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Farsopoli di P. CICCONOFRI del 25/02/2011 07:49:39
La calciopoli penale aiuta la calciopoli sportiva

 

Palazzi non può più ignorare la verità che è emersa dal processo di Napoli. Abete è da tempo che da segnali di voler scaricare le responsabilità sul superprocuratore, oramai a fine mandato. Da qualche mese le pressioni verso Palazzi sono aumentate: da una parte Andrea Agnelli e il suo esposto che, qualora venisse accolto, metterebbe a nudo, certificandolo, il “lavoro sporco” fatto nel 2006 e dall’altra parte le pressioni degli “amici” che non vorranno proprio ora mostrarsi all’opinione pubblica con il loro vero volto perdendo la faccia.

Dopo oltre 290 giorni dall’esposto presentato dalla Juve, la Figc naviga a vista, continua a prendere tempo e si appoggia sempre più alla “combriccola” napoletana. Martedì scorso, il perito Porto, come abbiamo già documentato, ha chiesto, ottenendoli, ulteriori 45 giorni di tempo per la trascrizione di oltre 100 intercettazioni richieste dalle difese; trascrizioni utili al superprocuratore Palazzi e da unire al faldone di calciopoli 2. Inutile pensare ad una casualità, tutto sembra fin troppo chiaro ed i dubbi aumentano nel constatare che, tra le intercettazioni non trascritte, ci sono le più significative anche per l’inchiesta sportiva, quelle insomma che ruotano attorno all'inter.
Come prevedibile, gli sviluppi di Napoli faranno sentire le conseguenze sull’inchiesta sportiva. Palazzi può tirare un sospiro di sollievo e forse spostare l’interrogatorio di Moratti, previsto per il 3 marzo e giunto oramai al terzo rinvio, almeno fino ad aprile, quando gli sarà possibile (speriamo), acquisire le trascrizioni nella loro completezza.

L’impressione è quella che il superprocuratore stia facendo di tutto per sottrarsi alle proprie responsabilità e arrivare fino a fine mandato senza essere costretto a prendere una decisione scomoda ma oramai inevitabile. Dall’altra parte, sponda napoletana, venuta a mancare la possibilità di sostenere l’accusa di associazione a delinquere, poggiandola sull’esclusività dei rapporti di Moggi con i designatori e arbitri, stanno cercando di proteggersi almeno fino alla scadenza dei termini prescrittivi cercando di allungare il brodo alla meno peggio…

Buonafede e onestà, sono sempre più le espressioni capaci di descrivere il vero volto del calcio italiano, quello che dopo calciopoli – almeno nelle intenzioni - doveva essere ripulito, quello che comunque non riesce a prendere decisioni per il solo fatto che dovrebbe poi subirne, in ogni caso, le conseguenze. Si continua a navigare a vista tra consapevolezza e pochezza.

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