Come tutti i lettori ben ricordano, un'estate fa, anche a causa di un disdicevole episodio di cronaca nera, i giornali diedero molto risalto all'ennesima creazione di moda del famoso “Atelier Materazzi”.
Maglietta bianca con l'immagine del calciatore/stilista più tatuato al mondo che, reggendo un trofeo noto ai più come “la coppa dalle grandi orecchie” (che, ricordiamo, sono quelle cose in mezzo alle quali, negli esseri umani, di solito ci dovrebbe essere un cervello) domanda all'osservatore: “Rivolete anche questa?”

L'ennesima vera perla, parto di uno stile innato che ci fornisce sempre nuovi fiori di rara bellezza. Come dimenticare infatti la maschera col volto del Presidente del Consiglio? O la gemma più fulgida del suo genio creativo... il famoso smoking bianco simbolo di “purezza ed onestà”.

Poi, un giorno, arriva il giorno di fermarsi ad un tavolino. L'età, l'abitudine, la noia ti insinuano l'idea di dire “basta”. E così, come il grande Vasco nazionale, anche il Matrix inter-nazionale sembra intenzionato a dire “basta” ad un mestiere e ad un ambiente che non offre più stimoli.
Migliaia di fans cadono in preda allo sconforto, ma niente paura!
Come il celebre cacio sugli ancor più famosi maccheroni, ecco l'occasione per una nuova creazione da sfoggiare con orgoglio:
A seguito degli ultimi sviluppi delle indagini di Palazzi, infatti (quali che saranno le decisioni del Consiglio Federale) si è scoperto quello che tutti in realtà sapevano da un pezzo: l'inter ruvvava, come, meglio e più di tutti gli altri birbanti di Calciopoli. Peccato che il buon Palazzi è venuto a dircelo giusto un paio d'ore dopo che era scattata (sempre secondo lui), la prescrizione che provoca una catarsi universale, una purificazione battesimale di ogni peccato a carico dei nerazzurri.
E perciò?

Perciò stupiscici, Matrix. Affacciati al balcone e sfoggia quella maglietta che di sicuro stai già preparando.
“Rivolete lo scudetto? peccato è tutto prescritto!”

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