Il comunicatore Mourinho ha una grande attenuante. E’ da poco in Italia e pensa che le società calcistiche italiane siano come quella per cui lavora lui. E quindi pensa che tutti truffino e rubacchino.
Già il primo scudetto dell?nter (1910) nasce da una truffa ai danni della ProVercelli – che infatti, lei sì, schierò la squadra dei ragazzini: l’Inter, infatti, non aveva accettato la richiesta della Pro Vercelli di rinviare la partita che aggiudicava lo scudetto perché i suoi campioni, proprio nel giorno dell’incontro, erano stati convocati dalla Nazionale Militare.
Stendiamo pure un velo pietoso su cosa c’era nel caffè che Herrera faceva bere ai giocatori dell’Inter che vinsero le due Coppe dei Campioni. Ci sono pagine e pagine, mai smentite, che lo raccontano. Passiamo a ieri.
Uno dei due scudetti scippati alle Juve è stato regalato all’Inter da un Commissario Straordinario interista (reato di ricettazione?). Un altro è stato fornito dallo stesso Commissario (con l’aiuto della vendita all’Inter di Ibra), che fece penalizzare tutte le concorrenti – come pare che lo stesso Mou abbia riconosciuto, urlandolo ai suoi. Un terzo è stato arraffato all’ultimo momento dopo una sfilza di “aiutini” lunga un campionato.
Questo, come giustamente ha detto Ranieri, è lo “Stile Inter”. Questo è anche un modo molto abile per indurre i giornalisti a parlare d’altro. A parlare di Mourinho, a parlare di Spalletti, a parlare di Juventus, a parlare di tutto tranne che della vera questione, cioè degli errori arbitrali a favore dell’Inter.
Mou è davvero un grande comunicatore (ma anche perché in Italia ci sono troppi giornali e TV che vivono di calcio e che quindi pensano di dover sfruttare ogni argomento possibile): le sue parole fanno sì che tutti i tifosi delle squadre da lui elencate come danneggiate stiano dalla sua parte. E a questi possiamo aggiungere i tifosi delle altre piccole squadre.
Il paradosso è che la squadra che in questo momento è la più potente e inattaccabile del Campionato Italiano indossi la veste della protettrice delle squadre medie e piccole. Coalizzandone i tifosi contro chi? Contro i suoi futuri concorrenti: Milan, Roma, Juventus.
Se i giornalisti avessero chiari i termini di questa intelligente manovra dovrebbero rispondere non tanto con le querele per le offese subite (come alcuni hanno detto di voler fare), ma parlando di ciò che l’Inter vuole che venga taciuto: del suo “stile” e degli aiutini che riceve e che continuerà a ricevere. In fondo lo ha fatto addirittura il Corriere della Sera, pubblicando i dati dell’Osservatorio degli errori arbitrali: senza gli aiutini l’Inter sarebbe quarta. Ma dubito che lo faranno.
Tutto sommato anche a quasi tutti loro, che furono quasi tutti concordi nel linciare la Juve, conviene non parlare degli aiutini dell’Inter. La scusa è perfetta: non vogliamo che si crei nuovamente un clima di accuse agli arbitri e a questa o quella squadra (tanto contro la Juventus già lo hanno fatto), dobbiamo difendere l’onorabilità del calcio italiano, messa in crisi da Calciopoli. Cioè dal linciaggio che loro stessi hanno organizzato.
Adesso Palazzi ha deferito Mou. Parleranno della sua sincerità, seppure un po’ troppo sfrontata. E sotto sotto lo ringrazieranno, purché non tiri di nuovo fuori l’accusa di prostituzione intellettuale. E purché si inventi qualche cosa d’altro con cui loro possano riempire pagine di giornale e ore di trasmissione.
Non tutti, d’accordo. Però varrà la pena controllare quali saranno le eccezioni.
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