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Sabato 23.11.2024 ore 18,00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Attualità di R. GAMBELLI del 02/04/2009 16:52:01
La caduta degli ideali

 

“ Gli ideali hanno strane proprietà, e, tra le altre anche quella di trasformarsi nel loro contrario quando si vuol seguirli scrupolosamente”.

Faccio parte di una generazione composta da ex giovanotti idealisti, sognatori, che tutti i giorni si sedevano intorno ad una tavola imbandita, insieme agli adorati genitori, nutrendosi di pane e valori.
Quali erano questi valori, questi miti? Sicuramente l’amicizia, la famiglia, la politica e la squadra del cuore.
Grazie a Dio i primi due resteranno per sempre saldi, con le loro fondamenta, talmente profonde, da renderli imponenti come la cattedrale di Notre Dame.

L’ideologia politica. Esistono, ormai, due pentoloni, uno a destra (?), e uno a sinistra (?), contenenti, indistintamente, ex socialisti, ex democristiani, ex liberali, ex repubblicani, ex comunisti, ex missini, che arrivano a comporre due strani minestroni, miscugli di cose simili o eterogenee, amalgamate bene da una brava cuoca. Tutto ciò rende la politica moderna ridicola, proposta quotidianamente da emittenti nazionali spazzatura, proiezioni dei vari scaldapoltrone, che vanno ad accomodarsi a Palazzo Chigi.
Purtroppo, anche le mie idee politiche sono state gettate in uno di quei due pentoloni, con il fine di non sentirmi più rappresentato da nessuno, con la nostalgia dei vecchi senatori che aumenta con il passare dei giorni.

Ed eccoci arrivati alla squadra del cuore. Ero uno di quei tifosi che per la Juve saliva su delle carrozze ferroviarie arrugginite, sfidando neve e gelo, per andare a prendere posto su dei freddi gradoni di curve strapiene, in attesa di un urlo liberatorio.
Per la Juve mi sono gettato da un muro di una curva che si chiamava “Zeta”, assistendo alla carneficina che si svolgeva sanguinaria di fronte ai miei giovani ed impauriti occhi.
Per la Juve ho sacrificato la famiglia, trepidante di fronte ad un decoder, prossimo a mostrarci il posticipo o l’anticipo serale.

Adesso, fa male ammetterlo, la mia ideologia calcistica, la mia fede bianconera, sta crollando quotidianamente, presa a martellate da coloro che si fanno chiamare dirigenti e tutte le mattine varcano la soglia della sede di Corso Galileo Ferraris, spalleggiati dai figli di un noto scrittore americano.

Tutto iniziò nell’estate del 2006, quando “l’Armata Brancaleone” prese il timone della società, mentre la proprietà calpestava la bandiera bianconera che sventolava trionfalmente da oltre cent’anni, scaricando un dirigente che vinceva tanto spendendo poco, invidiatoci da tutti i club, anche dai “falsificatori di passaporti”. Da quel momento abbiamo assistito a dei comportamenti, di questi dilettanti allo sbaraglio, al limite del grottesco.
A Torino sono certi che noi tifosi bianconeri portiamo tutti l’anello al naso. Hanno cercato di farcelo credere, in precedenza, i politici, adesso è il turno di questi pseudo dirigenti.

Ecco che la Juve viene estromessa dal Processo di Napoli , grazie agli avvocati del Direttore, e, come ricompensa, viene gridato ai quattro venti che l’unico “mostro” era Moggi.

Grazie Direttore per i dodici anni di gloria infinita che ci hai regalato e grazie per continuare a combattere da solo, difendendo la tua persona, la tua dignità ed anche la Juve, che ha vinto sul campo epiche battaglie.
Su questo fronte non sarai mai da solo: ci siamo anche noi, i tifosi “non normalizzati”, che scrivono sui siti, sui giornalini, sui forum… Siamo, purtroppo, in minoranza. Molti dei tredici milioni dei tifosi hanno già voluto dimenticare quello che è accaduto tre anni fa e quello che ci è stato ingiustamente tolto.

Per fortuna esiste ancora qualche “sognatore irriducibile” che difende i tuoi trionfi, sfidando anche una “Corte europea” , sostituendosi all’Armata Brancaleone che sta distruggendo, giorno dopo giorno, i nostri ideali di tifosi bianconeri.

Sdrammatizziamo, ricordando una frase del grande Gino Bartali: “ Gl’è tutto da rifare!”.

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