Le "Istituzioni" fanno finta che il problema non esista. Insultare la memoria di 39 persone che persero la vita a causa di una partita di pallone per loro non è reato, nè in ambito penale, nè tanto meno in ambito sportivo.
Quei 39 rappresentano nella mente malata e miserabile di chi porta in giro certi drappelli l'intero popolo bianconero, l'intera sua storia. Come dire: -39 sempre e ovunque, così alla fine sparirete.
Ciò è inaccettabile. Lo è sempre stato, fin da quando per la prima volta il primo di questi individui si azzardò a scarabocchiare quell'orrendo numero preceduto dal segno "meno".
E allora, visto che il celeberrimo "chi di dovere" se ne disinteressa bellamente da ben 27 anni, iniziamo noi ad indagare su certi comportamenti molto meno che bestiali: abbiamo la tecnologia per riprenderli in luoghi pubblici; abbiamo i mezzi per divulgarne le pubbliche "imprese".
Bene: "identifichiamoli e denunciamoli". Poi, se "chi di dovere" vorrà agire e sanzionarli, bene. Altrimenti rimarrà a futura memoria la gogna mediatica verso questi rifiuti della società.
Intanto ecco il "Capitolo I" della rubrica: Domenica 20 Maggio 2012, Stadio Olimpico di Roma; finale di Coppa Italia Juventus-Napoli. Chiunque riconosca questo essere umano lo denunci.
