Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
Juventus
Sabato 14.09.2024 ore 18.00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di M. LANCIERI del 22/04/2011 07:41:34
Juve, cos’è cambiato?

 

Sempre più frequentemente, si sente parlare in casa Juve di una nuova “rivoluzione”: via Delneri, via alcuni giocatori che hanno deluso e avanti forze fresche. È pericoloso basare il proprio giudizio sulle illazioni giornalistiche, ma se davvero l’ennesimo turnover dell’era post-farsopoli vedesse arrivare alla Juve quel Roberto Mancini che fu tra i protagonisti nerazzurri della stagione dei furti nella bacheca juventina, ci sarebbe da ridere (o da piangere). Qualche anno fa, il popolo juventino si ribellò, quando fu paventato l’arrivo di Stankovic. Va detto, ad onor del vero, che almeno quel giocatore era e rimane innegabilmente un campione, al contrario di Mancini (allenatore), che ha vinto solo una serie di campionati fasulli, fallendo invece in qualsiasi altra stagione. Ma anche se Stankovic era un giocatore di altissimo profilo, poco importava agli juventini: portarlo a Torino sarebbe stato un vero e proprio affronto da parte di Blanc, Cobolli e Secco. E così i tre dirigenti, che magari non brillavano per juventinità o capacità, scelsero comunque la via della “vita tranquilla” e desistettero.
Un anno fa, quando fu annunciato l’arrivo di Andrea Agnelli come nuovo presidente, molti di noi (compreso chi scrive) festeggiarono: finalmente uno juventino purosangue! Sarebbe sorprendente che proprio con lui al vertice dovessimo assistere all’approdo sulla nostra panchina di un allenatore che, oltre ad avere palesato un odio estremo nei confronti dei nostri colori, si è anche dimostrato mediocre nel proprio lavoro.

Domanda: cos’è cambiato in quest’ultimo anno?

A proposito di cambiamenti, l’abitudine ai progetti ed alle rivoluzioni sembra essere la medesima, ma c’è anche un altro simbolo di continuità, da non sottovalutare: Jean Claude Blanc. Si era detto che il motivo per cui non era stato cacciato era da ricercarsi in una clausola che avrebbe costretto la Juve a sborsare un bel mucchio di soldi in caso di allontanamento anticipato. A parte il fatto che i danni arrecati da un amministratore delegato incapace sono molto più consistenti di un paio di milioni di buonuscita, la cosa preoccupante è che in un secondo momento si sia dato come nuovo limite quello della conclusione dei lavori allo stadio (e anche qui c’è da chiedersi quale sia il criterio di affidare un investimento che impatterà nei bilanci societari per molti anni ad un dirigente di cui ci si vorrebbe, almeno in teoria, liberare). Ma ancora meno tranquillizzante, per noi poveri rancorosi che mai si accontentano, è constatare che di Blanc ormai non si parla quasi più: lo vediamo seduto sempre in tribuna, come parte dell’arredamento, e stiamo imparando a sorbircelo senza neppure criticarlo eccessivamente.

Stessa domanda: cos’è cambiato in quest’ultimo anno?

Dal punto di vista sportivo, abbiamo visto quante affinità con la precedente gestione (che poi è parzialmente tuttora attiva) siano ancora in piedi: tante promesse, tante delusioni, progetti accantonati, nuove rivoluzioni, nuovi progetti. Ma l’aspetto più inquietante è proprio quello che per noi ha più importanza: il rapporto con la storia recente. Appena insediatasi, la nuova dirigenza dimostrò immediatamente un cambio di rotta relativamente a farsopoli: non ci si vergognava più di dire che quella fu, per la Juve, un’autentica truffa. Ci fu anche chiesto di attendere, perché i tempi non erano ancora maturi per la restituzione dei nostri scudetti. Noi, che certo non difettiamo di pazienza, decidemmo di aspettare e di sospendere il nostro giudizio. Ora però c’è da registrare un dato di fatto: da allora, in un anno di gestione, l’unico atto concreto compiuto dalla Juventus F.C. è ancora quell’esposto che non ha avuto alcun seguito. Tutto il resto del mondo, in particolare quello mediatico, continua a gettare sterco sulla nostra maglia e sul nostro passato, definendoci “ladri” senza alcuna remore, con l’assoluta consapevolezza che nessuno chiederà conto di queste dichiarazioni. Perché? Perché si chiede conto a Tuttosport di notizie sul calciomercato non sempre attendibili (ma quando mai lo sono state, su qualsiasi giornale sportivo?) e si continua a fingere che testate come la Gazzetta (oltretutto in buona parte controllata da Exor!) non facciano campagna mediatica contro la Juve pre-2006? Si è detto ripetutamente che la Juve è anche la sua storia, ma le parole, da sole, non contano nulla: nessuno sente il dovere di difendere seriamente la nostra maglia?

Noi siamo abituati a combattere da soli e continueremo a farlo, qualsiasi cosa accada, ma la nostra speranza era che questo nuovo ciclo fosse diverso dal precedente. Il giudizio resta ancora sospeso, ma il dubbio che l’unica vera differenza sia una questione d’immagine e di cognome si fa sempre più drammaticamente palese. Certo, la speranza è sempre l’ultima a morire, ma talvolta occorre alimentarla con qualche gesto concreto, altrimenti si trasforma in disillusione. E allora sono guai. In una parola: SVEGLIA!!!

Commenta l'articolo sul nostro forum!
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our