C'è un mistero che non lo so
Quando ti vedo che cos'ho
Sento tremare lo stomaco
Qualcosa di profondo sai
Mi fa andar fuori di testa
Fuori di me
Io non capisco senza di te... (Oh no!?)
Il mondo che cos'è?
Standing ovation (Vasco Rossi) Diciannove anni passati così. Abbracciati, stretti forte a condividere lo stesso amore, lo stesso destino. Cinque miliardi di vecchie lire spesi bene da Giampiero Boniperti, uno per il quale vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta. La filosofia della Juventus. La filosofia di Alex, che arrivato nel mezzo del cammin della sua vita a vestire la maglia bianconera, se l’è tatuata addosso per quell’altra metà di esistenza trascorsa “a giocare con passione a calcio e a vincere”, o almeno a cercare di farlo.
“C’ero anch’io”. La frase più gettonata di questi giorni. Di chi ha potuto esserci a vivere una giornata che prenderà dimora per sempre nel cuore, nella testa, nell’anima. Come deve essere la “storia di un grande amore”.
Ci siamo appuntati la Terza Stella sul petto. Piaccia o non piaccia questa Juve, che per dirla con Gianna Nannini è una camera a gas… un palazzo che brucia in città… una lama sottile… una scena al rallentatore… questa Juve vilipesa e offesa nella sua notte buia del 2006… questa Juve ha scritto un’altra pagina epica.
Non sono riusciti a distruggerci, non ci riusciranno mai.
La Juventus Campione d’Italia 2011/2012 non si è accontentata di vincere lo scudetto. Quella è una cosa che di tanto in tanto riesce a fare anche qualcun altro. La Juventus Campione d’Italia 2011/2012 ha impresso la sua firma prestigiosa nell’Albo d’Oro dei Campionati italiani di calcio non solo per aver raggiunto l’ambito traguardo della Terza Stella, ma per aver conseguito una vittoria tale da non ammettere repliche, conservando per tutte partite il primato dell’imbattibilità.
Chi c’era domenica 13 Maggio 2012, sapeva che lo Juventus Stadium, la struttura che per forma e sostanza, come si capisce bene durante il Tour organizzato, riecheggia per ricchezza di allusioni e significati le logiche del teatro classico, avrebbe accolto la squadra bianconera per celebrare la vittoria.
Di scarso rilievo il match, tra due squadre già appagate dal risultato. Pronta la cerimonia di premiazione. Solo da comporre il puzzle per la passerella degli “Eroi”. La curva era un tripudio. Il mega-striscione sventolato all’inizio della gara con le tre stelle sull’ovale bianconero aveva vestito la festa con l’abito più elegante. I cori risuonavano della particolare composizione di forme e materiali che conferisce alla struttura un canto come di sirena.
“Siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi”. E siamo oltre.
La partita non è stata sospesa, ma si è fermata lo stesso in un tempo sospeso da qui all’eternità.
“Un Capitano, c’è solo un Capitano”. Messa a segno la rete n. 289, Alex si apprestava a tornare in panchina, ma non poteva fare a meno di rendere omaggio alla Curva Sud. Così come tutto lo Stadium non poteva fare a meno di rendere omaggio ad Alessandro Del Piero. Una passeggiata a bordo campo, là dove l’erba incontra la gente bianconera e la passione si fonde in un abbraccio sconfinato tra la Juventus e i suoi tifosi. Il catino, un fremito. Le sciarpe fioccavano come fiori. La rappresentazione dentro la rappresentazione. L’ultimo giro, l’ultimo ballo del Cavaliere con la sua Signora.
Verrà la finale di Coppa Italia e nonostante una botta al ginocchio Alex vorrà esserci ancora, per doppiare il successo in questa stagione indimenticabile. Ma non sarà la stessa cosa. Non sarà a casa nostra.
19 anni di gioie, soddisfazioni, dispiaceri, dolori. Il bambino esuberante che ci ha condotto alla vittoria nella finale indimenticata della Coppa Intercontinentale del 1996 è diventato un uomo.
Ha superato un grave infortunio che poteva costargli la carriera. Ha fallito tante volte e altrettante volte è ritornato a vincere. Ci ha accompagnato con una lettera, tanto amore e un’immensa forza di volontà giù nell’inferno e ha dato tutto per tirarci fuori dal guado.
Questo momento di gloria è per Alex. Il Campione italiano che più di tutti è ancora nel cuore dei tifosi Juventini di tutte le età. Nessuno s’è preso ancora il suo posto e la Storia volta già le pagine.
Boniperti, Platini, Del Piero. Tre Stelle per sempre. L’avventura continua.
Lo Juventus Stadium canta:
“Grazie di tutto, Del Piero. Grazie di tutto”. Commenta l'articolo sul nostro forum!