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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di L. BASSO del 24/02/2011 10:54:50
Conflitti d'interesse nel calcio?

 

Repetita “non Juvant”

E' una bella mattina e state sorseggiando il caffè quando qualcuno bussa alla vostra porta. Andate ad aprire e scoprite che è il fratello di un vostro conoscente, nelle vesti di un Messo, che vi viene a consegnare una citazione.
Un po' sorpresi ritirate lo sgradito documento e lo salutate; poi, leggendo le carte, scoprite che siete stati chiamati in Tribunale a rispondere su una questione che riguarda voi e -guarda caso- proprio quel vostro conoscente il cui fratello era lì fino a qualche minuto prima.
Qualche giorno più tardi, puntali come è vostra abitudine, varcate la porta del Tribunale.
Grande è la sorpresa nel vedere che, sullo scranno del Giudice, siede il papà di quel vostro conoscente che vi ha citato in giudizio. E se non trovate eccessivamente strano il fatto che l'avvocato della controparte sia sua mamma, è chiaramente spiazzante vedere di fianco a voi, come vostro legale, sua zia.
Vi stropicciate gli occhi, come se tutto fosse un'allucinazione o un brutto sogno, ma -purtroppo per voi- è tutto vero.
Vi guardate intorno cercando di capire il perchè di tutte quelle stranezze, quando l'occhio vi cade sul banco dei giurati. Lì, calmi ed imperturbabili, siedono la ragazza del vostro conoscente e tutti i suoi parenti più prossimi.

...ok, ok, abbiamo scherzato... ma non troppo. Questa situazione paradossale, come è ben noto anche all'ultimo arrivato su questo forum, si è già verificata (pur se in forma diversa) negli sciagurati giorni della farsa di Calciopoli.
Come dimenticare lo “strano” intreccio che legava tra loro tutti i protagonisti della vicenda?
Intercettazioni telefoniche sbattute in piazza da un giornale che ha rapporti azionari con una delle squadre di Serie A . Squadra che, guarda caso, ha forti legami proprio con la principale Compagnia Telefonica del paese. Poi scoppia lo scandalo, e per attraversare la tempesta c'è bisogno di una mano forte che regga il timone: quella di un personaggio che è stato, nell'ordine, importante membro sia della società sportiva che di quella telefonica. E poi si potrebbe continuare per ore, parlando di viaggi in ascensore, di presentazioni di libri, di telefonate che “piaccia o non piaccia” spariscono, e via dicendo.

Quale fu il frutto partorito da questi intricati intrecci lo sappiamo tutti.

Bene, a distanza di neanche troppi anni, la storia è prossima a ripetersi.
L'attuale Presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta, infatti, si starebbe preparando ad assumere un importante incarico all'interno del gruppo Unicredit.
Unicredit che, lo ricordiamo giusto per qualche lettore appena sbarcato da Marte che non lo sapesse, è il proprietario “di fatto” della Roma, con buona pace della Sora Rossella.
E aggiungerei anche sponsor della Champions' League, giusto per essere precisi.

Ora con questo non voglio puntare il dito o fare facili illazioni. Fino a prova contraria, secondo me il dottor Beretta è “soltanto” un manager di provata esperienza e di indubbie doti. E nessuno, io per primo, vuole dare giudizi a prescindere.
Anzi, faccio i miei migliori auguri al dottore per l'eventuale “doppio lavoro” di cui si dovrà far carico (visto che nelle “alte sfere” nessuno si preoccupa del problema di un possibile conflitto di interessi, quanto piuttosto di quello della mancanza di tempo per ricoprire con la dovuta cura entrambi i compiti.

Certo però che in un popolo di malpensanti come quello dei calciofili italiani, il seme del dubbio fa in fretta a mettere radici, germogliare, e crescere rigoglioso.
Come sarà accolta d'ora in poi, ogni singola vicenda o decisione che dovesse in qualche modo favorire Totti e compagni?
E non dimentichiamo che la Roma stessa sta giocando in questi giorni una partita molto più importante di una Finale di Coppa. Si sta infatti discutendo sulla sua eventuale cessione, ed è palese a tutti come sarebbe molto più appetibile per gli investitori una Roma che lotta per le posizioni di vertice piuttosto che una Rometta che gravita a metà classifica, per dirla con il Sommo Dante “tra color che son sospesi”. E' come avere un appuntamento con la Bellucci o con la Pina di Fantozzi; pur col massimo rispetto per la grandissima attrice Milena Vukotic, penso che nessun lettore avrebbe il minimo dubbio in merito.

Infine, non possiamo non ricordare che Beretta è da sempre un uomo della galassia che fa capo al dottor Montezemolo.
Ora, pur riconoscendo lo spessore politico ed economico del personaggio, credo che ogni tifoso Juventino sia condannato per tutta la vita a cercare la risposta ai Tre Grandi Dubbi esistenziali: Cosa c'è dopo la morte? Siamo soli nell'Universo? Perchè Montezemolo fece ritirare il ricorso della Juve al TAR?

Anche a voler essere limpidi e cristallini fino in fondo, quindi, non si può negare che questo “doppio incarico” sia quantomeno inopportuno. Hai voglia a ripetere mille volte che queste “sono cose di prima”, che bisogna avere fiducia, anzi, “buona fede”, che queste cose le poteva fare solo quel lazzarone inveterato di Moggi mentre adesso sono tutti onesti e puliti.
Il dubbio ti viene.
E puoi provare ad estirparlo una, due, mille volte.
Ma ricrescerà sempre più forte.

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