24 maggio 2011, Old Trafford, Manchester e Juventus Gary Neville ha annunciato il 3 febbraio l’addio al calcio giocato. Chi non ha ancora appreso la notizia, di sicuro si aspetta di vedere in campo per l’ultima volta il giocatore che per 19 anni ha militato nei Red Devils contro il Barcellona o il Real Madrid. Qualche assiduo lettore degli italianissimi commentatori di gossip pseudo sportivo che albergano su testate dai toni femminei, incensatori per professione di epiche gesta stellari e triplettare, starà sognando un match tra la più blasonata, con il Liverpool, delle squadre inglesi e il Milan o l’Inter. Invece no. Sorpresa. Questa sera scenderanno in campo all’Old Trafford il Manchester United e la Juventus. Sic transit gloria mundi? Forse, se quella gloria è stata effimera.
Non passa la fama di alcune partite giocate dalla Juventus e dal Manchester che
hanno scritto indelebilmente la storia del calcio.
1983/’84 - La Juventus vinse il 21° scudetto e la Coppa delle Coppe. In semifinale se la giocò contro il Manchester. All’Old Trafford finì 1 – 1, con una Juve che condusse la partita fino a 5 minuti dalla fine. In tempi nei quali era considerata un’impresa non uscire sconfitti da un campo di calcio in Inghilterra.
A Torino 2 – 1 per la Juventus il 25 aprile 1984, in una partita all’ultimo respiro segnata dalle reti di Boniek al 13’, Whiteside al 70’ e Rossi al 90’. Nonostante il “catenacciaro” Trapattoni, la formazione comprendeva Vignola, Rossi, Platini e Boniek. Una delle Juventus più belle di sempre. Che in finale sconfisse il Porto con il risultato di 2 – 1 (Vignola, 13’, Sousa, 29’, Boniek, 41’).
Del resto sir Alex Ferguson, che dal 1986 siede sulla panchina del Manchester United, ha riconosciuto più volte alla squadra bianconera i suoi meriti straordinari:
“È pur sempre la Juventus e contro i bianconeri non esistono partite facili”. (Union des Association Européennes de Football, 17/02/2003);
“Era una squadra (allenata da Lippi) di vertice con giocatori come Boksic, Davids, Del Piero... Avevano talento ed erano anche una squadra che lavorava duro”. (Corriere dello Sport, 23/05/2008);
“La Juventus è stata un esempio per il mio Man¬chester United. Facevo vedere ai miei giocatori le videocas¬sette della squadra di Lippi e dicevo: non guardate la tatti¬ca o la tecnica, quella ce l'ab¬biamo anche noi, voi dovete imparare ad avere quella vo¬glia di vincere”. (Tuttosport, 02/12/2009).
Nel 2003
Gary Neville ha rilasciato queste dichiarazioni:
“Alcuni dei nostri più grandi ricordi e delle nostre più grandi lezioni sono legati alla Juve. Loro ci hanno aiutato a diventare la squadra che ha vinto la Champions League nel 1999, abbiamo avuto grandi insegnamenti dalla Juve negli anni precedenti. Sono stati un passaggio fondamentale nella nostra curva di apprendimento. La prima esperienza a Torino è stata una vera lezione: abbiamo perso 1-0 nel 1996 ma avremmo potuto prenderne cinque e non riuscimmo a fare neanche un tiro in porta nel corso di tutta la partita”. “Tre sono le dimensioni temporali: passato, presente, futuro; di questi, solo il passato ci appartiene veramente”. (Seneca)
di Giusy FioritoGary Neville, ormai ex-capitano (successore di Roy Keane) e storica bandiera del Manchester United, ha
scelto la Juventus come squadra contro cui disputare la sua ultima partita. Una scelta, la sua, che significa molto. Tra tante squadre affrontate in carriera, proprio la Juve.
Se devo dirlo con sincerità, il mio primo pensiero, dopo aver saputo della scelta di Gary è andato ai vertici del “calcio” (si può chiamare ancora così?) italiano. Cosa avranno pensato, i signori, di tutto ciò? Come mai proprio la Juve? Quella squadra indicata come male assoluto, “i ladri”. La stessa squadra che però, per esempio, è stata (perdonatemi il gioco di parole) l’esempio per il Manchester United di Sir Alex Ferguson (e non credo ci sia bisogno di ricordare i successi dei Red Devils negli anni ’90). Eppure, sia Sir Alex che Gary hanno affrontato più e più volte, le tanto decantate (dalla stampa di regime di questo bananeto) Milan e Inter. Però è stata scelta la Juve. D’altronde, per sapere cosa pensasse Neville dei bianconeri basta scrivere su Youtube
“Gary Neville loves Juventus”.Bene, in tale video si vede un giovane Gary che chiede al giornalista se i bianconeri si fossero qualificati per i quarti di finale di Champions League (era la stagione 1997/1998). Al “si” del giornalista, il numero 2 dello United fa una faccia che definire eloquente è un eufemismo. Si chiama
rispetto, una cosa che in Italia hanno dimenticato tutti e da tifoso United, posso assicurare che non è solo Gary Neville a portare rispetto per la Juventus,
perché in Inghilterra, se parli di Italia parli di Juventus. Stop. Non esistono altre squadre. Inter? Milan? Roma (ho provato una volta a nominarla ad un altro tifoso dei Red Devils ed ha riso per 5 minuti di fila)? “Sorry, we don’t know”.
Da tifoso sia della Juventus che del Manchester United (la similitudine tra queste due squadre è impressionante, più di quanto possa sembrare), vi confesso e non sto scherzando, di essermi commosso.
Perciò ragazzi, questa sera date spettacolo e fateci divertire, in memoria di quelle sfide che segnarono la seconda metà dei ’90, quando il football esisteva anche sullo stivale. C’MON!
di 29madeinItaly