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Attualità di F. DEL RE del 04/12/2010 12:54:19
Retorica alla Boniek

 

Parole in libertà

La parola è un dono: permette all'uomo di esprimersi e di farsi capire senza ombra di dubbio e senza la gestualità del corpo, come fanno invece gli animali. Tant'è vero che un animale non può esprimere un concetto ad un altro suo simile su internet, ma solo avendocelo fisicamente davanti.

Quindi destano irritazione in chi scrive le parole dette in libertà, così tanto per...

Avevamo un idolo giovanile che fu ribattezzato "Bello di notte"; piano piano si è volutamente tolto dal novero delle icone mitiche per schierarsi fra le fila degli antijuventini militanti, quelli che uniscono ad una naturale antipatia per la Juve un profondo rancore, che tengono particolarmente a manifestare.

A costui è stata data una delle 50 stelle dedicate alle leggende bianconere. Ne abbiamo parlato, per cui sappiamo tutti cosa ne pensa il popolo juventino.

Quello che mi procura ulteriore fastidio, invece, è l'assoluta mancanza di rispetto verso 12 anni gloriosi ed infangati di questa società: mi irrita tanto più quando il suddetto esprime concetti che assomigliano a sentenze senza neppure essersi documentato, anzi rivendicando il fatto, come se fosse giusto sparare ad alzo zero sulle persone non conoscendone i motivi. Forse ai tempi del Generale Jaruzelski era normale. Adesso pare ridicolo.

Ancor più irritante è l'aver filtrato vicende che non conosce attraverso il vaglio della simpatia: il concetto è che l'antipatico ha sempre torto; e se non ce l'ha il fatto che gli venga affibbiato può essere passabile anziché criticabile; insomma: l'elogio della stupidità, come pensiero.

Ciò comporta che il polacco non cambi idea, anche perché, come dicevamo più sopra, neppure si è informato su quelle vicende di cui si permette di parlare, questo perché la presunta arroganza del più forte provoca l'astio dell'incapace, del millantatore; di un allenatore che fu "capace" di retrocedere con Jarni, Platt e Boban in squadra.

E allora facciamola anche noi un po’ di retorica alla Boniek, sperando che a lui piaccia:

"Per me, retrocedere con una formazione come allora era quella del Bari, denota più che incapacità tecnico/tattica e gestionale; non vorrei che dietro a quella retrocessione ci fosse un qualcosa di più; non so cosa, perché al di là dei nomi dei grandi calciatori sopra citati non mi ricordo neppure in che anno si giocasse, ma qualcosa ci deve essere, perché, fra le altre cose, a me Boniek è proprio antipatico. Sì, sì! Qualcosa di strano ci fu in quella retrocessione..."

Parole in libertà; alla Zbigniew Boniek, che una volta fu Zibì.

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