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Farsopoli di P. CICCONOFRI del 22/12/2011 11:48:02
Obbligo di denuncia: un 'dovere' non per tutti

 

Giancarlo Abete torna a parlare e questa volta in riferimento al calcio scommesse elogiando il giocatore del Gubbio Farina per la sua denuncia: "C'è la soddisfazione per una situazione di trasparenza e immediatezza nel rapporto con la giustizia sportiva, però c'è l'obbligo della denuncia. Non è un gesto di buona volontà ma un dovere. E poi, chi non denuncia viene sanzionato".

Questo l’articolo di riferimento del codice di giustizia sportiva:

Art. 7
Illecito sportivo e obbligo di denunzia

1. Il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di
una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica costituisce illecito sportivo.
7. I soggetti di cui all’art. 1, commi 1 e 5, che comunque abbiano avuto rapporti con società o persone che
abbiano posto o stiano per porre in essere taluno degli atti indicati ai commi precedenti ovvero che siano
venuti a conoscenza in qualunque modo che società o persone abbiano posto o stiano per porre in essere taluno di detti atti, hanno l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura federale della FIGC.

L’argomento ricorda un altro episodio, quello del famoso tridente: Facchetti-Nucini-Bocassini.
Invano Massimo De Santis ha chiesto copia dell’esposto dell’inter alla Bocassini contenente le rivelazioni di Nucini, l’arbitro in attività diventato lo 007 del defunto Facchetti.
Nessuna risposta dal pm di Milano. L’esposto violava la clausola compromissoria in quanto rivolgendosi alla giustizia ordinaria di fatto scavalcava quella sportiva verso la quale c’è obbligo di denuncia.
Una delle tante situazioni mai chiarite che stonano con le parole di Abete perché come lui stesso afferma, “è un dovere” ma non per tutti come dimostrano i fatti. E guarda caso chi ne trae vantaggio è sempre la stessa compagine, quella nerazzurra.

La situazione è ingarbugliata: Nucini parla con Facchetti, ma Facchetti non era il procuratore federale; Facchetti e Moratti si rivolgono a Tavaroli, ma anche Tavaroli non era il procuratore federale; Facchetti chiede a Nucini di fare denuncia alla Boccasini, ma anche la Bocassini non era il procuratore federale. Dichiarazioni rese anche in aula dai diretti interessati, mica "sensazioni"...
Alle istituzioni sportive non interessa né vuole chiarire (e dove sta la trasparenza?). Altro episodio dove la giustizia sportiva viaggia a doppia velocità, applicando due pesi e due misure. E c'è qualcuno che la ritiene ancora affidabile...
Anche Rosario Coppola ha denunciato un altro episodio che non interessava a chi svolgeva le indagini di calciopoli («Ringrazio anche lei per questa domanda. Quando su mia richiesta incontrai i carabinieri, questo episodio andava a toccare una società come l’Inter, che… Non lo so, trovai da parte dei carabinieri, in modo sbrigativo, ma assolutamente come dire…? L’argomento non gli interessava» ) ed anche qui la giustizia sportiva è rimasta in silenzio (e la trasparenza e l'immediatezza?).

C’è un solo fattore comune che unisce questo disinteresse, l’inter, che con l’eventuale interessamento degli organi preposti sarebbe finita per essere penalizzata…
Come dice quel detto popolare? “Si predica bene e si razzola male…”

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