ti trovi di fronte il Battistero e il Campanile.
Fai visita al Museo, esci , fai qualche passo attraverso una via che profuma di storia e arte, di cultura e bellezza, arrivi a quel Ponte con le botteghe storiche ai suoi lati.
Quel giardino, poi: staresti, lì dentro per giorni, rapito dalla magia di quelle geometrie, dai profumi di una eterna primavera
Puoi concederti anche peccati di gola, scendendo in un qualsiasi seminterrato , tappezzato di vini, figli di splendide colline; gustateli assieme ad un piatto della antica tradizione, anche quella è cultura, anche quella è civiltà, è patrimonio: la culla della civiltà.

Motivo d'orgoglio per chi ci vive, per chi amministra, per chi vorrebbe esportare e dovrebbe rappresentare quel meraviglioso simbolo di civiltà.
Ma, ahinoi, quel simbolo pesa, a portarlo sulle spalle, quella culla di civiltà è troppo imponente per garantire un degno rappresentante e può capitare che, per una banale partita di calcio, quel patrimonio ( intoccabile, immutabile per storia) venga deturpato da chi dovrebbe garantirne la tutela, venga offeso da chi dovrebbe respirarne la grandezza.
La culla della civiltà trasformata in fogna dell'indecenza. Si, proprio così: fogna, fogna e ancora fogna.
Le dichiarazione del primo cittadino della culla di civiltà possono avere differenti chiavi di letture: non l'ironia, lasciamo da parte, per cortesia e buon senso, l'ironia che, per inciso, è culturalmente autentica dote di quella città e di quella regione.

Io, sicuramente individuabile nel "rancoroso tifoso bianconero", non posso far altro che leggere quelle parole in un unico modo: fuori luogo prima di tutto, provocatorie e istigatrici.

Lo spieghi, quel sindaco, presunto aspirante alla nuova classe dirigente del paese (vecchi e nuovi, ma cosa cambia mai in questo paese??) cosa significa "giustizia storica contro i furti", spieghi quale aspetto culturale abbia offendere "quella squadretta dalle righe verticali" e quali allusioni abbiano quelle frasi.
Spieghi, quello stesso sindaco, magari a se stesso, visto che la sua carica PRETENDE responsabilità, quale interpretazioni, a quelle parole, possano dare quei suoi concittadini che seguono la squadra.

Certo, è vero: sono tutti civili, come quei mille che hanno esposto quel numero infame, come quei cori beceri, come i fischi a chi indossava la maglia azzurra ma con l'incancellabile torto di aver la pelle bianconera.
Già "ma sono pochi" si usa commentare; ci aggiunga, a quei pochi, quanto meno, uno in più: si chiama Pin, Celeste Pin, un vero fenomeno.
Da baraccone, a giudicarne il cervello.

L'incivile gala, il ladro gala, ignorante gala, ingiusto gala



Un Sindaco moderno..

Viviamo, ormai da anni, nel Paese delle parole. Le fa la politica, e il più delle volte rimangono tali, le fanno i signori dell'informazione, fornendo verità di comodo, le fanno anche coloro che con un libro pensano di avere scoperto l'acqua calda, fornendo, questa volta, verità a comando.
Ha fare parole c'ha pensato anche il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, diventando protagonista per un giorno.

Il primo cittadino del capoluogo toscano ha usato il calcio per diventare famoso, ha usato la Juventus per riempirsi la bocca di morali e giudizi.
Secondo il Renzi la partita con la Juventus è speciale: "Vincere a Torino sarebbe non soltanto un atto sportivo, ma un atto di giustizia storica e culturale per tutti i furti che siamo stati costretti a subire nella nostra storia, l'unica partita che veramente interessa è quella di domani contro quella squadretta con i colori bianchi e neri a bande verticali".

Parole, che vi avevo detto. D'accordo essere tifosi, d'accordo cercare un consenso popolare attribuendosi una vera e propria fede per i colori viola, ma scrivere di "atto di giustizia" (in caso di vittoria, sia chiaro) e di "furti subiti", per un primo cittadino che, a differenza dovrebbe stemperare gli animi di una gara di per se fin troppo sentita, mi mancava.

D'altronde siamo in tempi moderni, dove chi dovrebbe agire fa parole, chi dovrebbe scrivere solo parole agisce e dove un Sindaco usufruisce dei signori dell'informazione per fornire la sua verità, quella di comodo.

di Cirdan
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our