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Attualità di F. ZAGARI del 02/02/2011 10:15:24
La costruzione della Juventus, una squadra moderna

 

Scrivo di mercato bianconero, quello che, secondo molti, forse troppi, è stato un pasticcio, un comprare tanto per fare numero. L'hanno detto in tanti, sia addetti ai lavori che tifosi. I primi perché hanno individuato nelle scelte di Marotta incompetenza e soprattutto un'operare non da Juventus, i secondi perché vogliosi d'avere subito una squadra che lotti per il triplete. Passino i tifosi, perché al cuor non si comanda e quando la passione prende il sopravvento è difficile da contenere, ma tutti coloro, ex compresi, che si sono scagliati contro la dirigenza bianconera, a questo punto, hanno bisogno di un quadro d'insieme per comprendere (forse) che tipo di mercato è stato capace di mettere insieme Beppe Marotta.

Parto dagli acquisti fatti a titolo definitivo, e le modalità di pagamento :

Miloš Krasić: 15 mln di euro dilazionati in 3 esercizi; prestazione sportiva quadriennale.
Jorge Andrés Martínez: 12 mln di euro dilazionati in 3 esercizi; prestazione sportiva quadriennale.
Leonardo Bonucci: 15,5 mln di euro dilazionati in 3 esercizi; prestazione sportiva quinquennale.
Marco Storari: 4,5 mln di euro dilazionati in 3 esercizi; prestazione sportiva triennale.
Andrea Barzagli: 0,3 mln di euro in unica soluzione (ad un massimo di 0,6 mln di euro); prestazione sportiva biennale.
Luca Toni: titologratuito; prestazione sportiva annuale.

A titolo definitivo, quindi, sono stati acquistati dalla Juventus FC Spa, sei giocatori, per una somma pari a 47,3 mln di euro. Tale somma, però, viste le modalità di pagamento, si spalma in questo modo:

Stagione 2010/2011: 15,9 mln di euro
Stagione 2011/2012: 15,6 mln di euro
Stagione 2012/2013: 15,6 mln di euro

Ora prendo in esame i giocatori presi con la formula del prestito oneroso con facoltà di riscatto :

Marco Motta: prestito con corrispettivo di circa 1,25 mln di euro; acquisizione facoltativa per il titolo definitivo fissata a 3,75 mln di euro pagabili in 3 esercizi.
Alberto Aquilani: prestito a titolo gratuito; acquisizione facoltativa per il titolo definitivo fissata a 16 mln di euro pagabili in 3 esercizi.
Armand Traoré: prestito con corrispettivo di circa 0,5 mln di euro.
Fabio Quagliarella: prestito con corrispettivo di circa 4,5 mln di euro; acquisizione facoltativa per il titolo definitivo fissata a 10,5 mln di euro pagabili in 3 esercizi.
Simone Pepe: prestito con corrispettivo di circa 2,6 mln di euro; acquisizione facoltativa per il titolo definitivo fissata a 7,5 mln di euro pagabili in 3 esercizi.
Leandro Rinaudo: prestito con corrispettivo di circa 0,6 mln di euro; acquisizione facoltativa per il titolo definitivo fissata a 5 mln di euro pagabili in 3 esercizi.
Alessandro Matri: prestito con corrispettivo di circa 2,5 mln di euro; acquisizione facoltativa per il titolo definitivo fissata a 15,5 mln di euro pagabili in 3 esercizi.

A titolo di prestito, con facoltà di acquisizione a titolo definitivo, sono stati portati a Torino sette giocatori (il solo Traoré senza la formula della facoltà di riscatto), a fronte di una somma pari a circa 11,95 mln di euro. Cifra saldata nell'esercizio 2010/2011.
Sommando questa cifra ai 15,9 mln di euro spesi nel corrente esercizio per gli acquisti a titolo definitivo, la Juventus FC Spa ha avuto un'uscita per il mercato giocatori di circa 27,85 mln di euro.

Ammesso e non concesso che i prestiti vengano tutti riscattati, la Juventus FC Spa si troverà nei tre prossimi esercizi questo tipo di uscita per il mercato giocatori:

Anno 2011/2012: 35,01 mln di euro (19,41 + 15,6)
Anno 2012/2013: 35,01 mln di euro (19,41 + 15,6)
Anno 2013/2014: 19,41 mln di euro

Ora approfondiamo la tematica andando a valutare il mercato in uscita:

Martín Cáceres: preso con la formula del prestito dal Barcellona e non riscattato;
Fabio Cannavaro: l'opzione di rinnovo del contratto non viene esercitata dalla società;
Antonio Chimenti: svincolato;
Jonathan Zebina: rescissione consensuale del contratto;
Mauro Germán Camoranesi: rescissione consensuale del contratto;
David Trezeguet: rescissione consensuale del contratto;
Christian Poulsen: cessione per 5,47 mln di euro a titolo definitivo al Liverpool;
Cristian Molinaro: cessione per 3,9 mln di euro a titolo definitivo allo Stoccarda;
Sebastian Giovinco: prestito oneroso di 1 mln di euro (dilazionati in tre esercizi) al Parma con diritto di riscatto, fissato a 3 mln di euro per la metà del cartellino, anch'essi dilazionabili in tre esercizi;
Lorenzo Ariaudo: cessione per 3,8 mln di euro a titolo definitivo al Cagliari;
Antonio Candreva: preso con la formula del prestito dall'Udinese e non riscattato;
Diego Ribas da Cunha: cessione per 15,5 mln di euro a titolo definitivo al Wolfsburg;
Tiago Mendes: prestito oneroso di 1,5 mln di euro (0,5 + 1,0) all'Atletico Madrid con diritto di riscatto;
Nicola Legrottaglie: cessione gratuita e definitiva al Milan.

Omettendo, come fatto per il mercato in entrata, il salario annuale dei calciatori, la Juventus Fc Spa ha ceduto 14 giocatori per una somma pari a 31,17 mln di euro.
Ora si ha un quadro più completo di quanto fatto da Beppe Marotta dal giorno (1° giugno 2010) del suo insediamento in bianconero.
Uscite totali (non comprendenti il dilazionamento dei pagamenti ed includendo l'opzione di riscatto dei sopraindicati): 84,93 mln di euro.
Entrate totali (escludendo l'opzione di riscatto dei sopraindicati): 31,17 mln di euro.
Totale: 53,76 mln di euro.

Questo totale, naturalmente, è da valutare nella divisione dei pagamenti che, compresa la stagione in corso, andranno a toccare gli esercizi delle prossime tre stagioni. E allora cerchiamo, seppur approssimativamente, di valutare le spese del mercato calciatori che la Juventus FC Spa produrrà:

Stagione 2010/2011: Acquisti mln di €27,92 / Cessioni mln di €31,17 = +3,25 mln di euro
Stagione 2011/2012: Acquisti mln di €35,01
Stagione 2012/2013: Acquisti mln di €35,01
Stagione 2013/2014: Acquisti mln di €19,41

Mi spingo oltre, e faccio i conti senza l'oste, e cioè prendendo il posto di Beppe Marotta nella valutazione di chi non sarà riscattato dal prestito oneroso.
Un solo nome, quello di Leandro Rinaudo.
Di fatto, eliminando ulteriori 5 mln di euro, questa dovrebbe essere la prospettiva in uscita della Juventus Fc Spa dei prossimi tre anni (cessioni eventuali escluse):

Stagione 2011/2012: 32,03 mln di euro
Stagione 2012/2013: 32,03 mln di euro
Stagione 2013/2014: 16,43 mln di euro

Cifre importanti, sicuramente. Cifre che, in caso di piazzamento Champions League (importante per non perdere attrattiva, ma allo stesso tempo, e come ha ribadito Andrea Agnelli, non fondamentale per il tipo di investimento) avrebbero un'incisiva voce sul fronte entrate.
Il piazzamento alla Champions, e il conseguente sorteggio nei gironi di qualificazione alla seconda fase, porterebbe nelle casse bianconere circa 20 mln di euro, un risultato che diminuirebbe di oltre 60 punti percentuale l'esborso per il mercato calciatori della stagione prossima.
In più c'è sempre da considerare il nuovo stadio di proprietà, altro grande investimento che produrrà ulteriori utili.


A fronte di queste cifre, credo che sia fondamentale valutare il materiale umano acquisito in questi soli 200 giorni di attività manageriale.
Marco Motta, 25 anni;
Alberto Aquilani, 27 anni;
Andrea Barzagli, 30 anni;
Fabio Quagliarella, 28 anni;
Leonardo Bonucci, 24 anni;
Luca Toni, 34 anni;
Simone Pepe, 28 anni;
Jorge Andrés Barrios Martínez, 28 anni;
Miloš Krasić, 27 anni;
Marco Storari, 34 anni;
Alessandro Matri, 27 anni.

Escludendo Luca Toni (messo sotto contratto per una sola stagione) e Marco Storari (portiere), l'età media degli uomini portati a Torino è pari a 27 anni, con i protagonisti messi sotto contratto per un periodo medio di anni quattro. In pillole: un progetto serio.

Ora uniamo le forze e vediamo, con il materiale umano a disposizione di questa società (acquisti/cessioni estive escluse) come potrà essere la Juventus stagione 2011/2012:

Marco Storari, anni 34;
Marco Motta, anni 25;
Leonardo Bonucci, anni 24;
Giorgio Chiellini, anni 27;
Paolo De Ceglie, anni 25;
Felipe Melo, anni 28;
Alberto Aquilani, anni 27;
Claudio Marchisio, anni 25;
Miloš Krasić, anni 27;
Fabio Quagliarella, anni 28;
Alessandro Matri, anni 27.

Una considerazione ed un dato. La prima. A parte qualche eccezione, questa formazione comprende tutti giocatori facenti parte delle rispettive nazionali, e guardando prettamente tra le mura amiche si contano ben 7 elementi che faranno parte della Nazionale di Cesare Prandelli. Il dato. L'età media si assesta a 27 anni, utile a costruire quel che sarà il futuro più prossimo della società presieduta da Andrea Agnelli.

Da questa ricostruzione (seppur sommaria) emerge chiaro il lavoro di Beppe Marotta, un lavoro immane che ha portato l'amministratore delegato bianconero ad operare su più fronti: contratti onerosi, cessioni difficoltose, acquisti con pochi denari a disposizione. Un'opera partita dal niente, dal dover ricostruire praticamente da zero una delle squadre più blasonate del mondo.
Nonostante l'oggettività dei dati esposti c'è ancora chi sostiene che il mercato bianconero sia stato negativo, che i giocatori acquistati non sono da Juventus, e che, invece, sarebbero bastati quei 4/5 innesti per rendere più qualitativa l'intera rosa.
Lo dico serenamente: balle!
La situazione della Juventus, dopo il terremoto calciopoli e la scellerata gestione Cobolli Gigli, era a dir poco drammatica. Nessun programma futuro, una rosa che comprendeva un buon 70% di elementi frusti e vecchi, un bilancio (quello che si è trovato a gestire Marotta) in pieno rosso, un ipotetico 11 titolare che, forse, avrebbe faticato e non poco a ripetere il piazzamento dell'anno precedente (7° posto).
Chi continua a sostenere che il mercato bianconero è stato un pasticcio non sa di cosa parla, e se lo sa parla tanto per riempirsi la bocca di Juventus. Chi ancora ieri l'altro ha sostenuto per l'ennesima volta che il mercato bianconero doveva puntare su 4/5 elementi di qualità, si dimentica, forse, che quel tipo di mercato sarebbe stato attuabile avendo già una rosa competitiva e futuribile.
Ma forse si fa presto a dimenticare quello che la storia racconta, di quando, come l'ha appellato Andrea Agnelli, un'ormai ex-dipendente fece le sue fortune trovandosi a lavorare con un gruppo che l'anno precedente duellò fino alla fine con un Milan poi campione d'Italia, e che negli anni a seguire (questa volta sì, con i giusti innesti di qualità) vinse tutto quello che c'era da vincere.
La costruzione della seconda (in ordine temporale) squadra moderna a livello mondiale è in atto, non resta altro che aspettare e godersi la crescita di un progetto vincente.

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