Caro John Elkann, La nostra Associazione ha apprezzato molto l’idea di aprire le porte – seppure digitali – dell’assemblea anche a chi, pur non essendo socio, ha delle domande da porre sugli «aspetti che riguardano la Società». Per questo motivo, in nome e per conto degli oltre 5500 tifosi e piccoli azionisti Juve associati, non potevamo mancare a tale prestigioso appuntamento. Proprio in virtù della mole di persone che rappresentiamo, ci perdonerà in partenza se il nostro intervento sarà meno breve di altri.
JEAN CLAUDE BLANC, AD JUVENTUS FC
La Juventus, come lei è solito sottolineare ogni anno, non sta vivendo stagioni all’altezza del suo blasone e della sua storia, per quanto qualcuno dei presenti si sia impegnato a ridimensionare entrambi gli aspetti sperando di rendere così accettabili i risultati. Tra i tanti manager sostituiti, ve n’è uno, il più importante, che è filo conduttore dalla retrocessione in Serie B alla pessima stagione ancora in corso, il suo nome è Jean Claude Blanc. Ben consapevoli che portarlo alla Juventus e nutrirlo di cariche fu una sua scelta personale, vorremmo sapere quando scade il suo contratto di amministratore delegato, se sarà rinnovato e se ha in serbo altri simpatici personaggi come Blanc per la Juventus di domani. In sintesi: ha fatto nuove amicizie a Marrakech?
I DANNI DEL 2006 SULLA JUVENTUS DI OGGI E DI DOMANI
La retrocessione, con tanto di penalizzazione, patita dalla Juventus nel 2006 ha portato a danni economici nell’ordine di svariate centinaia di milioni di euro e danni d’immagine incalcolabili. Nelle stagioni successive, in quella attuale e, senza dubbio, in quelle a venire, la Società Juventus continuerà a pagare le scelte suicide fatte cinque anni fa.
Le nostre domande vertono proprio sull’origine di quelle scelte e su eventuali azioni che gli amministratori della Juventus, con l’appoggio dell’azionista di riferimento, vorranno porre in atto per rimediare.
Perché la Juventus ha deciso di accettare (e chiedere tramite il suo legale rappresentante) la Serie B con penalizzazione, senza tentare la strada, già intrapresa, della giustizia ordinaria e senza nemmeno appellarsi all’ultimo grado di giustizia sportiva europea? Eppure fu lei a dichiarare: «Non ci faremo però passare tutto sopra»; se non da sopra, da dove è passato tutto?
Che ruolo ha avuto Luca Cordero di Montezemolo nel ritiro del ricorso al TAR e in che veste, il presidente della Ferrari, ha potuto esprimersi su una questione che riguardava la società Juventus?
Nel caso Montezemolo non abbia avuto alcun ruolo, perché il presidente della FIFA, Joseph Blatter, avrebbe dovuto mentire nell’affermare: «Credo sia passato abbastanza tempo per poterne parlare: quando scoppiò calciopoli, nel 2006, Luca Montezemolo svolse un importantissimo ruolo di moderatore. È in gran parte merito suo se la Juventus non si rivolse ai tribunali ordinari dopo le sanzioni conseguenti allo scandalo»?
Perché, prima ancora di stabilire una linea difensiva, Franzo Grande Stevens, presidente della Juventus nella stagione d’interesse della Procura di Napoli, oggi presidente onorario della Juventus e amministratore di Exor, ebbe l’incantevole idea di mobilitare alcuni avvocati e radunare un pugno di azionisti per studiare un’azione di responsabilità?
Sia lei che Grande Stevens, nel maggio del 2006, avete parlato di «comportamenti riprovevoli» ravvisati nella gestione della “Triade” e in particolare del duo Giraudo-Moggi. Allora perché non si diede continuità all’azione di responsabilità? O sono responsabili Giraudo e Moggi o lo sono Cobolli Gigli e Blanc.
Lei, in un’intervista a La Stampa del 3 luglio 2007, dichiarò: «Le spese di Moggi e Giraudo erano insostenibili, avevano supplito con le plusvalenze ma non si poteva continuare così», ritiene siano invece sostenibili le spese di Blanc/Marotta e l’attuale bilancio della Juventus?
Nonostante la sostanziosa partecipazione in RCS, dai suoi quotidiani, in particolare quello rosa, partono dal 2006 pesanti attacchi alla Juventus. Il fatto che una società del gruppo sia costantemente vittima di attacchi mediatici non le importa o non può farci niente perché, di fatto, lei non conta nulla?
Aprendo una parentesi oggettiva sulla Gazzetta: le sembra normale che il direttore, Fabio Monti, dichiari pubblicamente: «l’impegno deve essere serissimo da parte di chi, come noi, orienta l’opinione pubblica»? È questo l’obiettivo che lei, e gli altri azionisti di RCS, vi ponete? Orientare, manipolare l’opinione pubblica, invece di informare?
È a conoscenza dell’odio che il popolo juventino prova nei suoi confronti proprio a causa dei «comportamenti riprovevoli» assunti dal maggio del 2006 in poi?
Chiederà mai scusa ai tifosi della Juventus?
IL PRESIDENTE ANDREA AGNELLI
Un anno fa la notizia della nomina di Andrea Agnelli come successore di Blanc alla presidenza della Juventus destò grande entusiasmo nella tifoseria bianconera. Oggi, complici le pessime prestazioni sul campo, i bilanci in profondo rosso e il silenzio sulle vicende legate a “calciopoli”, questa fiducia si è ridimensionata, quanto le ambizioni della società, ed è messa a serio rischio dai sempre più numerosi dubbi sulla reale libertà d’azione di suo cugino.
Andrea Agnelli, da presidente della Juventus, può agire liberamente in ambito societario, sportivo e della tutela dell’immagine, o – in un termine poco tecnico – deve “chiedere il permesso” a lei come qualsiasi altro manager/dipendente assunto in una società partecipata dal gruppo Exor?
Visto l’alto dislivello tecnico, anche per riparare agli errori di gestione dei precedenti quattro anni, perché Exor non ha investito ulteriormente sulla Juventus così da renderla subito competitiva, lanciando al meglio la stagione 2010-11, anziché viverla come “transitoria” verso non si sa bene cosa?
Exor vuole riparare a questo, ennesimo, errore investendo per la stagione 2011-12 o al Gruppo va bene che la Juventus continui a non competere per lo Scudetto e la Champions League? Dove per “Champions League” è inteso il trofeo, assente da 15 anni, e non la qualificazione!
Se sì, in che misura?
ESPOSTO JUVE E SCUDETTI.
Alla domanda: «Li richiederà mai la Juventus i due Scudetti…», nel 2009, (non) rispose: «… … … gli scudetti che abbiamo vinto, noi sappiamo quelli che abbiamo vinto. E quello è quella cosa importante.»
Meno di un anno dopo, aprile 2010, ha dichiarato: «in nessun caso la Juve chiederà di riaprire i vecchi processi»
Non fosse che, pochi mesi dopo, ottobre 2010, nella conferenza stampa seguita all’assemblea dei soci della Juventus, Andrea Agnelli ha promesso: «Abbiamo dei procedimenti aperti, che qualora venisse dimostrata l’innocenza dell’operato della società, allora potremo valutare eventuali azioni di riassegnazione.»
Così, legandoci anche al paragrafo precedente, le chiediamo:
La Juventus seguirà la linea apparentemente voluta da Andrea Agnelli, chiedendo la riapertura dei processi, o quella del presidente di Exor, accontentandosi di vedere revocato quello assegnato all’Inter?
La Juventus, dopo cinque anni, intende finalmente essere parte attiva nella propria difesa o continuerà a “delegare” questo compito agli ex amministratori, sotto processo a Napoli, e ai suoi tifosi?
In una sua dichiarazione, del maggio 2006, parlò così del futuro sostituto di Grande Stevens alla presidenza della Juventus: «Per la successione seguiamo un campione, una pista italiana». Quel “campione” era Giovanni Cobolli Gigli. È contento di come ha gestito “calciopoli” e gli anni successivi? Ci riferiamo, per esempio, alla famosa denuncia contro “ignoti” per infedeltà patrimoniale o al patteggiamento sulla questione “sim svizzere”.
Il suo “campione italiano” ha recentemente affermato di aver ritirato il ricorso al TAR temendo l’esclusione dalle competizioni europee. La Juventus, proprio per non essersi difesa, è stata di fatto esclusa dalle competizioni europee per due anni (ricordiamo il rifiuto di concedere la “wild card” da parte del suo caro amico Platini) ed ha partecipato a quelle successive penalizzata dal crollo economico e tecnico del 2006. «Qualora venisse dimostrata l’innocenza dell’operato della società» saranno avviate le dovute azioni di responsabilità nei confronti di quegli amministratori che, com’è evidente, non tutelarono adeguatamente e fino in fondo la Juventus FC S.p.A.?
Sempre il suo “campione italiano” dichiarò, su un’emittente privata, di aver ricevuto “segnali poco incoraggianti” dal TAR, oltre che accennare a violazioni di clausole la cui gravità della pena, rispetto a una retrocessione con penalizzazione, ci sfugge. Ebbene, se uno dei suoi numerosi legali volesse leggere le sentenze seguite ai nostri ricorsi (TAR e Consiglio di Stato), troverebbe dei giudici che, sul diritto e dovere della Juventus di difendersi in tutte le sedi, hanno messo la firma.
Al termine della sua lettera agli azionisti, cita la frase: «Tra vent'anni sarai più deluso dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto».
John Elkann, pensa che sarà più deluso di non aver difeso la Juventus o di aver accettato la retrocessione?
Associazione GiùlemanidallaJuve
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Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?