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Udienze Processi di N. REDAZIONE del 05/11/2011 14:33:02
Arringa Trofino: le schede svizzere

 

Processo di Napoli udienza del 25 ottobre 2011. Arringa dell'Avvocato Trofino per la difesa di Luciano Moggi.


Devo anche arrivare alle schede riservate. Questa linea riservata.

Innanzitutto credo, signor presidente, che non bisogna spendere nessun altra parola. Prioreschi questa questione ve l’ha fatta in termini veramente chiarissimi.
È evidente che esiste un'inutilizzabilità degli atti fatti dai carabinieri della caserma di via Inselci, relativamente ovviamente a questa violazione della rogatoria svizzera.
Questo, io credo che non debba essere più provato. Poteva essere anche provato da quelle che sono state le affermazioni di Auricchio sull’ufficiale di collegamento svizzero che veramente hanno dell’infantile.

Secondo me è puerile dire “ho telefonato al Ministero degli Interni, c’era un ufficiale di collegamento”, non so come si chiama, non c’è un fax, non c’è una richiesta scritta, non c’è nulla. Zero assoluto.
Ma tutto questo non ha nessuna rilevanza. Io ritengo che basta leggere quello che vi ha detto il maresciallo Nardone, che è uno dei sottufficiali che ha proceduto a tutto.
A me sembra veramente… non è una tesi ardita della difesa; non è un’invenzione di chissà chi. No.
Basta solo leggere il verbale di dibattimento nel quale è stato sentito Nardone, il quale a domande dell’avvocato Prioreschi dice: “non ho capito bene, siete andati nel negozio in svizzera?”. Lui risponde: “Si, siamo andati nel suo negozio in Svizzera ad acquisire la documentazione relativa alle schede svizzere. Si Siamo andati”. “Quindi ai primi nove intestati a mio padre.. non intestati a San Gottardo...”. Risposta: “Si”
“E quindi che ha fatto? Ha preso tutta la documentazione relativa?...” “No, l’abbiamo presa noi”… vabbè insomma che aveva..
Io devo dire che qui Prioreschi è stato anche gentil uomo perché ha fermato il maresciallo che stava andando avanti .. forse ha confessato il falso, aveva cominciato a dire: “poi abbiamo scritto” e Prioreschi lo ferma. Perché per lui l’arma dei carabinieri, nonostante insorgiamo nei processi contro di loro, ma noi abbiamo stima e abbiamo fiducia nell’arma dei carabinieri.
Però un fatto è certo. Nardone che è un maresciallo dei carabinieri che ha proceduto a quelle operazioni ci dice che sono andati loro in Svizzera a prendere la documentazione nel negozio di De Cillis.
Io non so come si può superare l'inutilizzabilità di quelle schede acquisite e di tutto il successivo. Non so come. Non è possibile. Non è possibile assolutamente.

Hanno tra le tante violazioni, voglio dire, che hanno messo in campo in una maniera veramente straordinaria, non vorrò più rinvangare, ma signor presidente qui si è detto sempre gli interrogatori e il metodo investigativo. Ma gli interrogatori come sono stati fatti?
Ma leggete un attimo Cuttica che è uno… ha più coraggio di tutti per dire “sono stato sentito” è un teste periferico voglio dire, non aveva niente di importate da dire e sentito per 5 ore e mezzo, dirà “senza nemmeno un caffè”. Con domande incalzanti; si, con delle domande incalzanti.

Insomma, nessuno parla contro i carabinieri, ma a noi non serve contestare contro i carabinieri. A noi serve valutare l’accadimento storico.

Ma questi interrogatori sterminati voglio dire, che sono durati cifre incredibili, che hanno poi prodotto una paginetta, due paginette di verbalizzazioni. Ma io non voglio pensare alle giurisdizioni angloamericane o anglosassoni, perché nell’episodio… non so che fine avrebbero fatto queste, questi testimoni come Nucini, come Carbone..voglio dire. Che sono stati sentiti lì, con una parte lesa di una violenza su..
Ma vi sembra un metodo Presidente? Non lo so è… ma…
Io su questo punto, sul pragmatismo degli americani, io ci credo. Se sei un teste devi dire sempre la verità anche su delle cose che non riguardano il reato, perché questo crea una inaffidabilità.
E il problema è, signor presidente, che in questi interrogatori fatti di 5/6/7 ore mi dovete dire voi giudici che cosa ne pensate.
Sono degli interrogatori fatti secondo la legge? Sono degli interrogatori in cui il teste viene messo a suo agio? Sono degli interrogatori che possono rappresentare assolutamente una situazione investigativa che faccia riferimento a norme del codice?
E’ assurdo una paginetta e mezza, due paginette, di cui una è l’intestazione; a parte l’intestazione non vi è altro.

Abbiamo sentito per ore e ore nelle caserme, Galati che ci ha parlato del suo mobbing.
Voi non le avete lette tutte quelle cose, non le potete leggere , non erano acquisite a fascicolo.
Abbiamo sentito, chissà questo è il processo di quelli che hanno denunciato di essere mobbizzati, perché anche la Sanipoli.
Cioè hanno sentito per ore e ore ma su una questione completamente diversa. A chi? A Galati, che era andato via dalla Can nel 1999, nel 2000. E lo hanno sentito per 28 ore! 28 ore!
E poi vogliamo discutere, signor presidente, di quelle che sono state, gli avvertimenti che sono stati dati ai testimoni? Io mi aspetto che voi nella vostra sentenza scriviate queste cose!
Perché veramente in America, in Inghilterra si sarebbero sorte 10.000 investigazioni su chi avesse messo in piedi questa cosa. Ma sapete quante associazioni avrebbero protestato in piazza per dei testi sentiti per 7/8 ore senza nessuna pausa? E poi trasfusi e portati con prova in un processo penale. Non ci sarebbero arrivati in aula nelle altre giurisdizioni.


Però questo non ci esime signor presidente, signori del tribunale, dall’affrontare il tema delle schede.
Per noi sono inutilizzabili, ma a noi non ci spaventa discutere con voi delle schede. Assolutamente.

L’acquisto delle schede. Facciamo prima una considerazione signor presidente. .. Sapremo anche di polemica, ma io non voglio fare polemica assolutamente . Ma bisogna dire che anche in questo caso, la Procura ha messo in campo, ha voluto a tutti i costi fare un processo per il quale non era competente. Mi pare evidente.

Noi abbiamo fatto la questione. Il tribunale l’ha risolta. Ovviamente ci pieghiamo alla decisione del tribunale, la cosa ci fa considerare, non la richiesta di revoca dell’ordinanza ... perché signor Presidente siamo stanchi.
Alla fine noi di questo processo vogliamo una decisione.
Quindi non percorro questa linea perché possa chiedervi a voi la revoca dell’ordinanza. Assolutamente no! Lo dico perché, anche per quella parte, vi è stato comunque una forzatura.

Perché a voi, quando avete emesso quell’ordinanza, non vi è stata data la possibilità di verificare Bertolini, perché la competenza era radicata sull’esclusivo fatto che in un’epoca storica che risale al 2004, sarebbe stata data nella casa di L. Moggi, una scheda; famosa scheda riservata.
Questo è il tema presidente. Ma mi consentirà di dire che una scheda che è stata data, se è considerato dai pubblici ministeri come primo atto attraverso il quale si appalesa l’esistenza dell’associazione e quindi latita la competenza, bisognava porsi il problema che quelle schede prima di essere date erano state comprate. E se erano state comprate, signor presidente, il processo ci offriva la possibilità di verificare che le schede erano state comprate a Torino, da Bertolini, che aveva ricevuto l’incarico e si era recato poi nel negozio di De Cillis a comprarle.
Quindi se quella è la competenza che agganciava questo processo alla scheda di via Petrarca etc.., allora bisogna dire c’è un atto attraverso il quale l’associazione si appalesa, in un momento diverso, sicuramente precedente e sicuramente introduttivo dell’elemento che secondo p.m. avrebbe agganciato la competenza.

Dico questo perché signor Presidente, tra le tante anomalie di questo processo, abbiamo anche avuto che due prime lame della direzione investigativa antimafia napoletana, come Narducci e il Dr Beatrice, due prime lame, che potevano essere impiegati in cose più degne della loro capacità investigativa; certamente voglio dire, non l’avremmo avuti in questo processo. E certamente questo processo si poteva e si doveva celebrare in un posto completamente diverso. Vabbè.

Ma le schede, dicevamo, sono state comprate da Bertolini. Allora signor presidente,qui voglio sul tema della prova, pronunciare delle considerazioni di carattere logico.
Moggi è sicuramente una persona intelligente. Moggi è sicuramente uno che ha un’intelligenza superiore alla media. Moggi è una persona capace.
Moggi decide di essere un criminale, di mettersi a capo di una cupola, e di avere una linea riservata, segretissima, sulla quale fare tutti i suoi traffici illeciti. La cupola, secondo l’ipotesi dell’accusa, è di Moggi; e Moggi la dirige. E Moggi la usa per la Juventus, ma la cupola, voglio dire, è sempre aperta a tutto, tant’è che ci sono quelle cupole che tirano fuori Messina, Reggina; vedremo a volo d’uccello, insomma non è stata nemmeno più percorsa da p.m.
Ma Moggi, intelligente, capace, a capo di una cupola segretissima, perché era più segreta di quella fatta per la Juve. Moggi è anche un uomo che ha una capacità economica abbastanza seria,quindi… Il costo di quelle schede era nell’ordine di qualche centinaia di euro ..credo.

Allora Moggi è intelligente, un sofisticato criminale o è uno che non ha intelligenza? Perché l’acquisto delle schede in svizzera è fatto con le trombe signor presidente. E’ fatto, annunciato con le trombe.
Ma questo sofistica criminale, capo di questa grande cupola, ma può mai pensare che per acquistare le schede, un elemento segretissimo, una scheda che deve rimanere riservatissima e della cui esistenza nessuno deve sapere, che cosa fa?
Da incarico all’ultimo fattorino della squadra. Fattorino, factotum, tuttofare. E lo incarica, informandolo, perché non dice, De Cillis nella sua deposizione dice “io preparavo la busta chiuso tutto” etc..”poi veniva uno, mi dava i soldi e gli davo la busta”. Quindi Bertolini non doveva essere informato di questa cosa; se era questa scheda segreta dei camorristi, dei mafiosi che facevano parte della cupola Moggi.
Non lo doveva sapere. Eppure Bertolini sapeva tutto. Ma lo sapeva solo Bertolini signor Presidente? Lo sapeva la Gastaldi. La Gastaldi dovete, anzi poi vedrete nella sua deposizione… la signora Gastaldi che era l’anima amministrativa della Juve, era quella che provvedeva a tutto, una super segretaria. La Gastaldi deve fare degli sforzi sovraumani per trovare, attraverso l’incasso dei gadget, le cifre in contanti di poche centinaia di euro, per poter pagare e comprare quelle schede.
Quindi Bertolini, Gastaldi. Lo sapeva chi? Capobianco. Capobianco, capo del back-office, che praticamente era a conoscenza anche delle spese fuori bilancio evidentemente. Lo sa pure lui.
Lo sanno Lella e Morena! Insomma, il segreto di Pulcinella.

Questo sofisticato criminale che dovrebbe essere Moggi, perché ha le capacità per esserlo, se decide di fare il criminale sono convinto che sarà un criminale sofisticato. Soltanto che all’epoca non lo era. Perciò le schede le con le trombe! Senza nascondere niente a chi? Alla Juventus! E quindi erano fatte per chi? Per tutelare la Juventus! Lo sanno in tutto l’ambiente, dal primo fattorino all’ultimo. Non si comprano le schede segrete di un’associazione a delinquere con le trombe signor presidente!

E con tutto questo ambaradan, questo po po’ di messa in campo per comprare delle schede, questo sofisticato criminale dirà poi, successivamente: “ma sapete a cosa mi servivano queste schede? “

Qui signori del tribunale c’è un’altra anomalia. Io in questo processo ne ho riscontrate due con le mie mani perché mi hanno visto protagonista quindi è... In qualche caso mi sono anche sentito inquietato di questo.
Nell’interrogatorio che abbiamo fatto davanti ai carabinieri e al Dr. Narducci all’epoca, Luciano Moggi dichiarò a verbale che quelle schede servivano per il mercato e per evitare lo spionaggio industriale. Io ero presente signor presidente, e ricordo questo particolare, sia pure una frase e non altro; ricordo questo particolare perché quando finimmo l’interrogatorio io contestai a L.Moggi … gli dissi “Lucià io non ho capito perché non hai allargato quel tema dello spionaggio industriale”, che è un tema serio e del quale lui non si rendeva conto perché da quell’interrogatorio era piuttosto emozionato. Ma non emozionato perché per la sua sorte, ma emozionato per una questione che riguardava la sua famiglia, i suoi figlioli.
Eppure presidente io ero presente. Eppure io ho letto questo interrogatorio che ci hanno trascritto e non c’è traccia di questa sua affermazione.
La cosa non è che mi da un fastidio, voglio dire, processuale, perché Moggi di questo ha già parlato in mille altre occasioni e lo ha sempre detto. E’ comunque una fonte processuale proveniente dall’ imputato che può essere assolutamente apprezzata.
Però devo dire, io ero presente ed io questa frase non l’ho trovata. E io non trovato questa frase relativa a uno spionaggio industriale.
Ma è certo che date le modalità. Luciano Moggi comprava queste schede , non per sé, non per la sua organizzazione, questa presunta fantomatica organizzazione, ma le comprava coran popolo, davanti a tutti perché servivano per uno scopo lecito! Lo scopo era lecito perciò le modalità di acquisto erano davanti a tutti. Perché servivano a difendere la Juve! E servivano a difendere la Juve dallo spionaggio industriale rispetto a quello che era l’acquisto dei giocatori che era una preoccupazione costante di L. Moggi.

Signor Presidente, una valutazione che il tribunale deve fare, un’altra istruzione per l’uso è che l’acquisto e la vendita dei giocatori sono la cosa più importante per una società di calcio. E’la vita di una società di calcio. Una società può fallire se sbaglia un acquisto, se sbaglia due acquisti; una società può essere travolta da un punto di vista finanziario. Se sbaglia ad acquistare, se non compra bene.
E ricordatevi che L. Moggi è l’uomo che ha comprato Zidane con la modesta cifra di 4/5 miliardi e lo ha rivenduto al Real Madrid per 170 miliardi. Così ha riguadagnato il ruolo la Juve. 170 miliardi, quindi immaginate l’importanza del mercato e immaginate l’importanza che il mercato deve avere nella sua segretezza. Perché L. Moggi sa perfettamente che una notizia che viene fuori e che anticipa una cosa gli fa fallire la trattativa.
E avrà voglia di dire il p.m. nella sua requisitoria scritta, per non citare più Narducci che non ci appartiene più come coabitazione… E avrà voglia di scrivere…. dice “che il mercato si fa ad agosto!”
Una sciocchezza clamorosa. Una sciocchezza stratosferica. Il mercato si fa tutto l’anno e si fa anche prima e i colpi di mercato di preparano. E ai colpi di mercato si lavora. E ai colpi di mercato si da veramente tutta la possibilità che vadano in porto non trascurando nulla. E Moggi non ha mai trascurato nulla. E su questo è bravo. E bravissimo e perciò fa delle belle squadre, delle buone squadre. Perché non trascura nulla.

Allora, è o non è l’epoca di Telecom? E’ o non è l’epoca del fascicolo 'Ladroni'? E’ o non è?
Io non lo so!!!!!!. Molte persone aveva cercato di far acquisire Tavaroli. Non so se sono riusciti perché in questo processo ormai ho perso di vista la produzione documentale che credo sia una cosa che vi impegnerà per mesi prima che la guardiate tutta.
Ma certamente, voglio dire, la società, una delle società antagoniste fra l’altro è quella che ha sbagliato più frequentemente gli acquisti, lo possiamo dire… Quindi…il mercato lo andava a ricercare molto, ma volto volentieri.
Eppure voglio dire, quella dimostrazione relativa allo spionaggio industriale è una dimostrazione che non può essere sicura… il mercato si fa tutti i giorni per anni e sempre.
E Allora la domanda, signor presidente è questa: ma voi, in tutte queste telefonate, avete mai sentito Moggi parlare di mercato? Mai!

Allora voglio dire, qui siamo come Bergamo, quando diceva “con me parlavano tutti , ha parlato tizio, ha parlato Caio, come è che non ci sono le telefonate?”
Poi le troviamo, ma è impossibile che un uomo come Moggi, in queste 171 mila telefonate non parla mai di mercato. Non mai di un acquisto di un calciatore; non parla mai con un procuratore sportivo, non parla con nessuno di queste cose!
E’ questa una prova certa, tangibile, sul fatto che quelle schede erano acquistate esclusivamente per evitare lo spionaggio industriale, si o no? C’è un argomento contrario a tutto questo? No!

E allora sembra quasi di dire “ad agosto si fa il mercato”, no, il mercato si fa sempre Vendere Zidane per 170 miliardi mica è una sciocchezza che si prepara da un giorno all’altro.

E Signor presidente, noi che siamo questa organizzazione criminale, che dobbiamo riunirci per fare riunioni per fare il check al campionato e tutto il resto, che dobbiamo parlare –vedremo l’altra bufala dell’affare Fiorentina- mi si vuole spiegare, visto che abbiamo questa sofisticata linea segreta per parlare, perché per convocare le riunioni non la usiamo la linea riservata?

Dobbiamo parlare di cose dell’associazione. Dobbiamo parlare, secondo De Gregorio, nella sua sentenza, quelle riunioni sono un indizio clamoroso della presenza dell’associazione.
Ebbene noi dobbiamo vederci in segreto, parlare di cose segrete, abbiamo questa linea così riservata, così.. e non ci telefoniamo su questa linea? E non pensiamo di convocare la riunione su questa linea?
Allora vuol dire che quelle riunioni non avevano nulla né di illecito, né di assolutamente criminale. Erano delle banalissime riunioni tra amici per gli auguri e le altre cose. E magari anche per fare un check sul campionato. Perché ad uomini calcio come Bergamo da oltre 40 anni, come Moggi, come Lanese, stava a cuore che il campionato scorresse in una maniera, che non ci fossero polemiche, che l’ambiente non fosse avvelenato. E’ la preoccupazione costante di tutti quelli che parlavano di calcio.
Si riunivano qualche volta per parlare di questo. Non c’è assolutamente illecito. Non c’è l’associazione. Ma stiamo scherzando?! E non si vedevano, voglio dire, perché dovevano mettere in piedi chissà quale disegno criminoso.

Ma io vorrei intrattenervi sulla questione delle schede, sul modo in cui sono arrivati ad attribuire le sim all’uno e all’altro. Ma voglio dire, questa è già stata arata da tutti i campi e non è assolutamente il caso che io nel..me ne occupi ancora.

Le schede non hanno nessuna ragione di essere rispetto a quello che era lo scopo dell’associazione; non servivano nella maniera più assoluta.
Quella che poteva essere una valutazione diversa è rappresentata dal fatto – come dire- è una considerazione che Milella capisce di cose, e dice: “guardate qui è il processo della corruzione degli arbitri e quindi il fatto di accettare una scheda e di averla in tasca è già un elemento sufficiente”.
Milella ragiona come l’avvocato della Figc. Confonde il procedimento disciplinare con la responsabilità penale.
Perché, chi è che contrasta Milella? Lo contrasta De Gregorio. Perché De Gregorio, per chi aveva solo la scheda, l’assolve. Archiviato la sua posizione dicendo che il possesso della scheda era un indizio che era rimasto assolutamente svincolato da altri elementi di controllo. Quindi la scheda che possedeva l’arbitro.
Ma signor presidente, ma l’arbitro perché possedeva questa scheda, ammesso che la possedeva?
Perché voglio dire, Moggi e Fabiani a Napoli non è che distribuivano kalashnikov o bombe a mano, voglio dire. Una scheda ha anche altri usi.

E qualcuno forse si è vergognato di dire che ha accettato un regalo. Magari per parlare con la innamorata; magari per risparmiare 4 telefonate nei confronti di tizio, di caio, di sempronio.
Ma al di là di questo, voglio dire, esiste una spiegazione alternativa non c’è un automatismo.

A parte il fatto che la posizione processuale di Moggi è rimasta in piedi solo per questa parte e quindi dovremmo avere la stessa sorte rispetto all’unico indizio. Unico indizio.
Tutto il resto che era stato attribuito come livello associativo è assolutamente franato da quella che è stata un’istruttoria dibattimentale piuttosto scarna rispetto ai testi di accusa, voglio dire, presentata qui e piuttosto nutrita per quanto riguarda poi le sconfessioni che questi si sono...
Ma la linea riservata, l’esistenza di una linea riservata, può avere molteplici spiegazioni . Può essere, voglio dire anche… io …

L’avvocato Prioreschi faceva una mimica con due telefoni fra Bertini, le telefonate fra Bertini e Luciano Moggi perché se si sentono per 7 minuti e 14 minuti prima delle partite, ammesso che quelle siano le schede, diamolo per certo… A questo punto i contatti con Bertini, nella stessa giornata..quando Bertini fa Atalanta-Milan, arbitro Bertini, il quale Bertini vede arbitrare una squadra che è in diretta competizione con noi per la vittoria finale. Sono stati 14 minuti e 7 minuti al telefono. Ma signor presidente, sapete come va a finire questa partita?
Perché qui c’è un falso dei carabinieri o una distrazione, non so come vogliamo definirla.
I carabinieri dicono: ci sono queste telefonate, poi c’è il risultato della partita 1-1 e quindi praticamente è evidente che qui c’è stata un’ingerenza.
Signor presidente, la partita non finisce 1-1, ma finisce 1-2.
E sapete poi quale sarebbe stato il comportamento del buon Bertini nei confronti delle telefonate di L. Moggi di 14 e di 7?
Il buon Bertini, che doveva secondo l’ipotesi di accusa… non doveva far vincere il Milan, perché era diretto interessato. Sapete che succede in questa partita? Che il risultato 1-1 dei carabinieri è 1 a 2. E sapete quel gol quando viene segnato?
Questo gol viene segnato nei minuti di recupero; ma fin qui non sarebbe niente di strano, perché i minuti di recupero fanno parte della partita. Però viene segnato nel 4° minuto di recupero, e voi troverete nel cartellino che comunque vi leggerò, voi troverete che Bertini concede al di fuori dei 3 minuti del quarto uomo, un altro minuto. Fa giocare a tempo scaduto il Milan, e al 46° secondo dell’ultimo minuto che da Bertini, il Milan segna e finalmente Bertini fischia.

Volete un’altra riprova di come quelle telefonate non hanno nulla a che vedere con la partita e con il loro risultato?
Tutte le cronache diranno che Nesta per fallo su ultimo uomo doveva essere espulso, Bertini lo lascia in campo.
Se quelle telefonate di Moggi, presunte telefonate, dovessero essere… allora avete la prova, ancora ulteriore, che quella linea riservata non serviva a Bertini per dire “fai perdere il Milan”. Perché qui abbiamo due episodi clamorosi, straordinariamente clamorosi, che ci dicono che Bertini – mi scuserà – ha arbitrato a favore del Milan. Spudoratamente a favore del Milan.
Perché se il quarto uomo concede 3 minuti di recupero e le squadre sono sempre sul pareggio, e lui li fa ancora continuare a giocare, il Milan segna fuori del tempo massimo, questo significa favorire.
Se ci fossero state delle intercettazioni e la cosa era favorevole a noi, avremmo avuto qualche altra imputazione per frode sportiva, visto che c’è proprio un automatismo, si…

“Bertini sbaglia quando non espelle Nesta per fallo su Makinwa ed è un errore grave che condiziona la partita. Le quattro ammonizioni sono giuste”. Questo è il cartellino della partita ed è della gazzetta dello sport, giornale più letto dagli sportivi.
La moviola: “Bertini, errore grave su Nesta”. Atalanta-Milan alla moviola sulla gazzetta “Bertini arbitra bene, ma commette un grave errore al 13° della ripresa. Nesta trattiene vistosamente Makinwa fuori area, ma l’arbitro non concede la punizione, non caccia il milanista per fallo da ultimo uomo. La partita sarebbe cambiata. Le altre decisioni sono giuste, dai cartellini gialli compreso il fallo di mano di Makinwa non concede la punizione dal limite per la caduta di Tomassi”. Questa è la gazzetta dello sport .

Quindi le telefonate delle linee riservate, anche in relazione a contatti avuti con gli arbitri prima delle partite, certamente non hanno sortito un effetto assolutamente, voglio dire, camorristicamente previsto dall’organizzazione. Mi sembra assolutamente il caso di non aggiungere altro.

Fiorentina- Milan presidente, del 1 maggio. 2-1 per il Milan e c’è un rigore mancato non concesso alla Fiorentina da De Santis. Non sappiamo se era sdoganato o no qui.
De Santis..”Si può fare un’intervista dicendo…?”. Perché questa è una telefonata registrata tra De Santis e Meani. De Santis si lamenta e dice:” si può fare un’intervista dicendo perché Racalbuto è stato sospeso dopo Roma-Juve e non è stato sospeso Bertini?…”.
De Santis in questa telefonata si lamenta con Meani che la Juve, e in particolare Luciano Moggi, che stila il comunicato dopo la partita di cui abbiamo parlato (Milan-Atalanta), ed anche in relazione ad altri episodi di errori arbitrali, la Juve fa un comunicato stampa.
In questo comunicato stampa - vedremo anche per la parte che ci riguarderà in un’altra situazione – Moggi chiede espressamente che Bertini sia sospeso e sia fermato. E sia sospeso e sia fermato come era stato fermato e sospeso Racalbuto che aveva arbitrato Roma-Juventus e che aveva fatto un errore, che poi non lo farà arbitrare per 8 turni.
Errore a favore della Juve, 8 turni di fermo..perchè non parliamo né dei fermi, né delle cose… perché ormai si è detto troppo, voglio dire…

De Santis, tra l’altro come mi segnalava giustamente L. Moggi, che nella partita Roma-Juventus dove Racalbuto si diceva la sospensione di 8 giornate perché aveva commesso un errore; l’errore non lo aveva commesso lui, lo aveva commesso Pisacreta che era l’assistente.

De Santis: ”Si può fare un’intervista dicendo perché Racalbuto è stato sospeso dopo Roma-Juve e non è stato sospeso Bertini?”
Ma Bertini è un nostro associato? E’ un arbitro nostro amico? Dicono che è nostro amico ..
Come è che, voglio dire, quando noi andiamo a controllare nello specifico… ? Moggi perché se chiama Bertini è amico di Bertini, magari Bertini è uno che fa parte della scuderia di Moggi. Dopodiché, si parlano al telefono, dopodiché Bertini arbitra a favore della squadra mia diretta concorrente e Moggi subito dopo fa un comunicato stampa e dice “sospendete Bertini”.
Ma è possibile tutto questo? C’è logica in tutto questo?

De Gregorio nella sua sentenza dice che farà un grande uso della prova logica, perché questo è un processo indiziario, dove la prova logica deve sopperire… E io sono d’accordo, ma questa mi sembra una cosa logica, mi sembra una prova logica. Mi sembra una cosa completamente contraria.

Trascrizione completa arringa Avvocato Trofino per la difesa di Luciano Moggi

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