Nel calderone delle accuse di calciopoli bolliva anche il teorema (pienamente sconfessato a Napoli) che l'arbitro che sbagliava a danno della Juve venisse poi punito con un lungo periodo di stop. Il prossimo fine settimana riprenderà il campionato, e riprenderà senza l'arbitro Gianluca Rocchi, colpevole di aver mal arbitrato nell'ultimo turno di serie A. Gli errori commessi in inter-Napoli sono stati da tutti giudicati gravi e poco scusabili. Strano che nel dopo calciopoli gli "errori in buona fede" -che per un quinquennio hanno favorito a senso unico la squadra di Moratti- siano diventati improvvisamente inaccettabili quando danneggiano
una tantum i colori nerazzurri.
Unanime è stato il coro di censura per l'arbitraggio del fischietto fiorentino. Il designatore Braschi ha esternato il proprio disappunto per quella che dal suo punto di vista è stata «
una brutta gara», e persino il sempre incompetente Abete per una volta ha trovato il coraggio di esprimersi, «
quella di Rocchi non è stata una prestazione all'altezza della partita».
Ovviamente chi più ha lamentato l'arbitraggio è stata la società interista. Certo se in quei frangenti Moratti e i suoi avessero conservato memoria degli ultimi cinque anni di "errori in buona fede" forse avrebbero assunto toni meno perentori contro l'arbitro. Il presidente petroliere nella sostanza è giunto a ricusare Rocchi, «
questo arbitro non lo voglio più vedere». A ruota si sono accodati non solo gli altri tesserati interisti da Ranieri in giù, ma anche la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori, tutti concordi sulla necessità di
fermare Rocchi per un po' e addirittura di non designarlo più (almeno per quest'anno) per le partite dell'inter. Insomma, sembra proprio che Moratti sarà accontentato.
Quello che a Moggi è stato ingiustamente contestato in un'aula di tribunale, a Moratti viene consentito con il placet del sistema: punire Rocchi per gli errori a danno dell'inter.
La gravità delle parole e della pretesa del patron nerazzurro non sono comunque sfuggite ad alcuni osservatori, che hanno fatto notare come fossero passibili di deferimento in quanto lesivi di un tesserato. Il sistema calcio però quando vuole ha una elevata capacità autoimmunitaria, e infatti appena avvertito il (remoto) pericolo di deferimenro e soprattutto vistosi confortato dalle reazioni di
Braschi e Abete, che hanno mostrato di aver recepito la doglianza interista, Moratti ha ammorbidito il tono dialettico: «
Le parole di Braschi sono di buon senso. Da presidente dell'inter non porto rancore».
Uno degli aspetti più curiosi di tutta questa polemica è che il Napoli, beneficiario degli errori, ne sia rimasto del tutto estraneo.
Quanta differenza corre tra una partita con il Napoli e una con la Juve!In sintesi: l'arbitro che sbaglia paga, e a quanto pare chi sbaglia contro la squadra onesta pagherà come si conviene ai desideri del presidente petroliere.
Rocchi se ne faccia una ragione e tutti gli altri fischietti ne facciano tesoro.Commenta l'articolo sul nostro forum!