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Farsopoli di P. CICCONOFRI del 24/11/2011 07:52:35
L’incompetente ed incoerente Abete/2

 

Abete: “Io dico che prima di modificare le regole bisogna rispettarle….E’ singolare e anche folkloristico l’atteggiamento di chi vuole estrapolare la posizione di una società dal contesto globale. Perché questo genere di iniziativa, viene rispedita al mittente… Bisogna non avere la presunzione di pensare di poter modificare delle norme automaticamente” (Tuttosport del 18.11.2011).

L’atteggiamento di Abete è di grande coerenza.
Ricordiamo soltanto come negli ultimi mesi, pur di sottrarsi a quello che sarebbe stato un suo dovere da presidente della Figc, è stato istituito un procedimento ad hoc per i soli radianti di calciopoli, mentre qualche altro caso, come quello Preziosi, è stato gestito secretando la decisione che lo ha graziato miracolosamente.
Vogliamo ricordare le peripezie durate 14 mesi tra un’agonia e l’altra terminate con la dichiarazione di non competenza del Consiglio Federale sulla questione scudetto 2006?

Norme cambiate, allungate e interpretate per esigenze dell’incompetente Abete.

Altra situazione. A seguito delle condanne di primo grado del processo calciopoli, doveva trovare applicazione l’ articolo 22 bis delle Noif (norme organizzative interne della Figc), una specie di codice di onorabilità, che al comma 3, recita così: «Restano sospesi dalla carica di dirigente di società coloro che vengono condannati, ancorché con sentenza non definitiva, per uno dei delitti previsti dalle leggi indicate al comma precedente (tra cui la frode sportiva come nel caso di Calciopoli, ndr). La sospensione permane sino a successiva sentenza assolutoria».
Sulla base di questa norma, Della Valle, Lotito e gli altri condannati di calciopoli dovevano essere sospesi.
Casualmente, i protagonisti hanno rinunciato a qualsiasi ricorso contro la Figc per l’eventuale sospensione, con tanto di pubblica dichiarazione:
"La Fiorentina non ha presentato alcun ricorso al tribunale civile. La società lavora per modificare le norme federali soltanto attraverso gli organismi sportivi, la Lega di serie A e il Consiglio federale di Federcalcio".
"La S.S. Lazio spa ed il suo Presidente Dott. Claudio Lotito comunicano che alla data odierna non è stato proposto alcun ricorso in sede civile nei confronti della Federcalcio".
E sempre casualmente, si è deciso che la norma che prevede la sospensione automatica dei dirigenti dopo la condanna di primo grado, può essere modificata e far scattare l’eventuale sospensione dopo la condanna definitiva ...

E' una coincidenza anche questa, vero Abete?

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