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Il Fatto di N. REDAZIONE del 09/03/2012 16:46:29
Cosa scrivevano nel 2002? Amarcord 5 maggio

 

Agnelli: «Possiamo capire l’Inter»

Solo la Juve può capire l’Inter. Solo Giraudo e Moggi possono raccontare quel che prova adesso Moratti. Solo il calcio può consumare rivincite così clamorose, beffe impietose. In un clima irreale e simbolico, di entusiasmo sfrenato tenuto al guinzaglio, di lacrime spese e mai nascoste, scandito più dalla voglia di cantarle che di urlare di felicità, solo l’Avvocato Giovanni Agnelli può concedersi il lusso di togliersi lo sfizio di rispondere per le rime a Franco Sensi, l’avvelenatore dell’ultima settimana di campionato. Da Torino, la dichiarazione dell’Avvocato incornicia la domenica più pazza del campionato e lo scudetto più inatteso della collezione industriale, 26 da ieri pomeriggio. Eccola: «Quando Seedorf segnò al ’94 il gol del 2 a 2, pensai che sarebbe stato l’anno dell’Inter, poi ho preso a coltivare qualche dubbio quando ho ascoltato il pronostico di Sensi. Lippi e la squadra vanno elogiati perché mai hanno smesso di credere nel successo, mi spiace per il presidente Moratti e per Ronaldo che ho visto piangere. Il calcio è anche questo e noi che siamo passati da Perugia, lo sappiamo bene».
Solo la Juve può capire l’Inter. E allora Luciano Moggi non riesce a trattenersi quando in tv incrocia il romanista Lucchesi, non aspetta i complimenti di rito, non attende lo scambio fasullo e falso delle lodi e invade lo schermo e poi lo spogliatoio del rancore seppellito per due anni. «Noi ci siam passati, noi abbiamo vissuto la stessa amarezza» ripete Moggi e adesso ringhia perché non vuole che nessuno possa infangare lo scudetto, possa avvelenare l’acqua del pozzo e provocare una strage. «Abbiamo l’attacco più forte del campionato, abbiamo la difesa meno battuta del campionato: c’è bisogno di aggiungere altro per sottolineare i meriti della squadra?» chiede inviperito Lucianone che guarda di traverso il monitor e i microfoni che sono davanti al suo viso. Solo la Juve può capire l’Inter. Solo Giraudo può tentare di capire Massimo Moratti. E allora tocca proprio all’amministratore delegato indorare la pillola all’eterno rivale e soffiare parole che suonano in un certo modo. Forse non contribuiscono a lenire il dolore, il senso della sconfitta e a dimenticare ce, a cinque turni dalla fine, il distacco della Juve a 6 punti fece immaginare scenari diversi da quelli attuali. «Nel calcio bisogna aver fede e sperare negli altri quando si insegue» ricordano tutti e forse pensano alle parole di Vittorio Chiusano che invoca una visita immediata di controllo al suo cuore ferito. «Devo dare un’occhiata alle coronarie» spiega dimenticando per una volta che l’Inter e Moratti fu costretto a sventolare il ricorso a querele e tribunali. «Moratti è un personaggio prezioso per il calcio italiano, abbiamo bisogno di lui, speriamo che presto smaltisca la rabbia. Perciò noi adesso diciamo: forza Moratti, forza Inter» ripete Moggi e Giraudo che resta al suo fianco approva e sottoscrive per tentare di mettere fine al duello rusticano che resiste e ormai dal famoso rigore di Iuliano contro Ronaldo.
Solo la Juve può capire l’Inter e il mondo che crolla addosso. Ma devono mettere il bavaglio ad Antonio Conte che aggredisce un microfono per ripetere con la bava alla bocca: «C’è qualcuno che mi guarda ora, c’è qualcuno che si trovava a Perugia due anni prima e ci ha visto piangere di rabbia».

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