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Udienze Processi di N. REDAZIONE del 29/09/2011 08:19:07
Calciopoli: arringa Prioreschi per la difesa Moggi

 

Processo calciopoli. Udienza del 27 settembre 2011. Trascrizione arringa Avvocato Maurilio Prioreschi per la difesa di Luciano Moggi

Introduzione

Signor Presidente, Signore del tribunale, Pubblico Ministero, colleghi, dico a Luciano Moggi che la parola me la il Presidente e non me la da lui. Mi scuso io per lui.

La divisione del lavoro

Io Presidente nella divisione del lavoro che abbiamo fatto con l’avvocato Trofino mi occuperò esclusivamente dei reati fine, cioè delle singole frodi sportive. Del reato associativo si occuperà l’avvocato Trofino.

Come è stata acquisita la prova

In questi processi, Signor Presidente, si fa sempre, in questi processi in cui si sono tanti imputati, gli avvocati fanno sempre a gara a parlare per ultimo, perché poi, chissà perché, sembra che parlare per ultimo dovrebbe essere un vantaggio perché di dice così, a me hanno insegnato così: “si parla a ridosso della camera di consiglio, il tribunale ha in mente ancora le ultime parole che si dicono”. Io non so se questo è un vantaggio Presidente, ma certamente quando si parla per ultimo poi si rischia di rimanere senza argomenti perché il problema, i capi d’imputazione sono stati magari affrontati e sviscerati, come in questo caso, dai colleghi che hanno imputati in concorso con Luciano Moggi per una serie di frodi sportive.
Allora, innanzitutto, io volevo dire che il mio intervento che tratterà le frodi sportive, ha una serie di presupposti che riguardano le modalità con le quali in questo processo è stata acquisita la prova. Perché, il tema vero di questo processo, è come è stata acquisita la prova.
Qui , nel corso dell’intervento, vedremo come è stata acquisita la prova e se è stata acquisita in modo corretto , se è stata acquisita in modo genuino, o se invece ci sono stati dei comportamenti che hanno alterato l’acquisizione della prova e quando si altera l’acquisizione della prova, tutto questo, come mi insegnate, si ripercuote sul dibattimento perché poi ci sono le contestazioni “tu avevi detto questo”, “ tu perché qui dici quest’altro” , con le regole del codice di procedura finale che poi ci insegnano come valutare questo tipo di questione.

Rito abbreviato, sentenza Gea e sentenze sportive

Signor Presidente, a Luciano Moggi è stato contestato praticamente tutto l’alfabeto e qualcosa in più, perché partiamo dal capo A e arriviamo all’A10, con qualche piccola digressione e assenza ..
Allora io voglio essere subito chiaro su un punto: io non mi occuperò della sentenza di abbreviato, non solo perché non è utilizzabile, signor Presidente, per gli ovvi motivi che sappiamo, ma perché non faccio come il pubblico ministero; io voglio essere corretto e corretto fino alla fine. Io non faccio come il p.m. che mi dice, che utilizza la sentenza dell’abbreviato quando gli fa comodo perché condanna tizio e fa finta che non esiste quando non gli fa comodo e assolve gli avvocati presunti possessori delle schede svizzere. Allora io non la utilizzo questa sentenza; non utilizzo nemmeno, signor Presidente e signori del tribunale, le sentenze della giustizia sportiva, perché Signor Presidente, la giustizia sportiva è giustizia da avanspettacolo, con tutti rispetto per l’avanspettacolo sperando che chi fa avanspettacolo non si offenda. E perché anche lì, così come nel giudizio abbreviato, siamo in presenza di due giudizi falsati dall’acquisizione della prova che è avvenuta in questo processo in maniera anomala. Quindi signor Presidente, signori del tribunale, quelli sono altri processi. Non mi occuperò nemmeno della sentenza del processo Gea, ancorchè è stato il primo banco di prova di questa indagine, perché voi tutte sapete che l’indagine nasce per Gea e poi una parte viene stralciata e trasmessa a Roma per l’ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla concorrenza illecita con violenza e minaccia; dicevo non mi occuperò nemmeno di quella sentenza ancorchè mi può far comodo, perché il primo schiaffo che è stato dato, sonoro schiaffo che è stato dato alla ipotesi dell’associazione a delinquere, perché sia sull’associazione a delinquere, signor Presidente, abbiamo già avuto la sentenza di appello, sia sulla concorrenza illecita con violenza e minaccia, il tribunale di Roma, ha confermato la corte d’appello, ha fatto tabula rasa, perché nessuna associazione a delinquere c’è, nessuna concorrenza illecita c’è. E su questo Presidente c’è anche il passaggio in giudicato, perché noi abbiamo fatto ricorso per cassazione per l’ipotesi residuale per la quale è stato condannato Luciano Moggi, cioè per una violenza privata in danno di Blasi e l’altra poi dichiarata prescritta in danno di Amoruso, perché come dirigente di una società non poteva permettersi il lusso di dire ad un calciatore che nel 2001 guadagnava 3 miliardi e mezzo netti l’anno, 3 miliardi e mezzo netti l’anno nel 2001 – Amoruso Presidente – non poteva permettersi di dire :”devi andare in quest’altra squadra. Non ci vuoi andare? Te ne vai in tribuna , prendi lo stipendio e continui a stare a Torino”. Questa è la violenza privata che ha ritenuto il tribunale di Roma e che ci auguriamo la cassazione quanto prima annullerà.
Le dicevo Presidente, mi farebbe comodo perché se voi leggete il capo d’imputazione dell’associazione a delinquere, ancora oggi c’è il frammento, il segmento GEA: i procuratori, la storia di Mozart quant’altto…

Il vero processo è quello dato dalle risultanze dibattimentali

Quindi dicevo, mi farebbe comodo ma non lo faccio. Non lo faccio Presidente, e dicevo perché, perché il vero processo signor Presidente, è quello che si è svolto davanti a voi. E’ il processo che abbiamo sentito con le testimonianze; è il processo che abbiamo celebrato con le intercettazioni (con tutte le intercettazioni) e non è un processo fatto davanti all’abbreviato o davanti alla giustizia sportiva che non vale assolutamente nulla.
E dicevo io mi… per questo Presidente, non solo perché mi hanno insegnato a discutere i processi basandomi esclusivamente su capo d’imputazione e sulle risultanze dibattimentali, ma perché ricordo che proprio Lei Presidente, all’udienza del 04/12/2009, mentre sentivamo il.. l’assistente Coppola e c’era la polemica - poi ne parleremo – delle intercettazioni dell’inter ( i carabinieri gli avevano detto: “non ci interessa, non ci interessa”), quando la parte civile insisteva per dire “ah ma poco lei perché non l’ha detto, perché non ha fatto cosi”, lei disse: “Avvocato, la oralità del dibattimento, vale quello che quello che si dice qui, ha più importanza di quello che si è detto. Vale quello che si dice qui”.
E io questo farò Presidente, mi atterrò a quello che si dice qui. E allora Presidente, se dobbiamo vedere quello che si è detto qui questo processo, da qualunque profilo di esamini, da qualunque profilo si guardi non può che avere un’assoluzione: i fatti non sussistono .
In questo processo, signor Presidente, di penalmente rilevante non c’è nulla, ma proprio nulla. E vediamo perché signor Presidente.

Eccezioni preliminari: inutilizzabilità delle sim straniere

Il tribunale ricorderà che tra le eccezioni preliminari che noi facemmo, ci fu un’eccezione di inutilizzabilità delle SIM straniere per violazione degli articoli 191 e 696 comma I, 729 n. 1 codice di procedura penale e del trattato bilaterale italo-svizzero firmato a Roma il 10.09.1998.
Presidente, questa eccezione è stata respinta allo stato degli atti, perché noi all’epoca dicemmo “guardate, dalla informativa risulta che sono stati fatti degli accertamenti attraverso gli uffici collegati elvetici “, il Presidente ricorderà . Uffici collegati elvetici stanno in Svizzera, è stata svolta attività di indagine in svizzera senza la prescritta rogatoria, quindi quel dato processuale è inutilizzabile.
C’è stato detto di no perché evidentemente quello che emergeva dalle informative, che noi producemmo per lo stralcio che riguarda questa parte.. E allora Presidente devo dire che noi avevamo visto giusto, perché l’istruttoria dibattimentale che cosa ha accertato su questo punto che mi consente di riproporre l’eccezione di inutilizzabilità?

La modalità di individuazione

Anzitutto su questa modalità di identificazione del signor De Cillis come intestatario delle prime tre schede che vengono individuate, c’è un contrasto insanabile tra quello che dice il maresciallo Di Laroni e quello che dice il Tenente Colonnello Auricchio (allora Maggiore).
Voi ricordate, signor Presidente, le prime tre schede sono: la 741 finale attribuita a Moggi, verosimilmente se utilizziamo il termine di Di Laroni, io se dico darò per scontato che è stata attribuita è per evitare il verosimilmente ogni volta se no mi impiccio; la 213 intestata a Pairetto; la 284 intestata a Bergamo.
Allora come hanno accertato questa intestazione? Secondo le risposte di Di Laroni da un lato e di Auricchio dall’altro. Allora Di Laroni, udienza del 10/11/2009 pag 19.20.21 –signor Presidente vi darò sempre il riferimento dell’udienza, della pagina, perché poi i processi così si fanno, perché le chiacchiere sono una cosa e i fatti accertati davanti un’altra – e udienza 13/11/2009, pagine 5-6-7.
Di Laroni ci dice che loro hanno accerta la intestazione di queste schede attraverso il centro doganale di Chiasso, lato italiano. A specificato, per paura di dire “mi dovessi sbagliare lato svizzero” , lato italiano.
Auricchio, signor Presidente, nell’udienza del 23/03/2010, pagine 13-14-15, ci dice che l’accertamento è stato fatto con l’ufficiale di collegamento svizzero presso il Ministero Degli Interni. E qua già non si capisce, Chiasso o Ministero Degli Interni.
Ma la cosa simpatica, signor Presidente, è che lui ci dice che ha chiamato al telefono questo ufficiale e gli ha detto : “guardi a me serve di sapere a chi sono intestate queste schede” e lui gli ha detto “va bene ti faccio sapere”. Poi l’ha richiamato e gli ha dato l’intestazione.
Ora, per carità, gli svizzeri Presidente sono le persone più precise di questo mondo, non c’è un fax, non c’è un’annotazione e non c’è una relazione di servizio. Non c’è niente su questo accertamento fatto presso l’ufficiale di collegamento Ministero Degli Interni di Roma e non Chiasso.
Ci ha raccontato anche la favoletta del 1412. Io se chiamo il 1412 “sono un ufficiale dei carabinieri mi dice a chi è intestato …”, voglio dire, a chi vuole venire a prendere in giro Presidente?
Tutto a voce. Uno degli atti, forse forse direi, uno degli atti più rilevanti del processo .. ci stanno un milione di pagine in questo processo, su questo accertamento c’è il mistero assoluto. Non c’è uno straccio di telex, telefax, un telegramma, una cosa; non sa indicare chi è l’ufficiale di collegamento. Nulla di tutto questo.
Ma tante volte Presidente, siccome il diavolo fa le pentole ma non fa i coperchi, ad un certo punto, all’udienza del 22/12/2009, noi sentiamo il Maresciallo Simone Nardone, che è colui che va a Como a sentire De Cillis Teodosio, padre dell’intestatario delle schede. E’ l’esame del 22.12.2010 alle pagine 15-16-17 e vediamo sulle famose prime nove schede e cioè queste tre di cui abbiamo parlato fino adesso e sulle quali c’è questo contrasto e questo mistero sulla identificazione, vediamo come sono state acquisite le intestazioni, i numeri di tutte queste schede, soprattutto delle 6. Perché nelle prime 9 ci sono le prime 3 individuate secondo il carab… l’Auricchio attraverso il centri di coordinamento e le seguenti 6 che sono, signor Presidente, ci tengo a ricordarlo, le schede da cui è partita tutta l’indagine sulle sim svizzere che poi a pioggia ha portato all’identificazione delle seconde 12 e delle terze…e all’acquisizione dei tabulati.
Allora, domanda:” Senta un’altra cosa, l’elenco delle sim svizzere che De Cillis Teodosio questa volta ci fornisce, come è stato acquisito?”
Nardone: “Noi abbiamo sentito al Comando Provinciale di Como e lui fu invitato dal Comandante Provinciale di venire qui al Comando Provinciale”.
Poi io gli chiedo:” lei ha volto attività di indagine in Svizzera per esempio?”
Nardone: “diciamo che siamo arrivati lì, abbiamo sentito il De Cellis e lui ci ha detto che era lui che aveva venduto queste schede e poi, con la macchina del De Cillis, siamo andati al suo negozio, abbiamo acquisito la documentazione che ci serviva, però sul verbale abbiamo scritto che“ - e lasciamo perdere quello che hanno scritto sul verbale perché sennò apriamo un altro tema di questo processo - .
Prioreschi: “non ho capito bene, siete andati nel suo negozio in Svizzera?”
Nardone: “Si, ad acquisire la documentazione relativa alle schede svizzere. Si. Quindi alle prime nove si, perché lui dicevano che erano 7/8 intestate a mio padre, non intestate”.
Domanda: “San Gottardo 27, Chiasso, Svizzera, nel suo negozio?”
Nardone: “Si”
Prioreschi: “ E quindi lui che ha fatto, ha preso tutta la documentazione..?”
Nardone: “No, l’abbiamo presa noi, l’abbiamo controllata e poi l’abbiamo acquisita “
Prioreschi: “E quindi avete acquisito i numeri delle sim?”
Nardone: “Si. Quante erano, una decina “
Prioreschi: “Sono 9, le prime 9”
Nardone: “Si, si, si“
Prioreschi: “Sono quelle da cui è partita l’indagine”
Nardone: “Si, si”
Allora Presidente, questo è un Maresciallo dei carabinieri, è uno di quelli che faceva parte del magnifico team di Auricchio, io non mi ricordo come si chiamano: i magnifici 7, i magnifici dell’Apocalisse.
E abbiamo la prova in questo processo che è stata svolta attività in territorio straniero, in assenza della prescritta rogatoria internazionale, e quindi i relativi risultati sono inutilizzabili per le norme che vi ho ricordato prima e cioè: 191 e 696 comma I, 729 n. 1 codice di procedura penale e trattato bilaterale italo-svizzero firmato a Roma il 10.09.1998.
E siccome è inutilizzabile il dato iniziale, dal quale poi a pioggia sono derivate tutte le identificazioni e acquisizioni delle altre schede, la inutilizzabilità iniziale travolge inequivocabilmente tutta la attività successiva fino alla deposizione del Di Laroni e sul punto vi richiamo Cassazione Penale, sezione VI, 03.02.2002, numero 28861 Rizzo ed altro, Cassazione Penale sezione II, 12/01/2006, n.2817.
E quindi presidente, poi nelle conclusioni chiederemo la inutilizzabilità di queste carte.

La frode sportiva

Presidente, signore del tribunale, mentre preparavo la discussione di questo processo - a parte la inutilità di tante cose - qui abbiamo obiettivamente abbiamo esagerato tutti perché abbiamo fatto di tutto e di più. L’80% dell’0acquisizione probatoria abbiamo fatto attività assolutamente inutile perché qui poi non si capisce ancora di che cosa stiamo parlando. Vabbè a parte questo…
Però, avendo assistito anche alle discussioni dei colleghi sul reato di frode sportiva in punto di diritto, avevo deciso di non aggiungere nulla di più a quello che già era stato detto perché mi pare che, egregiamente e con maggiore esperienza e maestria di me, i colleghi che mi hanno preceduto hanno trattato questo benedetto reato; soprattutto debbo dire il pregevolissima , la memoria dell’avvocato Gentile difensore di Lotito, sulla idoneità degli atti ad integrare il reato.
Perché qui Presidente, ci accusano che se Luciano Moggi sognava la notte di vincere la partita della vita della Juve, e perché magari lo diceva al telefono, perché diceva: ”stanotte ho sognato che la Juve vinceva con l’inter” è scattata l’ìmputazione. Perché poi vedremo sulla modalità della identificazione delle frodi che cosa è successo in questo processo.
E dicevo veramente una memoria pregevolissima e il problema della idoneità degli atti è un problema serio con riferimento al tema di prova di questo processo. E quindi dico, vabbè, c’è poco o nulla da dire, poi però riflettendo –Presidente- ed è una riflessione che sottopongo alla vostra sensibilità giuridica, così come l’ho fatta io. Ma veramente da operatore del diritto. Da avvocato a volte noi abbiamo questo tipo di.., no? Intuizione…

Reato di pericolo presunto a tutela anticipata

Reato di pericolo presunto a tutela anticipata. Sembra un dato acquisito, tutto danno per scontato questo.
E perché? E perché – Presidente – qui ci stanno due sentenze della Cassazione, praticamente una, quella del 96’, poi l’ultima del 2007 sulla Juve. Tra l’altro si sono occupate tutte e due di assunzione di sostanza vietata al fine di alterare la gara, perché prima dell’entrata in vigore della legge sul doping. E quindi sotto questo profilo francamente ..
Allora poi ho fatto un approfondimento sul reato e tralascio quello che sappiamo tutti, no?
Ci sono due fattispecie distinte. L’articolo 1 della legge prevede due fattispecie distinte: l a prima è la curatela del partecipante alla gara, tipo arbitro, che qui parliamo solo si arbitri essenzialmente; la seconda che, la seconda condotta che integrerebbe il reato sarebbe il compimento di atti fraudolenti al medesimo scopo.
Sappiamo che la dottrina in tema ci dice è un reato a maglie larga, soprattutto per l’ipotesi degli atti fraudolenti - perché non vengono indicati, non viene specificato quali sarebbero questi atti fraudolenti - quindi è necessaria una interpretazione assolutamente rigorosa .
Sappiamo che l’interesse giuridico è tutelare il buon andamento e il corretto, la regolarità della gara, sappiamo che è reato a dolo specifico.
Allora Presidente, abbiamo detto due fattispecie. Io mi sono andato a riprendere i lavori preparatori di questa legge e ci sono alcuni interventi sulla finalità del reato, sulla proprio, sull’elemento oggettivo del reato che risalgono… - i lavori preparatori risalgono al settembre 98’- e nei lavori preparatori - le sintetizzo altrimenti rischio di diventare noioso – il relatore che cosa dice? E il reato della corruzione sportiva perché nasce così. Se voi avete modo di vedere nei lavori preparatori, gli atti fraudolenti vengono aggiunti dopo. E poi qualcuno dice ‘che cosa ce li abbiamo messi a fare?’ E qualcuno dice ‘ ma tanto sono collegati all’ipotesi della corruzione’. E su questo, la prima Cassazione, quella del 96’, dice ‘si in effetti, quando offri denaro o altra utilità, o altri atti fraudolenti’ , gli atti fraudolenti li ricollegava sempre all’ipotesi corruttiva. Poi arriva la sentenza del 2007 e li svincola e mi pare, debbo dire, io sono d’accordo perché ..

L’atto fraudolento

Dicevo, l’Onorevole Fracchia, quando parla di, credo che l’On. abbia ragione quando afferma che sia impensabile trasferire sul piano sanzionatorio penale l’illecito regolamentare o l’illecito sportivo. Questo è un tema fondamentale di questo processo. Che dir si voglia, l’illecito regolamentare o sportivo diventa illecito penale in presenza di una particolare condotta, che è quella della dazione di danaro o di qualunque altra utilità, che tende ad ottenere un risultato particolare che violano le norme sportive.
L’Onorevole Ombretta Fumagalli Carulli professore di (non mi ricordo che) all’Università di Milano, questo è il reato della corruzione delle competizioni sportive. Quindi comincia tutta una discussione in commissione e c’è un intervento dell’Onorevole Casini, quando si decide se mantenere o togliere gli atti fraudolenti. E dice l’Onorevole Casini: “Ciò significherebbe toglierli, ciò significherebbe che, al fine di far vincere una squadra di calcio, i giocatori della stessa potrebbero essere inviatati ad una festa la sera precedente la partita e in tale occasione potrebbe essere loro somministrato una bevanda che riduca la loro capacità”. E quindi dice,no –vedete Presidente – che qui stiamo parlando di violazione di regole del gioco non è che stiamo parlando di che cosa… E quindi dice, manteniamo gli atti fraudolenti perché ci potrebbero esserci delle ipotesi come questa, o se la vogliamo leggere l’ultima .. -di scommessopoli ultima- quella che ipotizzava il portiere che tra il primo e il secondo tempo mette il sonnifero nel gatorade e lo da ai giocatori e quando giocano il secondo tempo , chi si butta da una parte, chi si butta da un’altra…
Questo è l’atto fraudolento che si intende in quella norma. Questo e non altro, perché già lo ricaviamo dai lavori preparatori.
Dicevo, interviene una prima Cassazione, la sezione VI nel 96’ 3011, che diceva ‘no, secondo me gli atti fraudolenti sono collegati comunque all’ipotesi di corrutela’.
Arriva la sentenza famosa della Juventus e che cosa ci dice questa sentenza del 2007, della quale leggerò un brevissimo passo? Ci dice singor Presidente, che prima dell’entrata in vigore della 401 dell’89, per sanzionare l’ipotesi della frode sportiva si contestava, si faceva ricorso al diritto di truffa.
Così come è stata costruita dal legislatore dell’89’, sembrerebbe essere una ipotesi, uno schema normativo riconducibile all’istigazione alla corruzione.
Ci dice la Cassazione del 2007, l’unica ad oggi alla quale ci possiamo riferire che, ci sono due condotte distinte e autonome: quella della corruzione sportiva e poi quella di una frode che rimane integrata dal compimento di atti fraudolenti.
Mentre l’ipotesi della corruzione sportiva è ben determinata, quella della frode mediante atti fraudolenti, è un’ipotesi assolutamente generica, perché di richiama genericamente questo profilo.
Allora Presidente, ma se la seconda parte della norma, se sono due condotte distinte e autonome, io condivido che quando siamo in presenza della corruzione è reato di pericolo a tutela anticipata perché non è necessario l’accettazione, è sufficiente l’offerta di danaro. Ma nella seconda parte dell’articolo, quando si fa riferimento ad un tipico reato di frode –Presidente – i reati di frode, la truffa è reato di danno, non è reato di pericolo. Gli atti fraudolenti, gli artifizi e raggiri della truffa, quand’è che si hanno? Quando io… si verifica il danno per la persona offesa e il vantaggio per i truffatori. Allora questa è una riflessione che sottopongo alla vostra attenzione e alla quale io –non per convenienza – insomma mi pare che..credo fermamente.

La qualificazione, identificazione degli atti fraudolenti

Ma Presidente, il tema forse più importante è la qualificazione identificazione degli atti fraudolenti , perché ci dobbiamo capire su questo Presidente.
Allora, cosa dice la Cassazione nel 2007 – io credo che il Tribunale l’avrà letta, però insomma - …
Allora la sentenza perché , riprende la sentenza del 96’la conferma e la condivide in questa parta :
“La sentenza commentata tende infine a circoscrivere gli atti fraudolenti di cui alla legge citata con un lungo obiter. Se così non fosse, qualsiasi illecito sportivo, dallo spintone del calciatore in corsa, alla spinta del gregario al campione ciclista in difficoltà, siccome oggettivamente volti a procurare un esito della gara diverso da quello cui avrebbe dato luogo una leale competizione, dovrebbe rientrare nella previsione della normativa in esame... E’ troppo ovvio infatti che la condotta non può certo consistere in una mera violazione delle regole del gioco, sanzionabile solo dall’ordinamento sportivo, ma deve contenere un quid pluris, un artifizio o un raggiro che modifica fraudolentemente la realtà con la specifica finalità di alterare il risultato della gara”.

Mi pare evidente Presidente perché , ma non è possibile; ma in una partita di calcio, se l’attaccante sta andando verso la porta vuota da solo perché il portiere sta a terra e l’ultimo difensore lo placca e lo butta per terra, allora: l’atto è volontario, l’atto è doloso, l’atto è teso ad alterare il risultato della gara perché quello segna e la partita all’ultimo minuto e vince la partita e questo che cos’è? Frode? e questo che cos’è? … dovremmo fare un processo al giorno su questi fatti.
Allora è evidente che la frode intesa dalla seconda…. gli atti fraudolenti intesi nella seconda parte della norma , non sono atti riconducibili alla violazione delle regole del gioco, non sono il comportamento dell’arbitro che ci contesta in tutte le benedette frodi il pm, non sono l’ammonizione, non è un rigore, non è il fuorigioco.
Ma in questo processo, Presidente, se togliamo i sorteggi, quelle quattro o cinque imputazioni - di cui poi parleremo dei sorteggi, purtroppo parleremo dei sorteggi , purtroppo per il pm però – se togliamo i sorteggi.. Qui siamo stati tre anni, abbiamo passato 3 anni della nostra vita – io ho cominciato questo processo che ci vedevo a leggere e adesso son costretto a mettere gli occhiali perché evidentemente mi sono invecchiato e non ci vedo più - ha parlare ‘era rigore o non era rigore? Era fuorigioco o non era fuorigioco? Ma secondo lei ha percepito o non ha percepito? ‘. Questo abbiamo fatto .
E che non possono essere le violazione delle regole del gioco, mi sembra talmente pacifico , perché altrimenti ha ragione l’Avvocato Messeri quando v’ha fatto la questione della legittimità costituzionale della norma, perché altrimenti qui ci mettiamo, ognuno ci mette quello che vuole dentro la frode sportiva.
Allora, nel diritto penale italiano, l’atto fraudolento è un qualcosa di particolarmente individuabile. Nella norma in esame, l’atto fraudolento, per quello che vi ho letto della relazione dei lavori preparatori alla legge, era inteso come atto esterno di frode: il guttalax nella minestra la sera prima partita; il sonnifero nell’acqua; il cronometrista della partita di basket che vede che la sua squadra sta vincendo , mancano 10 minuti e modifica l’orologio e la fa finire dopo 1 minuto e messo; quello può essere l’atto fraudolento!.
L’atto fraudolento non può essere l’arbitro che fischia a favore o contro l’altra squadra, altrimenti veramente saremmo in un ambito che ci porterebbe assolutamente lontano.
Quindi dicevamo, Presidente, sotto questo profilo, non mi pare che in punto di diritto, questo reato non ci sia.


Eccezione di nullità del decreto che dispone il giudizio. Frode per corruzione, atti fraudolenti e condotta.

Allora Presidente, c’è un’altra questione in diritto che devo affrontare sempre sul reato per quello che è emerso dalle discussioni di questo processo.
Anche qui le ricorderà Presidente, signore del Tribunale, tra le altre questioni che noi avevamo fatto, avevamo fatto una eccezione di nullità del decreto che dispone il giudizio, per assoluta indeterminatezza e genericità dei capi d’imputazione, che ci è stata respinta.
Però anche qui Presidente, mi permetto di dire che forse avevamo ragione un’altra volta.
Perché? Perché in questo processo, queste imputazioni, i pm le interpretano in un modo e le parti civili le interpretano in un altro.
Allora, Dr. Narducci, in requisitoria: “La frode per corruzione non ci riguarda, ci riguardano gli atti fraudolenti. “ Da questa parte il capo di imputazione ancorchè generico ..
Dr Capuano: “Le imputazioni riguardano gli atti fraudolenti e non la corruzione”.
Parte civile FIGC, pag. 11 della memoria dell’avvocato Milella: “E’ assolutamente certo che questo è il processo della corruzione degli arbitri.” Ed ancora, pag. 14:”Con riferimento ai fatti contestati in questo processo, l’ipotesi corruttiva prevista dall’art. 1 appare quella più appropriata”.
Non solo Presidente. La parte civile, il pm, non sono nemmeno d’accordo sulla condotta.
Narducci:” Non dobbiamo guardare i singoli episodi” poi vedremo che quando gli fa comodo li guarda, quando non fa comodo non li guarda, “non era necessario un rigore, questa è un’organizzazione più raffinata che si avvaleva dell’atteggiamento autoritario dell’arbitro”. Boh, che cos’è questo atto fraudolento…
Parte Civile Brescia: “Dobbiamo guardare i singoli episodi”, tanto è vero che ha portato il consulente, mi pare Cornieti, a dire ‘ a fuorigioco, rigore, ha sbgaliato qui, ha sbagliato…

Allora Presidente, noi da che cosa dobbiamo difendere qua? Da che cosa ci dobbiamo difendere? Dagli atti fraudolenti o dalla corruzione?
Certo che quando un processo è basato sul nulla ed è generico, ognuno –per carità – ognuno la vede come vuole. Ognuno dice la sua. Ma insomma, l’atto fraudolento l’atteggiamento autoritario dell’arbitro … ma che ha fatto l’arbitro? Si è messo con il mitra davanti alla porta della Juventus a metà campo e da detto ‘voi dovete tutti andare di la e segnare, qui dalla parte della Juventus non ci venite…’ quello poteva essere un atto fraudolento.

Frode sportiva mediante corruttela dell’arbitro

E allora l’avvocato Milella, Presidente, che è bravo, e che ha capito che in questo processo, in queste imputazioni, di atti fraudolenti non c’è nemmeno l’ombra, cerca –per usare un termine calcistico – di salvarsi in calcio d’angolo. E che cosa ci dice, facendo un tentativo tanto lodevole quanto infondato- ci dice: nel capo d’imputazione voi trovate tutti gli elementi per qualificarlo, non frode sportiva mediante compimento di atti fraudolenti, ma per qualificarlo mediante frode sportiva per corruttela dell’arbitro.
E vi dice perché. Allora, innanzitutto basterebbe dire che nel capo d’imputazione manca la condotta di corruttela: non c’è né l’offerta né…quindi ci sarebbe, nell’ipotesi assurda - e sottolineo assurda - se il tribunale dovesse addivenire a questa tesi ci sarebbe una nullità della sentenza grossa come la casa per mancata correlazione tra accusa e sentenza.
Ma a parte questo, che cosa di dice l’avvocato Milella? Guardate, non è necessario truccare il sorteggio - anche perché la richiesta di archiviazione Maddalena ci dice che né la determinazione della griglia, né il sorteggio è atto idoneo, se poi non vai dall’arbitro a dirgli che ti deve aiutare – e dice: non è sufficiente, non è necessario truccare il sorteggio perché se io metto in griglia tutti arbitri amici, ecco qua che qualunque arbitro viene sorteggiato io sto a posto. Legando l’amicizia al possesso delle schede svizzere.
Per cui ciò: arbitri amici che metto in griglia, che hanno delle schede svizzere, per me quello già significa che quando esce quello deve fare l’interesse. Per il prezzo della corruzione, lui dice che il prezzo della corruzione sarebbe nel fatto che essere nominati, essere designati, ad arbitrare partite importanti è un fatto di prestigio e più partite si arbitrano, più soldi si guadagnano.
Ora – a parte che qui vengono – vedremo quando faremo le frodi, qui vengono contestate tutte partite della Juve contro squadre di bassa e fondo classifica, e questo sarà un altro tema che affronteremo dopo.

Le griglie

Ma Presidente, l’indagine sulla formazione delle griglie, l’ha fatta la Procura di Torino fino alla 26° giornata di questo campionato di cui ci occupiamo. E andatevi a vedere la richiesta di archiviazione del Dr. Maddalena, alle pagine 24 e seguenti, e vedrete cha ha accertato che la formazione delle griglie non era fatta assolutamente con dice l’avvocato Milella, ma che c’era una rotazione assolutamente normale, che sono sempre state rispettate le preclusioni, e quant’altro.
Cioè non c’erano le griglie fatte dai comparelli di Luciano Moggi presunti tali, erano griglie assolutamente normali. Quindi cade già il presupposto della impostazione della parte civile.
Ma non basta Presidente, perché se andiamo a vedere la conquibus, chi, il guadagno per arbitrare più partite, e voi andate al verbale d’udienza dell’11 gennaio, a pagina 45 c’è la indicazione degli arbitri che nel 2004/2005 hanno guadagnato di più. E troviamo in testa Collina con 145.000,00€, seguito da Paparesta 137.000,00€, Rosetti 130.000,00€, Farina 127.000,00€, Trefoloni 127.000,00 €, arriva Rodomondi terz’ultimo a 125.000,00€, penultimo Bertini 117.000,00€, ultimo De Santis con 115.000, 00€.
E non abbiamo in classifica i Dattilo, i Racalbuto e quant’altro.. . quindi devo dire sotto questo profilo, l’ìmpostazione della parte civile, ancorchè abbia fatto il triplo salto mortale con avvitamento per individuare la condotta di corruzione in quel capo d’imputazione, non c’è. E quindi, anche sotto questo profilo, diciamo che è infondata la tesi della parte civile tanto in fatto quanto in diritto.

Imbrogliare

E cominciamo ad entrare in punto di fatto in questo processo.
Presidente, per evitare di essere frainteso, debbo fare, come dire, un’avvertenza semantica. Va bene?
Se noi apriamo un vocabolario della lingua italiana - io ho qui la fotocopia del Treccani – alla lettera “i” e leggiamo il significato del verbo “imbrogliare” e del sostantivo maschile “imbroglio”, noi diciamo che tra gli altri significati imbrogliare significa “confondere più cose tra loro, complicare una situazione, disorientare, creare confusione”. Imbroglio significa: ”faccenda confusa, situazione poco chiara”.
Allora vi dico, Presidente, che quando nel corso della mia discussione dirò che questo processo è un imbroglio, che ci sono degli imbroglioni, che ci sono qualcuno che ha imbrogliato, lo dico in questo…con questa avvertenza semantica, senza dare giudizi…eh... sulla fa…come dire, sull’elemento soggettivo del termine. Tanto per essere chiari. Lo dico in questo significato: per me imbrogliare è disorientare, creare confusione. E’ una situazione poco chiara, oggettivamente, non…non…Perché imbrogliare significa anche truffare e frodare, ma io non lo uso…non uso il termine in questo senso, ma solo nel senso semantico che vi ho detto, così speriamo che nessuno si offenda, Presidente.

Allora Presidente, recentemente è uscito un libro edito da Laterza scritto da tu…a cura di Livio Pepino, che mi pare era segretario della Magistratura Democratica per tanto…per tanto tempo, e scritto da tutti i magistrati. Vi leggo due passaggi per inquadrare i temi che sto per affrontare.
In un primo passaggio, in una parta scritta da Paolo Borgnia, si riporta una citazione di Franco Cordero, sui libri del quale, almeno quelli della mia generazione, e non solo, si sono formati in procedura penale. Cordero ci dice: “Le norme che regolano il processo penale sono uno dei migliori indizi del grado di civiltà di un popolo. I diritti riconosciuti alla difesa sono certamente il termometro più sensibile per misurarne il livello”.
In un passo scritto da un altro magistrato, si dice: ““Il PM che articola un’imputazione deve offrirla al contraddittorio, deve offrirla al confronto per saggiarne senza pregiudizi la capacità di resistere ai tentativi di falsificazione, ed ancor prima, durante le indagini preliminari condotte in segreto, deve egli stesso impegnarsi, se è del caso, per smentirla. Si spiega così la previsione di legge circa il dovere del PM di ricercare durante le indagini anche gli elementi a favore dell’indagato. Il dovere di ricerca degli elementi a favore, sembra porsi come risposta al bisogno che sia lo stesso costruttore dell’ipotesi di accusa a verificarne la fallibilità per evitare di proseguire accertamenti inutili”.
E’ l’esatto contrario, signor Presidente, di quello che è avvenuto in questo processo. E vediamo perché.

Senza le intercettazioni non è possible comprendere


Allora, come devono essere valutate le intercettazioni in questo processo. Nel corso della sua requisitoria il dat…il dottor Narducci ci ha detto che senza le intercettazioni non è possibile comprendere che cosa è accaduto. Se io fossi malizioso, direi: “Adesso ho capito perché tante intercettazioni non si trovavano”. Ma io, che non sono malizioso, dico: “Benissimo”. Allora cominciamo a vederle tutte le intercettazioni, non è che possiamo vedere solo quelle che ci fanno comodo, che ci fanno comodo.
Allora dicevo: valore probatorio delle intercettazioni. Che cosa ci dice la Cassazione, Presidente: “Il dato che risulta dalla intercettazione può essere utilizzato come prova purché sia connotato da precisione, obiettività e significatività, secondo uno standard probatorio che non può essere rappresentato dal semplice sospetto” : Cassazione Penale Sezione VI, 18.02.2008 Morabito, incette Cassazione 240971.
E allora Presidente, il materiale probatorio proveniente dalle intercettazioni di questo processo, deve essere prima di tutto contestualizzato. nel mondo del calcio di cui stiamo parlando.
Perché questo non è un processo per spaccio di droga o per sfruttamento della prostituzione: non è che se uno dice al telefono: “Sono arrivati i mattoni” significa che è arrivato il panino…il pane di eroina o cocaina. Qui stiamo parlando, Presidente, dell’ambiente più…dove la millanteria è la regola, dove le chiacchiere da bar sono la regola, dove tutti sono commissari tecnici della Nazionale, dove tutti capiscono di calcio, dove se…ci si sfotte dalla mattina alla sera per la propria squadra, dove l’arbitro è bravo se vinci e somaro se perdi, dove se leggi il giornale sportivo di Roma ti dice che l’arbitro ha arbitrato male perché ha fatto perdere la Roma e se leggi il giornale sportivo di Milano ti dice che l’arbitro ha arbitrato bene perché aveva vinto la squadra di Milano. Quante volte, Presidente, parlando si è detto: “L’arbitro…” - anche al telefono - “Arbitro venduto”, “Te sei comprato l’arbitro”, “Te sei venduta la partita” ? Ma questo non vuol dire che io ho integrato o che questa frase debba essere presa per oro colato…no?... e diventa un’imputazione di frode sportiva. Perché in questo processo, signor Presidente, è successo assolutamente questo. Con libera interpretazione delle intercettazioni – perché di questo tenore, dicendo sempre…non ci stanno – ma è successo questo: si sono blindate alcune frasi, alcune stupidaggini anche, dette al telefono, e ci si è costruito sopra non solo un’imputazione di frode sportiva, ma pure un’imputazione di associazione a delinquere. Sulle chiacchiere da bar.
E che sia un mondo di chiacchiere, Presidente, non lo dico io: ce lo dice Massimo Cellino, Presidente del Cagliari sentito all’udienza del 22 dicembre, pagine 20 e 21: “E nel calcio si parla molto, poi alla fine la realtà quale sia veramente non si sa, perché in tanti anni nel calcio uno vede le partite, sente tante cose e si creano anche delle situazioni molto difficili, anche se da provare però. Sono più sensazioni, più segnali che ti fanno diventare sospettoso su certe cose”. Sempre Cellino: “Sì, ma le dico la verità, le dico la verità, perché molte volte si riportano nel calcio dei luoghi comuni, delle cose che si sentono nei corridoi, nei bar. Io glielo dico con franchezza, si parlava molte volte anche per sentito dire” . Addetto ai lavori. Gazzoni Fresca…Gazzoni Frascara, Presidente del Bologna e certamente non amico di Moggi – anche se poi, vedremo, qualcuno ha detto pure che era amico suo – udienza 25.05.2009, pagina 219: “Non c’entra nulla, avvocato. E’ tutto un melting pot il calcio, chi più ne ha più ne metta” . Dal generale al particolare, Presidente: Armando Carbone, quello che di professione comprava le partite e corrompeva gli arbitri. 19.05.2009, pagina 98: ” Ha detto che i fratelli Abete facevano parte del sistema Moggi?.....”Facevano parte del sistema Moggi”. .

Le chiacchiere

Ve…Le chiacchiere…Qui se può dire tutto quello che…Fortunatamente si so’ scansati l’imputazione di associazione a delinquere. Chissà perché.
Zeman, che ci dice… 20.11.2009 pagina 26…Sintetizzo, perché mi rendo conto, ma questa parte è importante, Presidente, perché bisogna capire di che cosa stiamo parlando, perché se non capiamo di che cosa stiamo parlando, alla fine poi, quando parlo delle frodi, non si capisce.
Zeman, che dice che la giornalista Sanipoli faceva parte del gruppo Moggi. L’abbiamo sentita qua, ha querelato a me, me so preso…m’ha fatto i…cioè, lasciamo perd…Non solo Moggi, non solo ce l’aveva con Moggi, poi alla fine ce l’ha avuta pure con l’avvocato di Moggi. Franco Corbelli, ex presidente del Napoli, udienza 13…udienza 01.03.2011, che dice l’esatto contrario…passaggi succ….Allora, parla della….della ven…della vendita di un calciatore dal Napoli al Bologna (passaggi successivi di Salvatore Fresi): ”Dopo la retrocessione del Napoli, ebbe un contratto garantito al Bologna, società in qualche modo legata a Luciano Moggi per ammissione dello stesso dottor Gazzoni al sottoscritto.” Mo’ è di…è diventa…Prim…Insomma, che Gazzoni sia amico de Moggi, francamente, eh, mi sembra…mi sembra eccessivo.
Allora Presidente, quello che si dice al telefono già normalmente va…dev’essere preso con grande prudenza, perché noi che facciamo questi proce…Ormai i processi si fanno solo con le intercettazioni, e noi che facciamo questi processi qui, la frase detta ognuno la interpreta a proprio modo. Ecco perché come fonte di prova ha necessità di essere valutata obiettivamente, significativamente e, possibilmente, riscontrata.

Al telefono si dicono bugie

Ma che al telefono si dicano le bugie, Presidente, ce lo dice uno studio fatto recentemente dalla Cornell University di New York, pubblicato dalla rivista New Scientifics, che ha accertato che la percentuale di bugie nelle conversazioni telefoniche è del 37%. Questo è un dato scientifico Presidente, e se volete vi dico che nelle…nelle email è del 14%, negli sms è del 21% e di persona è il 27%. E spiegano anche il perché, ma vi risparmio la spiegazione.
E alle chiacchiere per telefono, Presidente - e l’abbiamo detto che cosa vi hanno detto i Presidenti - non si sottrae nemmeno Luciano Moggi. Perché se noi prendiamo a campione qualche affermazione fatta nelle telefonate che abbiamo intercettato, vedremo…
Allora, anzitutto, Marocchi Giancarlo, che è un ex calciatore della Juve e dirigente del Bologna all’epoca. Udienza 04.12.2009 pagina 44. Lei domanda, Presidente: “Le disse 'ci pe…” - si parlava del “ci penso io” di Moggi, perché qui abbiamo fatto pure il processo al “ci penso io” - ”…Le disse 'Ci penso io' Moggi?” , con riferimento a una partita, Presidente, del 95-96, perché i PM, per fatti del 2004, sono andati a cercare pure…sono risaliti fino a 10 anni prima per capì sto mai se 10 anni prima avesse fatto un pascolo abusivo, un qualcosa di questo genere. Quindi a questo ex calciatore della Juventus, che ha giocato in quel periodo, gli hanno chiesto se nel 95-96 faceva lo stesso gli imbrogli. E dice, e lui dice…”Le disse 'ci penso io' Moggi? – Lei domanda – “Lo diceva sempre, per qualsiasi questione. Era il suo slogan. Adesso, potevo chiedergli un’automobile in prestito, lui rispondeva ' ci penso io ' “.

Al telefono dopo Reggina-Juve con Baldas, progressivo 28723 del 24 gennaio ore 19:08, parlano di Copelli, dopo Reggina-Juve: “Quest…” - dice Moggi – “…Questo l’hanno pure designato per andare a fare i Mondia…”…no, gli dice Baldas :” Questo l’hanno pure designato per andare a fare i Mondiali” – e Moggi risponde – “Uno così deve andare a fare i Mondiali? Lo faccio cancellà io”.
Ovviamente Copelli andava a fare i Mondiali e ancora arbitra adesso, fino a domenica, l’altro ieri.
“Lo faccio cancellà io”. E poi conti…perché nella telefonata… Poi c’è un’altra telefonata con Baldas, ché siccome Copelli aveva fatto un altro casino in un’altra partita, e lui ri-dice: “Lo faccio cancellà io”. E se sentite l’audio, Presidè, lo dice pure convinto! E’ pure convinto che lo fa cancellà!
Allora Presidente, grande rigore e grande cautela nel valutare queste intercettazioni.

Reggina-Juventus

Poi Presidente, se proprio ce la vogliamo dire tutta, vogliamo parlare dell’intercettazione dopo Reggina-Juventus che è costata un’imputazione di sequestro de persona perché Moggi ridendo ha detto “L’ho chiuso negli spogliatoi, ho buttato la chiave”? Si è preso sequestro di persona!! Sequestro di persona, prima iscritto…perché no…Auricchio, un secondo dopo che ha sentito la telefonata, ha fatto l’informativa, ha detto: “Oh, l’abbia…Almeno un reato l’avemo trovato”, e l’ha mandato subito a Napoli, e un minuto e mezzo dopo l’ha iscritto a registro indagati.
Perché così è stato fatto questo processo: si dice una stronzata per telefono – scusatemi il termine – e si fa il capo di imputazione. E’ tutto così questo processo, Presidente, tutto così! E quando faremo le singole prove…le singole frodi, lo vedremo. Uno…uno…un investigatore serio dice: “Vabbè, ha detto co…”, chiami…chiama…chiama, verifica… Anche perché c’è l’intercettazione dopo mezz’ora in cui dice: “Lo volevo chiudere negli spogliatoi”. Ma quella evidentemente no, non serviva, e quindi…
E quindi, dicevo Presidente, grande rigore, grande cautela e grande diffidenza. Diffidate di tutti in questo processo, diffidate pure dei difensori, per carità di Dio, ma diffidate soprattutto, per quello che vi continuerò a dire da qua a poco, sulla…sulle modalità con le quali è stata acquisita la prova.
Questo per quanto riguarda le intercettazioni.

Le dichiarazioni delle persone informate sui fatti

Adesso vediamo come sono state acquisite le ulteriori fonti di prova, e mi riferisco alle dichiarazioni delle persone informate sui fatti che poi sono venute qui a dibattimento a riferire davanti a voi.
Allora, posso dire, senza timore di essere smentito, che nella fase delle indagini preliminari la prova non è stata acquisita in modo corretto e genuino. E’ un dato oggettivo di questo processo. E non mi riferisco soltanto, Presidente, alle intercettazioni che sono state occultate, oggettivamente occultate, e poi vedremo se ci sono elementi per dire come quando e perché e a chi faceva comodo occultare quelle intercettazioni.
Ma dicevo, l’assunzione di tutte le persone informate sui fatti di questo processo, è avvenuta in violazione delle regole del codice di procedura penale, non solo del 358 di cui vi ho letto quello che diceva Cordero e che diceva “non mi ricordo”: in violazione anzitutto dell’articolo 194 del cpp, perché, e lo abbiamo visto, abbiamo interrogato le persone sulle sensazioni, sulle percezioni, sulle…sui pensieri, sulle opinioni, e poi ci siamo…
Siamo andati tutti in paranoia, Presidente, perché poi alla fine pure noi qua siamo diventati tutti…e tutti a domandare: “Ma Lei ha avuto la percezione che era rigore o non era rigore? ”, e sto processo è andato avanti così, per tutto…per tutto il te…Ecco perché dico l’80% di quello che abbiamo fatto qui, noi che ci dobbiamo…ci siamo sorbiti, come li dovete sorbire voi, tutti i verbali del dibattimento di questo processo, uno avrebbe fatto meglio al mare, a stare al sole e ad abbronzarsi, invece di leggere tutta questa schifezza. Però lo dobbiamo fa e lo facciamo, che dobbiamo fa.
Allora, vediamo come sono state acquisite…come sono state acquisite le fonti di prova dichiarative. E anche qui, Presidente, richiamo grande rigore e grande senso critico da parte del Tribunale che… Per carità di Dio, io so che il Tribunale è scrupoloso, ma qui se fosse possibile, Presidente, un’anticchietta di scrupolo in più non guasterebbe, visto l’ambiente e visto quello che è successo e di cui parleremo tra poco.

Gazzoni Frascara

Allora, anche qui, Presidente, ci sono alcuni esempi, alcune perle che purtroppo vi debbo sottoporre, e il purtroppo mi riferisco sempre alla pubblica accusa.
Torniamo a Gazzoni Frascara, Presidente. Sentono Gazzoni Frascara, udienza 26.05.2009, pagina 211. Domanda dell’avvocato difensore: “Il PM l’ha messa al corrente delle essenziali fonti di prove di questo processo che riguardavano le gare che erano del Bologna?”…. “No, cominciammo a parlare di questo che poi andò a verbale” .
Qui, quando…Io questa domanda, il Tribunale ricorderà, io l’ho fatta a tutti, e tutti quanti cercavano più o meno di svicolare, e allora partiva la contestazione: “Allora, per sua memoria, il verbale comincia così…” – ascoltate attentamente Presidente, questi hanno fatto ’a sentenza qua – “…’Mi vengono rappresentate essenziali fonti di prova che riguardano in maniera diretta alcune gare disputate dal Bologna nella stagione 2004/2005, gare che risultano essere state condizionate o alterate in danno del Bologna Football Club, nonché in particolare quanto accaduto nella settimana che precede l’ultima giornata di campionato, ovvero quella del 29.05.2005. Mi viene evidenziato che le intercettazioni telefoniche, effettuate nel corso di tutto il campionato, dimostrano che la retrocessione del Bologna è stata determinata dalle strategie ideate dall’associazione per delinquere facente capo in particolare a Luciano Moggi ed Antonio Giraudo’”.
E’ una sentenza, Presidente. Non è che gli fanno la domanda: hanno fatto la sentenza.
Ma è un modo questo di acquisire la prova? Che cosa deve rispondere que…”E che sto dicendo, mi lesse questo che mi lesse. Sì, certo, poi…”. Il (non si capisce, ndr) ha fatto sentì pure le intercettazioni.
Questo è scandaloso Presidente, perché tu per sapere se è stato commesso un reato, per riscontrare e per accertare se è stato commesso un reato, chiami a uno e gli dici: “Senti, allora, sto reato è stato commesso. L’ha commesso Tizio, Caio e Sempronio. L’ha commesso così, l’ha commesso così, così e così. E’ vero?”. E quello che ti deve dì?”
Il Presidente del Bologna: gli dici che Luciano Moggi e Giraudo l’hanno fatto retrocedere, poi è fallito il Bologna, e quello sta col dente avvelenato e s’è volut…si vole…si voleva e si era costituito parte civile nell’udienza preliminare, e poi è venuto pure qui e voi giustamente l’avete escluso. E che…E’ così.
Ma questo…Ecco perché questo è tutto materiale da butt…da prendere e buttare nel cestino. E’ tutta inquinata la prova di questo processo, è oggettivamente inquinata.

Enrico Varriale

Uno. Due: Varriale Enrico, udienza 20.11.2009 pagina 78 e 79. Solita domanda, e vede la solita risposta, eh: “Prima di cominciare il suo interrogatorio, Lei è stato informato, Le è stato evidenziato fonti di prova che fino a quella data aveva in mano la Procura della Repubblica e l’obiettivo che si intendeva raggiungere con la sua deposizione?”…. “ A me è stato chiesto di descrivere una situazione ambientale che era quella della redazione dove io lavoravo e vivevo.”. Contestazione, perché evidentemente sanno che c’avevano…palmo de rogna, no?, e quindi, allora…Negano tutti. A sta doma…a questa domanda hanno negato tutti, poi però…Contestazione: “Mi viene rappresentato che sono stato chiamato a rendere dichiarazioni relativamente a circostanze di cui sono a conoscenza, relative alla esistenza di una situazione di fortissimo condizionamento esercitato da Luciano Moggi nei confronti di taluni giornalisti del servizio radio televisivo. In particolare mi viene rappresentato che dall’indagine è emerso un sostanzioso coinvolgimento di Ignazio Scardina, quale redattore centrale della Redazione di Rai Sport, il quale, come è stato evidenziato da alcune intercettazioni telefoniche, ha manifestato la propria disponibilità a esercitare indebite pressioni su Ermanno Pieroni perché non rendesse all’Autorità Giudiziaria dichiarazioni che potevano essere negative nei confronti di Moggi”.
Manco il condizionale usano questi. E lo sapete qual è l’intercettazione? Ma dell’associazione parla…parlerà l’avvocato Trofino.
Poi dice: “Le sono…”… gli chiedo se gli so state lette intercetta…ascolta…fatte sentire intercettazioni, e dice di sì pure qua. E lo sapete qual era la…la…intercettazione che aveva condizionato la nomina dei giornalisti inviati e quant’altro, e ci hanno costruito il capo di imputazione sull’associazione? C’è un intercettazione …adesso io non me la so segnata perché non faccio la…la associazione, ma me la ricordo a mente, anche perché con la Sanipoli abbiamo avuto un trascorso che…che non è…che non è da poco…E’ Luciano Moggi che parla con Scardina, e gli dice: “Ao, non me la mandà quella, perché se no mi devo toccà…eh, le cose. Te lo chiedo per favore, mandame Venerato perché quella me porta eh…”.
Allora, su questo fatto, Presidente, ci hanno costruito il capo di imputazione dell’associazione a delinquere…parte RAI, come vogliamo dì? Questa è l’intercettazione che avevano…cioè che avevano in mano all’epoca. Ci hanno fatto il capo d’imputazione sugli scongiuri di Moggi, per…per carità di Dio, insomma no. Questo è.
Ma non basta Presidente, non basta. E ne ho presi 4-5 perché sennò, se uno dovesse discutere questo processo…Questo sarebbe un processo da dì…alzarsi e dico: “Il fatto non sussiste , non stiamo a perde tempo qua”. Ma se uno volesse evidenziare tutte le porcherie che sono state fatte - e sottolineo - e prendiamo ogni pagina della deposizione di Auricchio e ogni pagina della deposizione de Di Larò, qui ci stiamo 15 giorni a discutere, per quante porcherie sono state fatte. Viene il voltastomaco a leggere quei verbali. Ci si rivolta lo stomaco proprio.

Gianfelice Facchetti

Gianfelice Facchetti. Questa è bellissima. Udienza 13.03.2011 pagina 25. Io gli faccio la solita domanda: “Ma Lei…” ecc.; lui insomma nega, e poi dice…No, questa è…è proprio la parte dell’ini…Gli faccio la contestazione perché lui nega, e lui dice: “Prendo atto che dovrò riferire in ordine a quanto ho avuto modo di apprendere da mio padre Giacinto Facchetti circa l’esistenza di una struttura che attraverso il controllo dei designatori e arbitrali e degli stessi arbitri, riusciva a condizionare e alterare complessivamente l’andamento dei campionati di calcio di serie A e B fino al 2006.”.
Pure qua, sentenza bella e pronta. Capito? Qui lui riferisce un de-relato di un…da un morto. Per carità de Dio, massimo rispetto, però il de-relato di un morto, Presidente, Lei che ha lavorato in questo Tribunale, ricorderà che i primi pentiti de…di criminalità organizzata, erano sempre de-relato da…non si potevano mai riscontrà perché era…era sempre morto quello che faceva la cosa. Io mi ricordo almeno i primi processi che abbiamo fatto, io ero ragazzino, ma insomma, me lo ricordavo.
Ma il problema qual è? E’ che siccome il figlio non sapeva, perché ha sempre detto: “A me mio padre non m’ha detto niente”, e quindi non si potevano accontentare di quello che diceva il figlio, hanno fatto la seduta spiritica, Presidente: si so messi davanti con il memoriale, non firmato, e questo che faceva? Leggeva il memoriale e verbalizzava. Pure questo abbiamo fatto.
Lui cerca di negare - ve la faccio breve perché sennò non finiamo più - io dico: “Ma lei leggeva quello che…”…..”No, sì, nono, poi alla fine”….. ”Ma quando le leggevano Lei rispondeva con quello che aveva scritto suo padre?”….. “No, ma insomma…”….. “Le contesto eh: ‘Potete constatare che mio padre innanzitutto ha appuntato la frase che ha indotto M. ecc…’”.
E quindi il verbale di Facchetti è – Gianfelice – è il memoriale trasferito…Pure questo…Io ho mai vista ‘na cosa di questo genere, che un memoriale anonimo, ancorché proveniente da una persona degnissima, per carità de Dio, e della quale abbiamo tutti un grande rispetto, è stato infilato nel verbale di una deposizione. Anche questo è successo in questo processo. Ma le hanno provate proprio tutte Presidente, ma proprio tutte.

Nucini

E non basta: Nucini. Nucini ultima versione insomma, quello che Mungiello ha detto: “E’ stato accompagnato da…dai cosi…cor camice bianco” . Magari fosse così. E’ pe…è molto peggio Presidente. Lì non è un problema de camice bianco, e vedremo perché.
Sentono Nucini il 13…il…Sentiamo Nucini il 15.03.2011, pagina 90 – tutto avrei pensato meno che occuparmi de Nucini, mah, però mi devo occupà pure de Nucini – e che convocano Nucini a riscontro del memoriale di Facchetti. E che cosa gli dicono?: “La informiamo che avanti il Tribunale di Napoli sono stati acquisiti nuovi elementi di prova circa informazioni fornite riservatamente da Giacinto Facchetti…” – riservatamente da Giacinto Facchetti…cioè, voglio dì (sorride, ndr) - ”… elementi desumibili dalle dichiarazioni rese da Gianfelice Facchetti…” – che erano quelle del padre – “…e dalla documentazione dallo stesso fornito al PM, con riferimento in particolare ad incontri disputati nei campionati di serie B precedenti al campionato 2004/2005. Si rappresentano a Nucini dette circostanze…”, quindi glie se dice tutto quello che ha detto Facchetti, e quindi lo si invita a narrare gli eventi. E Nucini è stato definito teste fondamentale - poi vedremo - da…da…dal PM, in questo processo.

Manfredi Martino

Manfredi Martino, Presidente. Manfredi Martino, altro teste fondamentale del PM. Udienza 26 maggio… Poi lo faremo…in controluce Martino Manfredi quando parleremo dei sorteggi.
26 maggio 2009…26…ehm scusate, 06.11.2009, pagina 29 e 30. E qui è pure peggio Presidente: “Mi viene chiesto di indicare sulla base di qualsiasi circostanza concreta a me conosciuta quali sono state le gare della stagione 2004/2005 che risultano essere state in qualche modo combinate”.
Non è che dicono: ”Ma, Lei sa se è stata combinata qualche gara?”. No: “Le gare sono state combinate”. Lo imboccano subito. Ma manco…cioè, verame…Io…C’è da inorridire. E quando…lui cerca un po’ di barcamenarsi, Presidente, e allora gli dicono – sintetizzo, pagina 87 – dice: “Senti, siccome il sorteggio è stato truccato, perché noi lo sappiamo che è stato truccato, adesso ci dici come è stato truccato”. E quel verbale di Manfredi Martino, signor Presidente, ricorderà, si chiude così: “Voglio ribadire la mia assoluta estraneità a condotte riguardanti la gestione delle designazioni arbitrali, con particolare riferimento al campionato 2004/2005, tenuto conto che nel campionato corrente si è tornato a un metodo di designazione diretta anche degli arbitri, come per…come…”, …Impaurito come prende le distanze. Presidente, un co…un verbale, un interrogatorio cominciato alle 19 e chiuso all’ 1:15 di notte! Per quattro pagine! Più di 6 ore per quattro pagine. E chi fa il nostro mestiere, Presidente, ci legge, qui ci legge, e non c’è bisogno che lo dico. Capito?

I verbali sterminati

Ma quella dei verbali sterminati della fase delle indagini…dei verbali, degli interro…chiedo scusa, dei verbali previ interrogatori sterminati, della fase delle indagini preliminari, è un altro leit-motiv di questo processo, Presidente. A volo d’uccello: Cuttica Gianmario, 15.05.2010 pagina 94: “Innanzitutto, Lei ricorda quanto è durato il suo esame ai carabinieri?”…..”Tantissimo”…..”Se le dico dalle 9:40 alle 16:25, cioè 7 ore?”…..”Incredibile, senza un bicchiere d’acqua”…..”Per quattro pagine di verbale?”….. “Sì. Sono uscito da quel giorno veramente scosso, indubbiamente scosso. L’atteggiamento non è propriamente quello di una chiacchierata tra amici. Ho sentito delle intercettazioni…” - perché a tutti quanti gli facevano…- “…Mi sono state fatte delle domande incalzanti”.
Se prendete il vocabolario, vedete che significa incalzanti. E qui c’è un intervento del PM, che cerca di ba…barcamenarsi e dice: “Sì, però avvocato, guardi che è stata fatta sentire un’intercettazione di 15 minuti e una di 5 minuti” . Quindi a 7 ore, se gli togliamo 20…20 minuti, so 6 ore e 40 e abbè, forse per quattro pagine è sempre…non è tantissimo.
Trefoloni Matteo, udienza 13.11.2009, pagina 107: sei ore 3 fogli; Collina Pierluigi, 01.10.2010, pagina 104: 5 ore 3 pagine; Paparesta Gianluca: 10 ore…10…ndo sta?…10 e ve…se…10 ore e 20, 6 pagine; Copelli Cristiano: 5 ore e mezza 5 pagine; Galati Dario: 4 interrogatori per complessive 23 ore; Baldini Franco, che era amico di coso…6 ore ma ha fatto 20 pagine, e quindi la media forse l’ha alzata.
Morganti Emilio, Presidente, lo interroga Lei (ed era solo, sì, poi lo diciamo dopo). Morganti Emilio lo interroga Lei, Presidente, perché Morganti Emilio rispondeva a mezza bocca e non si ricordava e diceva delle cose in contrasto. Ecco perché, dico, bisogna risalire a come si è acquisita la prova in questo processo. Intervento del Presidente: “Il Tribunale è curioso di sapere perché Lei adesso non sa rispondere e l’altra volta…” - cioè ai Carabinieri – “…è stato più loquace e ha detto qual era il suo pensiero”…..“Forse il punto l’ha toccato l’avvocato: mi ripete quanto tempo sono stato?”…..“3 ore e 45”.
Morganti pur di andarsene dai carabinieri avrebbe confessato di aver ammazzato il padre e la madre, per le modalità con le quali sono stati interrogati questi signori. E stiamo parlando di che cosa, Presidente? Di che…criminalità organizzata, di camorra, di mafia, di ‘ndrangheta? Stiamo parlando di frode sportiva! Presidente, ma il record, il record di tutto, lo ha battuto Pasquale D’Addato, l’osservatore di Lecce-Parma, perché Lecce-Parma…l’ultima frode contestata, il salvataggio della Fiorentina, tutte le…ecc…
Pasquale D’Addato, Presidente, udienza 19.10.2010 pagina 79: inizio ore 10, fine ore 17 e 10. 7 ore e 10. Sapete quante pagine? 1 e mezza Presidente. 7 ore e 10 pe na pagina…Ma che si so detti, Presidè? Che cosa si sono detti?
E mi fermo qua, Presidente, perché qui potremmo continuare all’infinito.
Ma che cosa hanno fatto pur di cercare di raccogliere qualcosa e di cercare di portare qualcosa qui davanti a voi. Questo…Ecco, l’imbroglio è questo. Questo è un aspetto, uno dei primi aspetti dell’imbroglio. Sempre inteso… nel senso che ho detto prima.

Gli imbrogli veri di questo processo

E Presidente, cominciamo a parlare degli ingro…degli imbrogli veri…veri di questo processo. Allora, il primo imbrogl…Questo processo, Presidente, comincia con un imbroglio. Mi pare che… Francesco Saverio Nitti, intervenendo alla Camera nel dibattito per il primo governo presieduto da Vittorio Emanuele Orlando, disse: “Questo governo non mi piace nemmeno dal punto di vista grammaticale, perché comincia con un gerundio: Orlando”. Ecco, questo processo a me proprio non mi piace, perché comincia con un imbroglio, imbroglio che non è gerundio, ma che è peggio. E allora, la genesi di questo processo, qual è?

Allora, la genesi è l’informativa firmata dal Maggior…all’epoca Maggiore Auricchio, del 18 settembre 2004. Loro rispondono a una delega dei PM del 15.07.2004, che delegano i carabinieri di Roma. Chissà perché poi i carabinieri di Roma. Questo è un altro mistero di questo processo, che certamente non può essere risolto da quello che c’ha detto Auricchio, perché lui era uno che aveva indagato sulle fidejussioni, e che forse potrebbe essere più chiarito dagli eventi successivi che hanno visto coinvolto il Comune di Napoli; ma insomma, a me non me ne frega niente e non faccio dietrologia.
Allora, la delega era: accertare…in cui si veri…Si chiedeva di verificare se il Messina aveva rapporti con alcuni arbitri e con la GEA. Allegata a questa delega, c’erano solo le dichiarazioni di Dal Cin sulla combriccola romana.
Presidente, io vi ricordo un passaggio delle dichiarazioni di Dal Cin a dibattimento, che era quello che poi aveva detto ai PM. Udienza venticin…26.05.2009 pagina 17: “Quindi io in quel momento manifestavo… “- ai carabinieri – “…come dicevo prima, delle SENSAZIONI , dei nostri pensieri, dei nostri convincimenti. Io non posso…Anche quando sono stato interrogato ho sempre detto questo: noi la pensiamo così”.
Si prende il “noi la pensiamo così” di Dal Cin - che non si poteva manco verbalizzare, perché andatevi a leggere il 194, eh - si allega ad una delega e si manda per le verifiche.
Il dottor Beatrice - ancora c’era il dottor Beatrice, poi abbiamo avuto il piacere di avere il dottor Capuano in udienza - vi ha detto, all’udienza del 26 maggio, pagina 18 e 19: “Si tratta di un verbale che unitamente a quello di altri verbali di persone che sono state comunque indicate in lista testi…” – cioè Zamparini, Spinelli…non Zamparini l’ultimo, Zamparini aveva detto…lo stes…e Cellino, che peraltro ha reso dichiarazioni successive – “…sono state poste a fondamento delle primissime richieste di intercettazioni telefoniche sulle utenze di Luciano e Alessandro Moggi”.
Cioè loro, Presidente - adesso vedremo che cosa si dice – costruiscono un’informativa basata su fatti oggettivamente falsi - anche qui, non esprimo giudizi sotto il profilo soggettivo - fatti oggettivamente falsi . In quella informativa, vedremo da qui a un minuto, c’erano allega…non c’era allegata documentazione. C’erano allegate solo le dichiarazioni di Dal Cin, che sappiamo che cosa ha detto - i suoi pe…pensieri e parole - e poi c’erano le dichiarazioni di: Spinelli, che non hanno avuto il coraggio nemmeno di portarlo come teste; di Cellino, che abbiamo avuto il piacere di sentire e che c’ha detto che il calcio è un mondo di chiacchiere; di due procuratori sportivi, Danovi e Morabito che, con riferimento a Luciano, poi non avevano detto nulla ma era la questione che riguarda Roma; e tutto questo è servito a fare intercettazioni telefoniche.
Perché? Perché…Guardate cosa scrive Auricchio: “A partire da luglio e fino a settembre, precisamente al 18 settembre del 2004, in cui liberammo un primo esito di delega, il mio Ufficio ed io in particolare abbiamo svolto delle attività di verifica finalizzate sostanzialmente a valutare la fondatezza dell’ipotesi investigativa iniziale dei PM. Effettivamente, diciamo, da questa prima valutazione, che ripeto sostanzialmente era un elaborato in risposta alla delega iniziale dei PM e conteneva una serie di valutazioni, una serie di ipotesi investigative che poi noi a nostra volta avanzammo agli stessi PM, compresa una richiesta di attività tecnica, quindi di attività di intercettazione telefonica, in particolare”.
E su questa attività, da luglio a settembre 2004, Di Laroni vi dice all’udienza : “Abbiamo fatto una sorta di indagine conoscitiva” . E così in questo processo abbiamo anche imparato che nei processi penali si fanno pure le indagini conoscitive, cioè si dice…non è che si dice: “C’è un reato, vediamo chi l’ha commesso”. Si dice…Le indagini conoscitive a casa mia significa: “C’è Luciano Moggi, che secondo me è il mostro: vediamo se avesse commesso qualche reato. Cominciamo a scandagliare tutte le partite de tutti i campionati e vediamo se lo prendiamo con…”.
Ma si fanno così i processi, Presidente? Questo è sta…anche questo è stato fatto in questo processo.

Dichiarazioni inutili per poter effettuare le intercettazioni

Dicevo, a questa informativa hanno allegato solo questo, solo queste dichiarazioni assolutamente inutili, assolutamente inutili. E che cosa scrive Auricchio per ottenere le intercettazioni telefoniche, che cosa scrive Auricchio, e lo dice all’udienza del 23 marzo alle pagine 11 e 12 : ” Questo Ufficio, in merito all’attività di indagine delegata nell’ambito del procedimento penale, ha intrapreso una globale attività investigativa incentrata essenzialmente sulla elaborazione iniziale di dati informativi, sia promanante da assunzione soggettiva, quindi in riferimento all’assunzione informazioni che si ricordavano…” – Dal Cin e quell’altri – “…e sull’elaborazione, sia soggettiva che documentale…” – falso – “…la cui preliminare analisi consente di evidenziare un quadro indiziario in termini di assoluta concretezza circa l’esistenza di un gruppo di soggetti, comunque riconducibili a Luciano Moggi, in grado di sviluppare una posizione dominante all’interno del sistema calcio professionistico”.
E’ falso Presidente. Non c’era nulla di questo genere in quelle dichiarazioni. Qual è questo grado…quadro indiziario? Cellino, Dal Cin, Morabito e Spinelli. Morabito e Spinelli manco il coraggio di portarli qua.
Dove stanno i gravi indizi di reato richiesti dal 266? Questo processo non poteva manco cominciare, Presidente. Se non scrivevano il falso, oggettivamente falso, in quella informativa, nessun giudice al mondo avrebbe dato le intercettazioni telefoniche in questo processo. Nessun giudice al mondo!
Ma non basta, Presidente.
Le dicevo indagine conoscitiva, e Luciano…E…e Auricchio alle…alle nostre domande, all’udienza del 23 otto…23 marzo 2010, dirà subito che il processo si è indirizzato verso Moggi, verso la GEA.
Questo è un processo, signor Presidente…Questo non è un processo: questa è stata una spietata caccia all’uomo. Questa è stata una spietata caccia all’uomo.
E ve…E non basta, perché poi l’informativa si chiude così – ne parlo perché c’è nel verbale Presidente, eh, perché io rispetto sempre… - la chiosa dell’informativa per ottenere le intercettazioni: “Alla luce di quanto sopra, la GEA World, nata dall’alleanza di poteri forti, rappresenta la fusione tra il potere finanziario di Capitalia, gruppo bancario, particolarmente esposto nel settore del calcio, tanto da decidere una diretta scesa in campo, con quello commerciale-affaristico del sistema calcio. Tale situazione è quindi in grado di condizionare oggettivamente non soltanto i calciatori ed i club, ma anche tutti gli addetti ai lavori del sistema calcio, compresi, naturalmente, gli arbitri, sia fischietti che designatori”.
Ma chi li aveva mai nominati i designatori, al 18 settembre 2004. Ma chi li ha mai nominati. Ma chi ne ha mai parlato.

Questo processo è un imbroglio

Ecco perché dico, Presidè, questo processo è un imbroglio. E’ un imbroglio, ma veramente un imbroglio.
E sa da dove si capisce? Perché quando sentiamo, signor Presidente, Auricchio a dibattimento e andiamo a parlare della combriccola romana…eh…la combriccola romana sulla quale è stata costruita tutta l’informativa del 18 settembre utilizzata per cominciare questo processo e per ottenere le intercettazioni telefoniche, udienza 9 febbraio, pagina 9 e 10: “Colonello…” …No, scusa…Sì…No, pagina…Udienza 23 marzo pagine 131 e 132: “Colonnello, nella sua prospettiva, recepita poi dal PM nei capi di imputazione, De Santis era il capo della combriccola romana.”….. “Non ci sono arbitri che hanno arbitrato la Juventus della combriccola romana”. E allo…L’avvocato risponde: ”Non ci stanno arbitri?!”….. “Non ce ne sono. Ma la combriccola romana non è la combriccola di Moggi. E la combriccola romana, peraltro, è un termine non coniato da noi, ma coniato da terze persone in udienze, in assunzione di informazioni, quindi noi abbiamo soltanto riportato il dato”….. “Quindi mi faccia capire…” – io, questo…per la verità io non avevo compreso, perché la combriccola romana è l’informativa del 18 settembre – “La Combriccola romana è un concetto completamente diverso…” – la faccia de bronzo proprio – “…Quindi, se Lei valuta la combriccola romana, è un concetto differente rispetto agli arbitraggi delle partite a favore della Juventus. Cioè, non è un fatto automatico, diciamo. La combriccola romana è un gruppo di arbitri.”….. “Che non è favorevole alla Juventus?”…..”Esattamente, è una combriccola, è un gruppo di arbitri che non fa che…non…non che fa…non che non favorisce la…Un gruppo di arbitri che stanno…che sono amici tra loro.”…. “E quindi che fanno? Colonnello, Lei sulla combriccola romana c’ha fatto l’informativa del 18 settembre 2004 sulla quale ha chiesto le intercettazioni.”….. “Avvocato, mi scusi, le ipotesi investigative…”…..” Ma si rende conto oggi di quello che sta dicendo? Oggi sta dicendo l’esatto contrario?”…..”No, assolutamente. E scusi, secondo le indagini, che sono state sviluppate in due anni, sono nate in un modo e che devono necessariamente morire nel modo in cui sono nate?”.
Il problema è che lui, nei successivi due anni, mica l’ha scritto più nell’imbroc…nelle informative che la combriccola romana non esisteva più. Mica l’ha scritto più. Ci siamo andati avanti… So passati 5 anni e dopo 5 anni è venuto qua candidamente a dirci “La combriccola romana non esiste”. Quella che ha fatto nascere questo processo, e sulla quale sono state massacrate delle persone - perché la combriccola romana è stato il massacro anche della GEA, Presidente - non esiste.
Ecco perché dico valutazione rigorosa della prova, diffidenza assoluta di quello che sono venuti a dirvi questi signori, e quando dico questi signori dico gli ufficiali di PG che hanno svolto le indagini.

In aggiornamento....

Si ringrazia per la trascrizione l'utente GliAmiciDiBiagio

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