E' sempre divertente il giochino di trovare un'immagine simbolica che racchiuda un anno. Le tentazioni euforiche di soffermarsi sulle esultanze di Marchisio e Conte non mancano, ma peccherebbero di miopia. Il 2011 infatti è stato un anno a due facce in casa Juventus, con la catastrofica seconda parte della stagione 2010/2011, e la cavalcata che ha portato a chiudere l'anno solare al comando della classifica in quella attuale 2011/2012.
E allora, non c'è dubbio, chi apre e chiude questo ciclo è sicuramente
Fabio Quagliarella . Il 6 gennaio 2011 si rompe il legamento crociato anteriore destro durante Juventus-Parma. Fino a quel momento la Juventus era seconda in classifica, molto determinata, ed Eta Beta era stato sicuramente il vero protagonista della compagine bianconera. Molti goals (fino a quel momento, al netto dei rigori, era capocannoniere), di cui alcuni stupendi, quasi tutti decisivi. Così come determinante era la sua posizione in campo, accorciando le distanze tra il reparto di centrocampo e quello offensivo. L'infortunio fu una vera metafora della stagione juventina. Insieme al suo ginocchio crollarono tutti gli equilibri. La Juve cominciò ad essere bistrattata dagli arbitraggi (memorabile Napoli-Juventus, con Toni, sostituto di Quagliarella, picchiato per tutta la partita insieme a Krasic, quasi senza sanzioni per gli avversari, e con l'annullamento ridicolo di un suo goal). Iniziarono le incomprensioni in spogliatoio. A Delneri la situazione sfuggì di mano (ma anche alla dirigenza). La Juve sbandò e non si riprese più fine al termine della stagione.
Nuova stagione 2011/2012, e Juve in testa. Quagliarella rientra dall'infortunio. E la partita Juve-Novara chiude l'anno solare con il suo ritorno al goal, 364 giorni la stupenda rovesciata vincente a Verona contro il Chievo.
E' lui a mio avviso l'immagine simbolo. Dello sfascio della vecchia stagione. E dell'andamento da capolisti in classifica di quella attuale.
Forza Juve!
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