Calciopoli, udienza processo di Napoli del 12.07.11 Moggi e De SantisQuanto alla
asserita protezione mediatica prospettata dal PM, anche qui torna alla mente Nucini, che anche questo trattava...e di nuovo si vede come siano stati trasfusi dei segmenti dichiarativi rilasciati prima di questo processo. E cioè...
alcuni arbitri che avessero favorito la Juventus, a detta del Nucini, sarebbero stati protetti anche a livello mediatico, si è parlato di Baldas e del “Processo del Lunedì” e sarebbero stati svantaggiati arbitri che avessero danneggiato la Juventus. Sotto questo aspetto io evidenzio che il Capo della Combriccola Romana, colui che avrebbe avuto un rapporto privilegiato con Moggi, non compare in alcuna telefonata, successiva a partite da lui arbitrate, in cui sia stata suggerita una tutela a Baldas su suoi errori commessi eventualmente a vantaggio della Juventus.
Gallinelli chiede di ascoltare alcune telefonate che dimostrano come non vi sia alcun legame fra Juventus e De Santis, ma anzi dimostrano un atteggiamento ostile di Moggi nei suoi confronti.
Il PM Capuano si oppone in quanto ci sono le trascrizioni.
Il Giudice Casoria dice che si potrebbe evitare, Gallinelli prova ad insistere ma il Giudice non le fa ascoltare. In quelle telefonate viene evidenziato un comportamento del De Santis non favorevole alla Juventus, anzi ci
sono telefonate in cui Moggi si lamenta di lui per arbitraggi che hanno portato alla sconfitta della Juventus.
Ricordo
che la Juventus in quel campionato perse solo tre partite e due vennero arbitrate proprio da De Santis.
Le telefonate nascosteIo vorrei ricordare, a questo proposito, quanto affermato da Narducci il 27 ottobre del 2008:
“Piaccia o non piaccia non ci sono mai telefonate fra Bergamo e Pairetto con Moratti, Sensi o Campedelli. Ci sono solo telefonate con gli attuali imputati, perché solo quelle persone colloquiavano con i poteri del calcio. I cellulari erano intercettati 24 ore su 24, l’evidenza dei fatti dice che non è vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzini o a Lanese. Le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Della Valle”. E il dott. Beatrice il 19 maggio del 2009 disse, e qui evidenzio la
difficoltà che abbiamo incontrato ad estendere al tribunale queste intercettazioni proprio per la mancata o erronea indicazione nei brogliacci degli interlocutori.... addirittura delle volte quando erano facilmente individuabili gli interlocutori o anche quando venivano sintetizzate telefonate il cui contenuto poi non corrispondeva alla sintesi iniziale....e nonostante ciò Beatrice disse che c’è l’indicazione dell’interlocutore e anche l’oggetto della conversazione.
Quindi la richiesta dei difensori ad estendere il campo a
telefonate abbandonate, dimenticate o non evidenziate dai PM....stranamente telefonate che erano relative a fatti che potevano essere favorevoli alla difesa, quindi si tratta di indicazioni estremamente generiche e le telefonate che sono state tenute nascoste dai PM erano telefonate determinanti per una completa valutazione dei fatti.
Diceva Fouchèt, un ministro all’epoca della rivoluzione francese
“Datemi uno scritto di chiunque e vi assicuro che, isolando una frase dal suo contesto, sarò in grado di mandare al patibolo chiunque”. Non siamo in quell’epoca, ma quello che disse quel ministro si è verificato in questo processo.
Sono state isolate frasi dal loro contesto e sono state selezionate telefonate solo in senso accusatorio, dimenticando quello che potevano interferire con i capi di imputazione contestati agli imputati.
Lecce-JuventusEmerge quindi la particolare contestazione su
Lecce-Juventus del 2004, che viene contestato sulla base delle dichiarazioni anche di Zeman, laddove lo stesso ha affermato che il campo era impraticabile. La contestazione è stata rafforzata dal fatto che la Juventus era in vantaggio e che quindi De Santis non avrebbe sospeso la partita per non svantaggiarla.
Qua faccio riferimento a telefonate che dimostrano che tutto quello che è stato detto da De Santis in quelle conversazioni dimostrano l’assoluta inconsistenza di tale imputazione. Cosa che è stata smentita anche dai testi, Del Piero e Ledesma.
E questo è facilmente rinvenibile in una delle tante telefonate che sono state aprioristicamente escluse, la
telefonata del 14 novembre 2004 fra De Santis e Bergamo.
In questa telefonata, avvenuta alle ore 13 quando già piove,
De Santis dice che farà decidere ai giocatori. Bergamo dice che gli spogliatoi sono stati sistemati e gli dice di trovare l’accordo e che non ci siano polemiche.
De Santis poi dice che ha capito che i giocatori non hanno volontà di giocarla l’indomani.... i giocatori sono stati troppo spesso esclusi dalle valutazioni delle partite, valutazioni che avrebbero potuto smentire la convalida dei temi accusatori.
La telefonata dimostra l’inattendibilità delle dichiarazioni di Zeman, che sono state elevate a dichiarazioni accusatorie quando invece erano solo valutazioni soggettive dello Zeman, che si limitò a dire che secondo lui il campo non era praticabile.
Il PM Capuano interviene per chiedere lumi del numero della telefonata, secondo lui errata...interviene la Casoria “Vabbè Pubblico Ministero...andiamo avanti!”
Gallinelli e Capuano cominciano a dibattere sui numeri delle telefonate, interviene di nuovo la Casoria “Vabbè...questi numeri poi..fino ad un certo punto...Andiamo avanti!”. Poi c’è un’altra telefonata precedente all’incontro, del 12 novembre 2004, dopo il sorteggio.
Questa telefonata ha importanza riguardo alla teoria che il De Santis si sceglieva gli assistenti.
In questa telefonata Bergamo dice a De Santis che si ritrova un assistente di Roma e che se lo avesse saputo glielo avrebbe tolto per evitare chiacchiere.
Addirittura qua ci si preoccupa che la designazione di Cenniccola con De Santis potrebbe creare chiacchiere, proprio perché si era parlato in passato di questa combriccola romana.
Secondo l’accusa De Santis si sarebbe sdoganato proprio perché era pendente questa indagine nei confronti anche di Palanca e Gabriele, ma nel momento in cui era indagato sarebbe andato ad arbitrare, secondo l’ipotesi accusatoria ovviamente designato fraudolentemente, Lecce-Juventus.
Nella telefonata De Santis parla di un buona quaterna e Bergamo gli manifesta la preoccupazione che ci siano due “romani”. Bergamo aggiunge che ha preparato lui le griglie.
E quindi, benché le accuse sembrino “ciclostilate”......Moggi influenza le griglie, i sorteggi vengono alterai...ma qua invece è lo stesso Bergamo che dice che le ha preparate lui le griglie e aveva ritenuto di mettere Griselle e Ceniccola come assistenti, perché gli piaceva quella coppia.
Questo dimostra una falsificazione nell’ipotesi accusatoria. Sempre prima della partita c’è una telefonata fra De Santis e Pairetto.
De Santis dice che in quel momento non piove e che il campo è praticabilissimo.
Dalla lettura di questa telefonata non sarebbe stato doveroso evitare quegli slalom investigativi e non sarebbe stato sufficiente il contenuto di questa telefonata per escludere qualunque ipotesi di frode sportiva ed escludere qualsivoglia ipotesi di reato per De Santis e Ceniccola?
Ceniccola, responsabile solo per essere stato designato in una partita della Juventus arbitrata da De Santis, responsabile di tale reato solo per aver chiesto un opinione a Moggi, come si poteva chiedere a qualunque altro dirigente, se avesse ritenuto che sarebbe stato di nuovo designato per la Juventus. Dato importante questo, perché visto che si ritiene De Santis il referente principale di Moggi sarebbe stato molto più logico se Ceniccola avesse fatto quella domanda direttamente a De Santis.
La Pubblica Accusa emette solo un elemento di sospetto, sottolineando quella domanda di Ceniccola a Moggi, perché il dato di fatto, che è stato ignorato, è che Ceniccola non è stato più designato per quella stagione e per quella successiva per la Juventus. E allora come mai per Reggina-Juventus è stato valorizzato il fatto che l’assistente Di Mauro non ha più arbitrato la Juve per quella stagione e non è stato invece valorizzato che Ceniccola non venne più designato??
Interessava solo quel segmento telefonico del Ceniccola e non tutta la telefonata, valorizzando i complimenti di Moggi a Ceniccola come se si fosse consumata una frode sportiva.
Tornando a Nucini e
all’incontro Inter-Udinese, in quella circostanza Facchetti fece i complimenti a Nucini per non aver ammonito Di Biagio dell’Inter e nessuno ha detto niente, e invece un semplice “bravo” detto da Moggi a Ceniccola è stato sintomatico di una condotta ritenuta illecita, in linea con precedenti accordi fraudolenti tendenti ad alterare lo svolgimento della competizione.
Differenti metodi, quindi, di valutazione a seconda delle persone. Non emerge una condotta univoca, ma tutto quello che riguarda quelle persone che sono state prescelte per essere gli imputati di questo processo viene valorizzato, mentre altre persone vengono abbandonate senza alcun riscontro investigativo.
Sempre su Lecce-Juventus, e mi ci soffermo perché su questo incontro, su Fiorentina-Bologna e su Reggina-Cagliari si fonderebbe la partecipazione del De Santis al contesto associativo.
E segnalo che Reggina-Cagliari non sarebbe stata diretta a vantaggio della Reggina o della Juventus, ma sarebbe stata diretta ad una ritorsione del De Santis contro il Cellino per quanto da egli dichiarato in merito alla Combriccola Romana.
Quindi l’unica partita alterata, stando al teorema accusatorio relativo al segmento arbitrale, sarebbe Lecce-Juventus.
Pairetto e De Santis parlano delle rimostranze di Zeman e del fatto che in campo non ci sia stato nessun giocatore ad avere contestato la decisione di continuare a giocare. In questa telefonata si vede quale erano gli argomenti di discussione, e trovano riscontro nelle dichiarazioni rese da Ledesma e Del Piero.
E De Santis si trova un capo di imputazione nonostante nessuno gli avesse chiesto di sospendere la partita.
L’ipotesi accusativa deriverebbe dal fatto che la Juventus era in vantaggio e quindi il De Santis non avrebbe sospesa la partita per quel motivo. Ma cosa fosse successo se invece fosse stato in vantaggio il Lecce e De Santis avesse sospeso la partita? Avrebbero detto sempre che il De Santis avrebbe fatto male.
Sempre nella telefonata
De Santis racconta di essere andato negli spogliatoi delle due squadre e di avere chiesto cosa ne pensassero del campo, e nessuno ha detto nulla.
Qua è allarmante come una telefonata così chiara nel contenuto e nella direzione favorevole all’onestà del De Santis possa portare ad una contestazione.
Poi si aggiunge, come elemento accusatorio, il fatto del numero delle magliette ricevute in regalo dalla Juventus, e fra l’altro anche del Lecce, sintomatico del rapporto privilegiato con la Juventus e anche sintomatico di una frode sportiva.
Vedete la debolezza del teorema accusatorio. Per il Ceniccola poi è stata chiesto il proscioglimento, ma la stessa cosa sarebbe dovuta avvenire per De Santis.
Addirittura sono state considerate alcune telefonate assolutamente equivoche, non dirette a far comprendere, nel significato accusatorio, il loro contenuto. Mentre non è equivoca questa telefonata, in riferimento a questa partita.
C’è una telefonata Pairetto-D’addato su questa partita..e vedete che
non è solo una telefonata, ma ce ne sono undici. E invece ne sono state utilizzate solo alcune sulle magliette e sui complimenti. Nella telefonata D’Addato (osservatore ) dice a Pairetto dice che l’arbitro gli è piaciuto, e che, aldilà di qualche errore di Ceniccola – quindi viene evidenziato in modo tranquillo e sereno anche dall’osservatore arbitrale qualche errore legittimo – tutto sommato la gara è stata tenuta bene in mano. Dice poi che voleva premiarlo con un 8 come voto.
Ed anche sulla questione del voto dato a Ceniccola, 8,40, l’accusa non approfondisce perché sarebbe andata contro la tesi investigativa...e dico tesi perché non posso chiamarla ipotesi.
Nella telefonata si parla anche dell’altro assistente, Griselli, e quindi non si parla solo di Ceniccola. E si dice che dispiace per gli errori di Ceniccola, sottolineando però la difficoltà di tenersi in piedi. Poi si finisce col parlare del voto di De Santis.
Nella
telefonata Martino Manfredi –De Santis, delle 22.07 successiva all’incontro, si parla di Ledesma e poi
De Santis gli chiede se Ceniccola ha indovinato i fuorigioco o no.
Ed anche da questa domanda
si evince la buona fede di De Santis, altrimenti non avrebbe avuto alcun senso che chiedesse delucidazioni sui fuorigioco. Manfredi gli dice che ne ha fermato anche uno alla Juve. Poi si parla di una domanda fatta dal giornalista Grassia, che aveva aperto le polemiche relative a questo incontro, e della risposta data da De Santis
“Sei uno prevenuto, non sereno”. Questa conversazione fra il giornalista e l’arbitro avviene davanti a Ceniccola che, a dire di Grassia, avrebbe dovuto smettere di fare l’assistente.
Passiamo alla
telefonata del 15 novembre 2004 Ceniccola-De santis.
Ceniccola dice di essersi visto sia Rai2 che Rete 4. E qua dobbiamo riferirsi alla tutela mediatica che sarebbe stata riservata ai due. Ceniccola dice che Cesari ha trattato bene De Santis e gli ha dato ragione. Ceniccola poi dice che non sa se quello era fuorigioco...Quindi qui stanno discutendo in maniera assolutamente tranquilla di episodi di gioco, quindi questi sono elementi assolutamente contrari alla ipotesi accusatoria che è stata formulata nei confronti degli altri.
Ceniccola poi dice che su Rai2 invece è stato massacrato sugli errori commessi.
E quindi figuriamoci di quale tutela mediatica stiamo parlando....non era infatti solo “Il Processo di Biscardi” ad occuparsi del campionato. Ed invece sembra che tutto questo discorso sulla tutela mediatica sia stato ridotto dai PM alla trasmissione di Biscardi.
Ceniccola poi dice che anche
Agnolin ha detto che si poteva giocare. Quindi si vede come una persona più autorevole di Biscardi diceva come, a differenza di quanto sostenuto da Zeman, si poteva giocare.
Poi si parla del presidente del Lecce Semeraro che dice che gli errori più grossi sono stati quelli dell’assistente.
E vedete quindi come in questa partita, come poi in Reggina-Cagliari e in Livorno-Siena il De Santis avrebbe agito in modo fraudolento per ritorsione nei confronti di Zeman, argomento introdotto dalla parte civile Lecce...e quindi vedete come, a seconda dell’interesse che è in gioco, può cambiare l’impostazione accusatoria.
Poi si dice che Boniek ha detto cose bruttissime su De Santis. E Boniek è l’unico che parla male di De Santis, quindi vedete come in tutte le trasmissioni sportive tutti avevano libertà di giudizio.
Passiamo all’unico segmento che ha consentito ai PM di elevare il capo di imputazione nei confronti del De Santis, che si riduce nella
consegna, anche se considerevole, di magliette distribuite poi a tutta la quaterna arbitrale... quindi anche a Morganti, o vogliamo considerare inserito in questa condotta fraudolenta tutta la quaterna???
In questa consegna di magliette consisterebbe la contestazione di frode sportiva a De Santis.
Evidenzio la telefonata del 20 novembre 2004 fra Manfredi e De Santis, in cui si parla del voto 8,40 dato a Ceniccola.
Qui ci si è fermati solo sulla pattuizione del voto, ma in realtà era il De Santis che si preoccupava per il voto di un amico, prima che di un collega, e che quegli errori, uno anche in sfavore delle Juventus, non ne pregiudicassero la valutazione.
Gallinelli, difesa De Santis/1Gallinelli, difesa De Santis/2Gallinelli, difesa De Santis/3