E continuarono a non volerci bene…
Fresca vittima di un inganno giuridico permesso solo grazie ad una violenta campagna di (dis)informazione che vi ha gettato incessantemente contro infami ingiurie, la Juventus continua a dover fare i conti con le avversità nei confronti dei potenti mezzi mass-mediatici.
E così come nel 2006 l’opinione pubblica fu determinante per creare quel “sentimento popolare” che ci condannò alla gogna, allo stesso modo oggi è fondamentale per la stabilità del nuovo equilibrio che si è venuto a creare.
L’operazione a nostro danno continua con ogni mezzo, evidenziando ogni giorno e in più occasioni
la fantasia e abilità comunicativa di chi non ci vuole bene nel diversificare le strategie in merito ad una mirata disinformazione. L’utilizzo delle immagini è certamente una delle più significative tra le tante tecniche utilizzate a scopo manipolativo delle informazioni. Le immagini hanno la capacità di dare un’impronta negativa o positiva a luoghi, situazioni o concetti.
Ebbene, la Juventus perde con la Lazio la partita di Coppa Italia, risultato viziato da un errore arbitrale sullo 0-0 che ci avrebbe permesso di passare in vantaggio grazie ad una rete di Iaquinta.
A fine gara, nel leggendario dopo-partita di mamma rai, avrei creduto di vedere almeno il replay di quell’occasione, essendomi perduto il primo tempo.
Ma no, no!
E’ il giorno della sparata di Mourinho, uomo catalizzatore delle telecamere, abile oratore, furbo come pochi. La sua inter è in testa al campionato, grazie alla sua compattezza e alla straripante fisicità dei suoi giocatori. E perché no, anche grazie a molti episodi arbitrali favorevoli, di cui qualcuno oggettivamente grossolano.
Il portoghese fa il suo gioco e dichiara che la squadra ad aver avuto più favori arbitrali è la Juventus.
E come pensa bene di incorniciare tali parole il servizio pubblico televisivo? Mandando in onda contemporaneamente alle sue parole le immagini dell’azione interrotta dal fischio arbitrale in Juventus-Napoli 1-0, conclusasi, successivamente all’interruzione del direttore di gara, con il tiro in porta di Lavezzi.
Alla faccia del velato messaggio subliminale e della manipolazione delle informazioni. La Juve ha appena perso la partita di coppa per una rete, esattamente il computo dei goal che ci sono stati annullati in gara ingiustamente.
L’inter sta vincendo il campionato ed è reduce da una sbracciata decisiva di Adriano nel derby e da una delle ormai abituali recite antisportive del suo promettente Balotelli.
Ma l’immagine che va in onda a sottolineare ed imprimere nella mente le parole di Mourinho è quella dell’azione conclusasi in goal da Lavezzi (ripeto: azione interrotta e non rete annullata!).
Non basta.
Stessa operazione il giorno dopo all’ora di pranzo va in onda su Studio Sport, dove vengono riproposti il goal annullato a Gilardino in Juve-Fiorentina per dubbio fuorigioco, ed il fallo di mano di Marchionni in area nella gara vinta contro il Catania.
E non lasciamoci ingannare da una frasetta timorosa sussurrata da Bagni nel dopopartita di Lazio-Juventus sulla inopportunità della dichiarazione di Mourinho, né su qualche immagine (finalmente!) andata in onda su Studio Sport sui regali arbitrali pro-inter (i cinque giocatori in fuorigioco a Siena sul goal di Maicon, e i due già citati episodi di Adriano e Balotelli).
Gli isolati richiami anche alla denuncia della verità non sono casualità. Tecnicamente si chiamano
“fessure controllate” , e sono il frutto di una strategia comunicativa assai nota, grazie alla quale si vorrebbe far ritenere oggettivo il metodo comunicativo, così da restituirgli credibilità e poter sostenerlo nel suo intento di incanalare i nostri pensieri verso una predeterminata direzione.
Tanto è vero che basta tornare indietro di soli due giorni per ammirare un altro mirabile esercizio di manipolazione delle informazioni: la
“decontestualizzazione”. E’ appena terminata Inter-Roma, con risultato finale di 3-3 (il risultato anomalo per eccellenza, che diamine, come Lecce-Parma di qualche anno fa: nelle procure lo sanno tutti!!!).
La rimonta dell’Inter, in svantaggio 1-3, è facilitata da un rigore…diciamo non solare, con protagonista Balotelli.
Alle telecamente del post-partita Sky si presenta Daniele De Rossi, centrocampista debordante nel rettangolo gioco, e che come tutti ricordiamo dall’anno scorso non si lascia intimidire neppure dalle telecamere una volta terminato l’incontro.
Daniele è furente, e prova a sottolineare l’arbitraggio come ennesima beffa nei confronti dei giallorossi, poco fortunati con i direttori di gara negli scontri diretti con i (poco) onesti.
Di fronte al suo primo tentativo, il giornalista di Sky Zancan tenta subito di interromperlo, con un tono di voce di sufficienza. E’ chiaro che si ricorda delle sue invettive a fine campionato passato (le ricordiamo bene anche noi, quando De Rossi sostenne che se tutti i favori avuti dall’inter l’anno passato li avesse avuti una Juve, si sarebbe scatenato il finimondo, e come non dargli ragione!). E così tenta di smorzarlo sul nascere.
Ma De Rossi non si arresta e ritenta la sortita.
Non approviamo, che sia ben chiaro, ma siamo ben consapevoli come le polemiche e i battibecchi siano continuamente fomentati in ogni trasmissione (non solo sportiva) poiché pare (ahinoi!) che ne benefici l’audience.
Ma il giornalista di Sky, evidentemente onesto pure lui, intellettualmente, signorilmente non dà corda al giovane centrocampista della Roma.
Poi il lampo di genio di Zancan: cambiando completamente prospettiva, avanza l’ipotesi che la rete del 3-1 della Roma segnata da Brighi sia viziata da un fallo di Julio Baptista.
Devo confessarlo, se da una parte in queste occasioni vorrei scagliare il primo oggetto che trovo contro la televisione, dall’altra non posso esimermi dall’ammirare il colpo di classe.
De Rossi tentava di riaprire le ferite non rimarginate del campionato passato. Il fulcro del discorso poteva estendersi a 2 campionati. Con un solo intervento, il giornalista ha saputo riportare la discussione dal contesto strutturale a quello contingente…e persino cambiando la direzione delle accuse!
Chapeau.
E allora guardiamo in faccia la realtà e attrezziamoci, se vogliamo un cambiamento!
Il potere, di qualsiasi natura, lo si mantiene controllando il palazzo e controllando l’opinione pubblica. Sul palazzo possiamo poco, non spetta a noi tifosi disporre della facoltà di intervenire.
Concentriamoci sull’altro obiettivo.
E allora fratelli juventini che oggi avete 16, 18, 20 o 25 anni, ci rivolgiamo a voi: fate i giornalisti sportivi!
Studiate le lettere.
La comunicazione.
Il marketing.
La storia, la filosofia, e lo sport. E non dimenticate la geografia!
Lavorate di fantasia, punzecchiate il vostro orgoglio, sognatevi domani.
Quel sistema va cambiato dall’interno. A Sky Bergomi a braccetto con Caressa. Alla rai Bagni con Civoli e Cerqueti. Persino al Viareggio non riuscivano a nascondere la delusione per la vittoria dei nostri splendidi ragazzi, con Nicola Berti ai microfoni.
Andate, sudate, guadagnatevi stima, intrufolatevi, arrivate lì, ve ne prego.
Sogniamo Voi al posto loro! E la fine di questa infame campagna contro i nostri colori, colpevoli di rappresentare il meglio del panorama calcistico italiano da più di 110 anni!
Lo so che non deve essere facile. Ci vuole anche coraggio. Ma dobbiamo incominciare.
Come diceva Goethe: " Tutto quello che vuoi fare, o sognar di poter fare, incomincialo! Il Coraggio ha in sé Genio, Forza e Magia. INCOMINCIA ADESSO! ".
Commenta l'articolo sul nostro forum!