Il n. 13 di GLMDJNews è servito. Anche questa volta si tratta di un’edizione quasi speciale, che abbiamo portato alla considerevole dimensione di 14 pagine grazie all’accavallarsi di notizie che il nuovo filone dello scandalo denominato scommessopoli ha determinato.

Se l’estate del 2006 fu calda, quella del 2012 si profila torrida, per i procedimenti già avviati da Palazzi a seguito dell’interscambio con le procure che indagano (a proposito, alla fine si è svegliata anche quella di Napoli) e per la consueta abitudine della stampa italiana a dettare i tempi e spesso anche i modi.
Non a caso il nostro editoriale in prima pagina parla di irresponsabilità da trascinamento, istituto giuridico inesistente, ma utile per tentare di rovinare la festa per uno scudetto strameritato. Scopriamo dunque alcuni altarini di chi si dedica al giornalismo senza tenere a portata di mano il codice deontologico della categoria e invece farebbe bene a tenere d’occhio alcune stranezze, come per esempio un sorteggio promesso a vantaggio del presidente napoletano o la tendenza a selezionare le notizie e le indagini che potrebbero far male agli onesti di Milano.

In caso di scandalo, si sa, l’attenzione, è sempre tutta per la Juve, alla quale solerti magistrati e professionisti della carta stampata non hanno fatto mancare in questi giorni invenzioni e ritorsioni. Dopo essere riusciti a trascinare Conte dentro scommessopoli e averci intrattenuto con il tormentone Bonucci sì, Bonucci no, hanno colto al volo l’occasione ghiotta che Buffon ha loro servito su un piatto d’argento solo per aver espresso le sue opinioni nel corso di un’intervista. Il portierone è diventato il protagonista dei palinsesti sportivi televisivi e delle attenzioni della crema delle creme del giornalismo nostrano. Del resto, non è forse vero che finché c’è la Juve, c’è speranza di successo anche per gli eroi delle procure e per gli alfieri dalla penna facile?

Per chi credesse o sperasse che scommessopoli sostituirà definitivamente calciopoli mortificandola nell’agognato dimenticatoio delle coscienze collettive, vi proponiamo due chicche per tenere desta l’attenzione: un duello all’ultima denuncia tra Moggi e l’indimenticato artefice del metodo Auricchio e un aggiornamento sull’evoluzione professionale dell’ex pm di Napoli Narducci. Piaccia o non piaccia all’assessore alla legalità.
Domenico Laudadio ritorna a parlare dei morti dell’Heysel, puntualizzando amaramente che non è una questione da bar dello sport.

L’appuntamento con la storia fa un salto nel tempo, proponendo rapporti in antitesi tra una Juve vincente sul campo e un po’ meno con la carta stampata, ma non meno conflittuali tra i protagonisti dietro le quinte, vittime di un’alternanza al limite della “fantapolitica calcistica” e dello” scontro fratricida”, sotto lo sguardo di Cesare Romiti. Anno di grazia 1998.

Gran finale con una visita guidata nel neonato J Museum, del quale già si favoleggia che 10.000 visitatori abbiano voluto calcarne il suolo e adorarne i cimeli a due sole settimane dall’inaugurazione.
Ma soprattutto con il pagellone di fine stagione, che assegna i voti ai giocatori e all’allenatore della Juventus che ha portato a casa la Terza Stella.
Da tenere d’occhio l’angolo della posta, dedicato in questo numero ad Andrea Agnelli e aperto alle vostre curiosità e ai vostri interrogativi.
Per chi senza la Juve proprio non sa stare, ecco il calendario degli impegni estivi, al netto delle date e località non ancora ufficiali. Non sfuggiranno le vignette di Whyborn, per stemperare la tensione con una risata intelligente quanto il tratto della sua matita.

Buona lettura e buona diffusione.

La redazione di GLMDJNews