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Il Fatto di G. FIORITO del 02/05/2011 12:11:26
Pallina al centro

 

“Il tempo passa, scolora i ricordi, sfuma i contorni, attenua i furori. E spegne il sacro fuoco dell’indignazione. Il tempo è un formidabile anestetico. Quando, arrivando a cancellare la memoria, non diventa qualcosa di diverso. Diciamocelo francamente: col calcioscandalo del 2006 stava un po' avvenendo questo. Cosa volete, sono passati tre anni, tre campionati, tre scudetti. Per la giustizia sportiva il caso è chiuso da un pezzo. Colpevoli, innocenti, ciascuno riscrive la storia come meglio crede. C' è chi si riprende gli scudetti, chi si professa vittima di un grosso equivoco se non di una diabolica macchinazione e chi, più semplicemente, ricorre all' immagine generica della «bufala». Un pochino abusata, in questi ultimi tempi, e a sproposito. Poi c' è quella seccatura del processo di Napoli. Già, perché la giustizia ordinaria (che, non dimentichiamolo mai, è comunque altra cosa da quella sportiva e da quella può divergere nelle sue conclusioni), con la sua proverbiale lentezza, va comunque avanti. Anche lì, ogni puntata, o meglio quasi ogni puntata è buona per spegnere gli ultimi fuochi, per pompierizzare tutto. La recente ricusazione del presidente della Corte, la giudice Casoria, a cura dei p.m. Beatrice e Capuano, fatto straordinariamente insolito, era stata addirittura letta da qualcuno come un disperato tentativo di buttarla in caciara da parte dei due grandi accusatori, ormai condannati a un epilogo inglorioso del processo”.

E invece, in una mattina di un aprile non più anonimo, in seguito a una di quelle udienze sempre meno frequentate dai media e che dovrebbero in teoria togliere o aggiungere pochissimo al deja-vu, ecco quello che non ti aspetti. Il presidente dell’Inter, il cui nome è ormai beatificato, che invece si ritrova in alcune intercettazioni sconosciute nel 2006. E aggiunge particolari inediti e importanti sul presunto sorteggio pilotato e su quella consuetudine che avrebbe dovuto essere solo di Moggi e Giraudo di intrattenere rapporti riservati con i designatori arbitrali e di discutere con loro di griglie.

Secondo Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, “Siamo in presenza di una falsificazione dei fatti, grave, vergognosa oltre che lesiva della memoria di mio padre. La trascrizione attribuisce a papà il nome di Collina che, invece, pronuncia Bergamo…”. Il perito Roberto Porto, nominato dal tribunale dopo che le telefonate sono state acquisite agli atti del processo, il 15 settembre 2010 sostiene che è Facchetti a pronunciare e suggerire, nell’intercettazione del 26/11/2004, il nome di Collina. Il 12 ottobre cambia versione e afferma che è Bergamo. Ma è davvero così importante stabilire chi tra i due pronuncia il nome di Collina? No. Perché la telefonata segue di un giorno la conversazione telefonica intercettata il giorno prima, 25/11/2004, tra Gennaro Mazzei, collaboratore dei designatori arbitrali nella designazione dei guardalinee e il presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti:

Mazzei: Sono in macchina che vado a Coverciano.
Facchetti: Sceglili bene per domenica sera eh...
Mazzei: Il numero 1 e il numero 2, da quello che penso, Ivaldi e Pisacreta.
Facchetti: Ivaldi e Pisacreta?
Mazzei: Eh sono il numero 1 e il numero 2.
Facchetti: Sì certo, e il numero 1 degli arbitri...
Mazzei: Eh sì, speriamo che ci caschi con questo sorteggio del cavolo, che ci caschi il numero 1.
Facchetti: No lì non devono fare i sorteggi, ci devono...
Mazzei: Come si fa? Giacinto, purtroppo ci vuole fortuna.
Facchetti: Ma dai...
Mazzei: Ti dico la verità, qui un sorteggio lo fa un giornalista, devono studiare una griglia e le possibilità sono più alte.

I guardalinee per l' incontro Inter Juventus (2-2), il 28/11/2004, furono Ivaldi e Pisacreta. L'arbitro fu Rodomonti. Ecco la seconda parte dell’intercettazione:

Facchetti: Ma sì, mettono De Santis che ha già fatto la Juve domenica e non può, mettono Rosetti che è di Torino...
Mazzei: Ma devono lasciare un campo aperto almeno che è scritto del 50 % per quello nel regolamento, mi sembra...
Facchetti: Come?
Mazzei: Devono lasciare un campo aperto almeno del 50% per quello che è scritto nel regolamento mi sembra...
Facchetti: Ah...
Mazzei: Perché non possono forzare con le preclusioni, almeno un 50% di possibilità, almeno mi sembra che è scritto sul regolamento... dopo ne parlo con Bergamo.
Facchetti: Ma... vabbè vabbè...

Nella prima parte Facchetti fa esplicita richiesta che ad arbitrare sia il n 1, che era Collina. Ma c’è di più. Nella seconda parte il presidente dell’Inter va oltre e propone un espediente affinché l’arbitro designato per esclusione sia proprio Collina.

“Improvvisamente, quel sorteggio, quello scandalo, quella maledetta estate del 2006 tornano davanti ai nostri occhi. L'immagine è di nuovo chiara, vivida. Ma allora, forse, non era tutto soltanto fumo”. E il perito Porto non ha ancora consegnato tutte le trascrizioni delle telefonate emerse nel 2010.

(Liberamente tratto da un articolo della Gazzetta dello Sport del 7/11/2009 firmato da Ruggiero Palombo)


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