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Farsopoli di N. REDAZIONE del 24/05/2011 10:28:15
Calciopoli, udienza del 24/05/11

 

In aggiornamento

Nuova udienza riservata alla requisitoria dei pm Narducci e Capuano nella fase conclusiva del processo Calciopoli che dovrebbe portare, ricusazione permettendo, alla sentenza di primo grado prima della puasa estiva.

L’avvocato Mauro Messeri, difensore di Bertini, viene nominato anche per la difesa di Mazzei.
Non ci sarà sospensione delle udienze per il ballottaggio elettorale del 31 maggio. Da valutare quella eventuale per il referendum che interesserebbe l’udienza del 14 giugno.

Silvia Morescanti, legale degli imputati Paolo Bergamo, Mariano Fabiani e Maria Grazia Fazi, chiede il rinvio del processo al 20 ottobre
Casoria vuole arrivare a sentenza: «L'avvocato Morescanti potrà discutere per ultima le sue difese, se il suo impedimento per motivi di salute provocherà uno stralcio delle posizioni degli imputati da lei difesa. La difesa si può sostenere anche ascoltando gli audio delle udienze in cui a parlare sono pm o avvocati degli altri e leggendo le trascrizioni»

NARDUCCI prende la parola per concludere la sua requisitoria

Il sorteggio

Il pm parla del sorteggio come di un segmento di una procedura più complessa fondata su diversi momenti che insieme concorrevano alla designazione ( griglia e estrazione-sorteggio) e di una fase successiva di designazione, quella relativa agli assistenti e al quarto uomo.
Dopo aver descritto nuovamente la procedura del sorteggio, mette in dubbio le testimonianza dicendo che a fronte di dichiarazioni, la cui sintesi è quella che non ci sono state percezioni di irregolarità, ci sono elementi di prova che dimostrano come siano state messe in atto e si siano verificate numerose situazioni dimostrative che i sorteggi sono stati anch’essi alterati. Teoria sostenuta dalle dichiarazioni di Manfredo Martini e Zamparini, quest’ultima che ha “una decisività probatoria di grande rango che affronta il tema non con percezioni ma con un fatto preciso” .

Narducci sposta l’attenzione sulla riconoscibilità delle sfere collocate nell’urna desumibile da elementi di due tipi: le sfere di metallo avevano colori diversi ( scoloriture, graffiate, colore alterato); le sfere di metallo presentavano meccanismi di alterazione della struttura (tracce di usura). Questo è stato il meccanismo utilizzato da giornalisti e notai per potere operare l'estrazione secondo piani predisposti.

Altra testimonianza ritenuta di spessore è quella di Galati che, in più circostanze, ha partecipato ad operazioni materiali affinché certe partite risultassero abbinate a determinati arbitri: derby genovese affidato a Bazzoli; la designazione di Fausti; un anticipo di serie b. La frode era quella che si espletava mettendo i nomi degli arbitri in sfere che fossero riconoscibili; i designatori erano poi in grado di operare l'estrazione di quelle sfere perchè controllavano il tutto prima di procedere. Racconto questo avvalorato - secondo il pm - sempre da Manfredi Martino e che coincide con il verbale di sequestro delle sfere da parte dei carabinieri (le sfere potevano essere riconosciute e gestite per quelle caratteristiche).

Prosegue il pm parlando di ordine di estrazione sospeso o capovolto per espressa indicazione dei due designatori che avevano già deciso quale gara affidare ad un arbitro più gradito, appoggiandosi sempre alle dichiarazioni di Manfredi Martino (le particolari pause di Pairetto), quale teste che ha detto: 'ho ricevuto disposizioni da Bergamo e Pairetto per collocare i bigliettini in determinare sfere'. Manfredi Martino ha parlato di tre episodi del campionato 2004-2005 (un’estrazione a Coverciano, un sorteggio avvenuto a Roma per un turno di serie B, l’estrazione per Milan-Juventus con la designazione di Collina).

Narducci fa presente che Galati e Martini hanno riferito delle circostanze in cui erano le sfere e sul clima particolare che c’era al sorteggio, situazione queste che nessuno dei due notai, né i giornalisti possono riferire essendo le operazioni che riguardavano la preparazione delle sfere stesse. Arricchisce il racconto parlando delle sfere che si aprivano, del loro diverso colore etc..

Riporta poi un episodio, quello del sorteggio del 13.5.2005 a Coverciano. Il contenuto del verbale, stringato e fotocopia ad altri, riporta cose diverse da quelle risultanti dall’attività di osservazione della polizia giudiziaria, dove invece vengono doviziosamente riportate le fasi del sorteggio e dove si verificano una serie di fatti coincidenti con il racconto di Galati e Martino.

Narducci fa notare che: il notaio non partecipa alla suddivisione della collocazione nelle urne; le sfere non vengono mai mescolate; cquando si apre una pallina e viene presa in mano dal designatore la richiude e la ricolloca nello stesso posto dove è stata presa in precedenza; Pairetto non perde mai di vista le palline durante il sorteggio.

Altro episodio esaminato è quello relativo alla griglia del 22 aprile 2005. Il pm ricorda due telefonate avvenute quel giorno come significative: la prima tra Pairetto e Foschi (errore nella preclusione di Collina) e l’altra telefonata è di Zamparini che preannuncia segnalazioni del fatto al presidente della Figc. Pairetto, chiudendo la telefonata con Foschi, lo invita a sporgere denuncia se ritiene non regolare il sorteggio.

Altro episodio preso in esame è quello della 13° giornata, quella di Inter- Juve 2-2, dove si verificano una serie di circostanze (diverse intercettazioni citate), in cui il pm afferma che Moggi conosce già la decisione della designazione dell’arbitro Rodomonti comunicandolo in anticipo alla sua segreteria.

Arriviamo al 10.01.2005, ottavo di finale Coppa Italia. Ricorda che le designazioni di Coppa Italia vengono fatte direttamente dai designatori. Anche in questo caso il pm cita un elenco di intercettazioni tese a dimostrare che Moggi fa “l’indovino”.

Viene ricordato il sorteggio dell’11.02.2005 con un’elencazione di intercettazioni che riguardano diversi imputati (Bergamo, Moggi, Giraudo e Pairetto). Una telefonata presa in esame da Narducci è la famosa in grigliata in cui Bergamo chiama dal fisso Moggi . Vengono ricordate altre intercettazioni , tutte note, con cui secondo il pm: “si torna a parlare di quello che è accaduto su questa storia con un linguaggio che è chiaro come quello di quando parlano di padroni e di referenti” .

Gli incontri riservati

Altra modalità da puntualizzare – prosegue il pm - è quella relativa ai momenti riservati, incontri che rispondono a regole di assoluta riservatezza, cautela nell'organizzazione e nello svolgimento. Incontri che si sono svolti nell’intero campionato 2004-2005 (13/14 incontri), che hanno coinvolto diversi tra i soggetti imputati: Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Lanese, Mazzini, Fazi e in cui si discutono questioni che riguardano le attività dell'organizzazione ed il modo di come comporre questioni interne ai partecipanti; “non parliamo di qualcosa come se ci fossimo occupati solo di vicende riguardanti discussioni o fatti di cosiddetta contiguità federale, cioè qualcosa che riguardava la determinazione di cariche, assetti o assimilabili. Una delle questioni principali è senz’altro la sorte della Fazi e dei due designatori e come devono essere gestiti gli arbitri per garantire una determinata soluzione al campionato”.

Ripercorre i diversi incontri, come quello a cui sono risaliti dalla telefonata del 21 settembre tra Pairetto ed il figlio Luca dove è possibile ascoltare in ambientale le voci di Giraudo e Moggi nella stanza; presenza confermata da una successiva chiamata in cui si fa riferimento ai presenti. E così via in un lungo elenco arricchito dalla lettura di intere parti di intercettazioni che riporteremo fedelmente nelle trascrizioni che seguiranno l’udienza.

Anche questa volta muove contestazione al perito, reo di non ha trascritto fedelmente la telefonata.


Sospensione fino alle ore 15.00

Nonostante l’invito di Casoria a sintetizzare, il pm, continua ad elencare gli incontri come quello che si svolge nel febbraio 2005 a casa Pairetto, con Moggi e Lanese (dell’avvenimento è informato anche Mazzini), quando è già avvenuta l’elezione del presidente federale. Per Narducci è chiaro che l’argomento sono ancora gli arbitri e il fatto che in questo momento essi possono avere la sensazione che tutto sia crollato. Sull’argomento segue elenco di incontri e resoconti su intercettazioni.

La Carriera e il guadagno da parte degli arbitri e il condizionamento mediatico e non

All’interno di questo sistema –spiega il pm - non si deve dimenticare il ruolo dell’arbitro che conserva la possibilità di fare carriera e quindi guadagnare più soldi. La carriera dipenderà dalle capacità di sostenere o avversare la squadra di Luciano Moggi. Narducci cita nuovamente l’episodio di Paparesta a Reggio Calabria, e la visita di Moggi nello spogliatoio di Lecce-Juve arbitrata da De Santis, dove l’arbitro riceve l'assicurazione che la direzione di gara è stata gradita o quando si scatena un’aggressione di tipo mediatico dei mezzi televisivi.

Si passa a parlare di un altro “meccanismo”, dove l’osservatore arbitrale non si muove seguendo una logica imparziale, ma per sollecitazione altrui viene indotto ad assegnare un determinato voto.

Prosegue parlando dei raduni arbitrali come l’occasione in cui vengono rimarcate quelle prospettive per cui si viene premiati o puniti a seconda di quello che si è fatto (alcune situazioni vengono trascurate ed altre vengono enfatizzate).

Narducci ripete l’episodio di cui ha fornito testimonianza Cellino, quello in cui, Tombolini, dopo aver convalidato un gol dubbio per il Cagliari, si confessa preoccupato per la reazione di Luciano Moggi, visto che l’episodio ha determinato un esito favorevole al Milan. Invita il collegio ad ascoltare alcune intercettazioni.

Sempre le intercettazioni alla base dell’ulteriore ricordo del rapporto di Moggi con la trasmissione “il processo del lunedì” che offre –spiega il pm - un'indicazione precisa circa la appartenenza o la contiguità fra determinati arbitri e questo sodalizio capeggiato da Moggi.

Ignazio Scardina

Il pm ricorda che Scardina è stato capo della redazione del calcio nella struttura Rai Sport e che in tale qualità aveva la responsabilità di scegliere i giornalisti da impegnare per le gare domenicali. Lo scopo del sodalizio era quello di avere giornalisti che fossero solo in grado di compiacere le aspettative che c’erano per commentare o meno, per intervistare o meno, secondo modalità e tecniche usate sia per il rapporto con il pubblico che con il privato. Attraverso Scardina, Moggi avrebbe ridimensionato le aspettative di una giornalista coma Francesca Sanipoli e garantito una straordinaria carriera a chi non possedeva qualità superiori, come Ciro Venerato.

Quando ha risposto alla domanda del perché si fosse rivolto a Moggi per questioni riguardanti la sua carriera, ha risposto che ciò era stato fatto da lui solo per segnalargli di problemi avvenuti che avevano riguardato lui come giornalista, ma senza effettuare alcuna pressione. Sappiamo che le cose sono andate diversamente e ciò è avvenuto almeno in due occasioni.

Altro racconto che viene richiamato è quello dell’ex presidente dell’Ancora Pieroni che, prima a 'Dribbling' poi a 'La repubblica', parla di Moggi che viene descritto come il male del calcio e come una delle persone più vendicative che conosca.

Che cosa scatena questa intervista che non viene presa sottogamba da Moggi? Scardina raggiunge Pieroni a Perugia e gli consegna un’autovettura di grande valore ed inoltre, nel giro di poco tempo, a giugno 2005, Pieroni diventa dirigente dell’Arezzo calcio grazie all’intervento di Moggi.

Termina qui la requisitoria di Narducci.


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