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Farsopoli di P. CICCONOFRI del 02/01/2012 09:01:42
La segretaria di Palazzi la talpa?

 

Stefania Ginesio è la presunta talpa alla quale Doni, Manfredini e Bettarini si rivolgevano per avere “particolari dell’inchiesta diversamente a loro sconosciuti” e “preziosi consigli sulla strategia da riferire ai propri legali per contrastare le accuse del procuratore Federale”. In alcune conversazioni la donna sembra “poter arrivare facilmente a raggiungere gli appartenenti della Commissione per indirizzare la sentenza in favore dei calciatori, anche se poi non emerge nessun elemento che possa avvalorare questa sua possibilità”.

Come da copione, vengono resi noti anche i contenuti di alcune intercettazioni.
Con Bettarini : “Posso dare a Marco Squicchero che è un vice di Palazzi il tuo numero di cellulare che lui chiama Martucci (segretario della Procura) per fare in modo che ti proteggano”.
Con Doni: “Appena hai finito dimmi la tua sensazione, io chiamo Claudio (Franchini) o Salvatore (Lo Giudice) e mi faccio spiegare un po'. Artico non lo posso chiamare, anche se lo conosco benissimo! Perchè è quello che fece ... Te allora... (...) Se tu mi dici che ci sono loro tre, io sono molto più tranquilla. (...) Artico è abbastanza ottusangolo... Franchini è molto più aperto”.

La talpa della procura, il braccio destro del giudice sportivo, incaricata di trascrivere i comunicati disciplinari, approfittando del rapporto che avrebbe avuto con il procuratore federale Palazzi e con il suo vice, spifferava agli indagati particolari dell’inchiesta .

Immediato è stato l’accostamento a Maria Grazi Fazi (la zarina), ex segreteria della Can, assolta in primo grado dal processo penale di calciopoli.

Un accostamento, quello più in generale tra calciopoli e scommessopoli che negli ultimi giorni in tanti hanno provato a fare, forse ancora succubi di quella campagna mediatica che ha voluto dare dei contenuti diversi alla realtà del 2006 e che oggi ha chiaramente assunto i contorni definiti della farsa.
Ma sono due “scandali” completamente diversi che hanno un unico punto in comune: la presentazione che ne vogliono dare i media.

Qualche giorno fa abbiamo sentito la presa di posizione generalista e garantista di Abete. Petrucci ha tenuto a far notare come sia massima la collaborazione tra la giustizia sportiva e la giustizia ordinaria ( “I magistrati sportivi stanno collaborando con la Procura di Cremona” ) con il passaggio della documentazione in tempi celeri.
Nessuno ha più parlato di Stefania Ginesio , sicuramente motivo di imbarazzo, per i suoi presunti contatti con alcuni imputati e il ruolo che occupa in Figc…

Non vogliamo condannare nessuno, non siamo noi a doverlo fare, però vogliamo solo far notare l’ennesima differenza con calciopoli; il garantismo di oggi, anche in questa circostanza, si contrappone con il giustizialismo del 2006. I fatti sono lì a dimostrarlo e chi ha imparato a conoscere, come noi negli anni post calciopoli, i modi ed i metodi utilizzati dalla Figc e dalla procura federale sa benissimo cosa intendo.

Tanto che, quasi come una giustificazione, si prova ad accostare gli eventi (calciopoli e scommessopoli) e le donne (Fazi-Ginesio) senza però prendere oggi una posizione chiara, temporeggiando ed affidando al commento di qualche cronista, la ventilata possibilità di un chiarimento anche su questa inattesa e imbarazzante immagine.
Molte ombre e poche luci sul mondo della giustizia sportiva. Anche per questo, quando si parla di “etica”, è bene differenziarla dal termine “morale”. Perché “l’etica” della Figc, quella tanto in voga nei discorsi di Abete, è quella usata come pretesto per giustificare un operato che ad oggi non ha mai dato garanzia di giustizia. Anzi…

E mentre la Juventus è stata condannata per illecito strutturato alla serie B (somma di articoli 1), senza prove ma solo per il “sospetto”, e privata di due scudetti, il presidente del Coni, in piena bufera scommessopoli (conti in svizzera e confessioni su combine), sente di dover dichiarare che «Il campionato è regolare» e che «Le sentenze non devono mai essere esemplari»: la storia insegna che l’eccezione è solo per la Juventus.
Chiaro che poi, un tavolo (bis della pace ndr) potrà sempre sollevare da eventuali responsabilità!

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