“Bel gioioso Abete” si sente sollevato, crede di potersi comodamente lavare le mani dopo che gli esperti della FIGC gli hanno consegnato il richiesto parere sulla eventuale revoca dello scudetto di cartone all'inter.

Il presidente federale adesso ci proporrà di sé l'immagine di quello che vorrebbe pronunciarsi, ma che purtroppo ahilui non può: «Non abbiamo fatto altro che prendere atto del parere tecnico di cinque consulenti legali: il Consiglio della Figc è un organo amministrativo e non può attribuire o revocare scudetti. La linea del Consiglio non cambia: non possiamo revocare un titolo rispetto al quale non esiste neppure una delibera di assegnazione, ma che è stato attribuito prendendo atto della classifica dopo Calciopoli». Povero Don Abbondio dei giorni nostri!

Un paio di domande vorremmo fare ad Abete: ma chi lo dice che quel parere è vincolante? Comodo auto-esautorarsi nascondendosi dietro agli "approfondimenti tecnici" degli esperti. E perché ha voluto solennemente anticipare il parere ai membri del consiglio ancor prima che l'organo federale si riunisca? Un chiaro tentativo di coagulare il consiglio verso "quella certa decisione" e al contempo per attenuare le proprie responsabilità mescolandole con quelle degli altri consiglieri.

C'è infine una stranezza che emerge dal parere degli esperti della FIGC. Il responso dato è uno di quelli teoricamente possibili, curioso però che gli esperti si siano espressi con unanimità di vedute. Da giorni si registrano pareri opposti in merito alla "competenza-non competenza" del Consiglio federale, e tutti sono qualificati, possibile che nessuno dei «cinque consulenti legali» di via Allegri abbia avuto un punto di vista differente dai colleghi? Che abbiano la stessa forma mentis di Abete?

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