Una delle idee più brillanti della storia radiotelevisiva italiana è certamente quella della Corrida, il cui titolo esatto recitava: “La Corrida – Dilettanti allo sbaraglio”. L’idea era quella di prendere persone comuni e metterle su un palco a cantare, ballare, recitare poesie. Nessuno si aspettava di sentire la voce di Pavarotti o vedere i passi di Nureyev, guardando la Corrida: la comicità involontaria dei concorrenti era il traino della trasmissione. Un’idea semplice, ma azzeccata, tant’è vero che dalla prima edizione del 1968 (in radio, condotta da Corrado) ha continuato ad essere trasmessa e seguita fino ad oggi.
Da molti anni non seguo quella trasmissione, ma le notizie che riguardano la nostra povera Juve di questi tempi me la fanno tornare in mente. In particolare, quel sottotitolo – Dilettanti allo sbaraglio – potrebbe fare da occhiello ad ogni articolo sui nostri uomini al comando. E’ inutile rammentare per l’ennesima volta il background dei vari Blanc, Cobolli Gigli, Montali: tutti sanno che questi personaggi con il calcio c’entrano quanto gli asparagi con l’immortalità dell’anima. Eppure il geniale Elkann tre anni orsono li mise a dirigere la squadra più titolata d’Italia, fresca della vittoria di uno Scudetto, con l’ambizioso compito di «ottenere un calcio sostenibile, che vuol dire riuscire a raggiungere risultati sportivi contabili con vincoli economici e finanziari». A parte il fatto che, come al solito, Elkann ha un modo di raccontare le cose tutto suo (cos’è un risultato sportivo contabile?), ci pare di capire che l’idea fosse quella di vincere mantenendo i bilanci in ordine. In pratica, la stessa cosa che fu chiesta 15 anni fa a Moggi e Giraudo dal Dott. Umberto Agnelli. L’idea di base quindi non è inedita. Ma c’è una novità: quella, appunto, di affidare il compito a gente che con il calcio non c’entra nulla!
Alla Corrida, come ho già detto, non si pretendevano risultati tecnici, proprio perché a concorrere erano dilettanti: dilettanti allo sbaraglio! E allora perché chiedere risultati a Cobolli Gigli e Blanc, in un’attività che nulla centra con le loro competenze? Sarebbe come chiedere loro di partecipare e vincere a Sanremo, magari inserendo nel gruppo anche l’allenatore (che almeno il cognome confacente ce l’ha!).
I tifosi meno propensi a sorbirsi minestre rancide già dal primo minuto non si fidarono delle promesse di questa proprietà. Promesse che tra l’altro sono sempre rimaste nell’impalpabile mondo della vaghezza: si parlava di un progetto quinquennale, senza però mai scendere nel dettaglio di questo progetto, tant’è vero che a ricordarne l’esistenza è rimasto ormai il solo Ranieri. Quei tifosi rompiscatole furono indicati talvolta come “rancorosi”, altre volte “di serie B”. Fatto sta che ultimamente la schiera dei rancorosi si fa sempre più cospicua. E allora come reagisce la proprietà? Qualcuno si aspettava il licenziamento del mediocre Ranieri. Altri, più radicali, si chiedevano se a rischiare la cadrega fosse qualcuno più in alto. Ma ci ha pensato Elkann a smorzare gli istinti giacobini: «Più che parlare, allenatore e giocatori, soprattutto quelli di maggiore spicco, devono riuscire a vincere nelle prossime partite». Geniale! Ma perché non ci hanno pensato prima? Se Elkann avesse indicato la strada un paio di mesi fa, potevamo portarci a casa tutto: Scudetto, Champions League e pure la Coppa Italia! Bisogna riuscire a vincere! Meno male che ci sono questi grandi manager a farci capire come si raggiungono gli obiettivi: per fare bene in campionato, bisogna vincere le partite! Per completare il proprio compendio calcistico, consiglio al presidentissimo di procurarsi un vecchio fumetto della collana Alan Ford, in cui il Conte Oliver si improvvisava allenatore e spiegava alla squadra: «Una regola fondamentale per vincere le partite è quella di segnare un gol in più degli avversari!».
Ci sarebbe da ridere, se la situazione non fosse tragica. Mi sembra che, al di là di tutte le parole che si possono spendere sull’ennesima occasione persa dal sig. Elkann, il punto l’abbiano centrato quei tifosi che all’esterno della sede in cui si svolgeva l’assemblea Exor hanno scritto: “Proprietà assente, dirigente incompetente. Rivogliamo la nostra Juve”. Una proprietà che mentre le cose vanno a rotoli se ne esce con un bel “dobbiamo vincere” altro non può essere che definita assente. L’incompetenza dei dirigenti ormai è palese. Per quanto riguarda la possibilità di riavere la “nostra Juve”, credo che purtroppo quella sia morta tre anni fa.
Non resta che sperare nella resurrezione. Ma la resurrezione non arriverà dalle assemblee Exor. Ormai è chiaro. Nel rispetto delle Regoledi F.ZagariSeguitemi. A quasi una settimana dal rocambolesco 3-3 tra Inter e Roma di San Siro, che prima scatenò le proteste dei giallorossi per l'inesistente rigore assegnato dall'arbitro Nicola Rizzoli a Mario Balotelli, e che quindi provocò la reazione incrociata di Ranieri e Mourinho, lo stesso tecnico romano, pronto a chiudere la polemica con un certo self control (così preferì definirla), rilasciò questa
dichiarazione: "Tutto quello che ho già detto è ok. Ma purtroppo non sono così libero con me stesso per poter dire tutto quello che penso".
Oggi pomeriggio (29/04 ndr), all'assemblea di Exor, l'holding di casa Agnelli, John Elkann si è, invece, liberato dopo le ultime cocenti delusioni della Juventus: "Più che parlare, allenatore e giocatori, soprattutto quelli di maggiore spicco, devono riuscire a vincere nelle prossime partite". Una contraddizione se si pensa alle parole di Claudio Ranieri nel post partita
Reggina-Juventus: "Rispettati i piani. Anzi, ho fatto meglio".
Ricapitoliamo. Il "dipendente" si rifiutò, nella polemica con uno "speciale", di esprimere quello che pensava, rinunciando di fatto alla libertà di poterlo fare, ma, nonostante oggi lui dica di rispettare i piani (?), il "titolare" ha espressamente richiesto il silenzio, usandolo per fare il proprio dovere: vincere.
Qualcosa è evidente che non quadra.
Sta di fatto che il giovane Elkann ha glissato, rilasciando un freddo: "Se Ranieri sarà riconfermato? I bilanci li faremo solo alla fine".
Capire il futuro della Juventus non è poi impresa per pochi, quello che sarebbe stato importante era essere stati in tanti allora. Carlo Sant'Albano, uomo forte del cda Juventus, alla domanda sul possibile aumento di capitale ha risposto: "La Juve ha già le sue risorse, indipendentemente da Exor".
E allora verrebbe da chiedere: queste risorse saranno nuovamente investite in campioni come Poulsen, Andrade, Almiron, Tiago e via discorrendo? E
qui parliamo di "risorse" per oltre 100 milioni di euro.
Tra una contraddizione e l'altra la Juventus si è allontanata dall'Inter, e successivamente si è vista scavalcata dai rossoneri. A cinque giornate dal termine, coloro che la possiedono, chiedono di vincere, con la Fiorentina che incalza, senza dimenticare che c'è qualcuno che deve rispettare i piani.
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