Nicola così ricorda il trend negativo della nostra stagione, culminato oggi con l’esonero di Ranieri Erano 40 anni che non veniva esonerato l'allenatore della Juventus.
Per la verità, non sentivamo la mancanza di queste "novità".
Purtroppo, però, era l'unico sbocco di una stagione deludente, che sta culminando nella possibilità di perdere l'accesso diretto alla Champions League.
L'esonero avviene a 2 giornate dalla fine del campionato, e quindi sembra ancor di più essere stata una mossa della disperazione, il "tutto per tutto" buttato lì per provare a recuperare una situazione compromessa.
Il tentativo è anche quello di cercare di ricompattare uno spogliatoio diviso e ostile all'ex-allenatore: dopo la prova di domenica contro l'Atalanta, se n'erano accorti tutti.
A volte dispiace di aver sempre ragione, ma ci tocca riaffermare che
"noi l'avevamo detto".Il progetto portato avanti dalla attuale proprietà, messo in opera dall'attuale dirigenza, prevedeva un sostanziale ridimensionamento della Juventus. Partecipare ma non vincere, il motto sembrava proprio questo; tutt'al più, una Coppa Italia per tenere contenti i tifosi meno accorti.
Ranieri era l'allenatore giusto per questo scopo: poche pretese, (quasi) fine carriera.... si poteva presumere che ci fosse anche una eventuale disponibilità ad assumere il ruolo di capro espiatorio: per 1 milione di euro all'anno, rimanere a casa si può....
Beh, noi l'avevamo detto. Evidentemente, anche qualche giocatore ha pensato più o meno le stesse cose, e ha cominciato a battere i pugni sul tavolo. Si è parlato di Camoranesi, di Trezeguet, di Del Piero. Ci potremmo anche chiedere dove sia finito Giovinco, ma ne parleremo un'altra volta.
Un campionato in cui sono stati
gli infortuni a dominare la quotidianità, e nessuno che si chiedesse come mai. Salvo prendersela col medico, quando semmai la responsabilità va ricercata nella preparazione.
L'esonero dell'allenatore non è stato l'unico record stabilito dalla Juventus del nuovo corso:
erano
26 anni che non vincevamo per 7 giornate consecutive ; mai successo nei tornei con i 3 punti assegnati per la vittoria.
Il
Palermo ha sbancato il campo della Juventus dopo 46 anni.
Il
Cagliari ha espugnato il campo della Juventus dopo 41 anni e sicuramente ce ne dimentichiamo qualcuno.
Per non parlare poi delle due campagne acquisti che sono sotto gli occhi di tutti: Ranieri se ne è sempre assunto la responsabilità, ma siamo sicuri fosse solo la sua? Noi no, anzi!
Insomma, purtroppo avevamo ragione.
Ora dobbiamo solo augurarci di agguantare il 3o posto, per evitare i preliminari di Champions, dando fiducia al grande Ciro Ferrara e stringendoci attorno alla squadra.
Dobbiamo anche augurarci che tutti quei tifosi bianconeri che hanno sempre letto le nostre pagine si convincano definitivamente
che la strada intrapresa da GLMDJ è quella giusta: a noi interessa solo che la Juventus torni a calcare gli spalti che le competono, ma per fare questo c'è bisogno di cambiare.
Cambiare l'allenatore? Sì, Ranieri non era da Juve.
Si deve però cambiare anche l'organizzazione della società, perché il pesce puzza sempre dalla testa.
Amici Juventini, dateci forza. I fatti ci stanno dando ragione, e sarà così anche in futuro. Dietro l’esonero di Ranieri, le solite incongruenze e la passione da ritrovare. Così Fabio ne propone la lettura L'EBREZZA DI RUOTAREDa oramai tre anni c'è una nuova Juventus che s’è specializzata nel sostenere cose indicibili, che suppone siano nella mente di molti tifosi. Se c’è una cosa di cui nessuno, tranne gli "elkaniani", sente il bisogno è di vedere ai posti di comando coloro che non hanno difeso la storia bianconera nell'estate del 2006.
Semmai, da allora, s’avverte l’urgenza di vederli vendere e renderli responsabili nei confronti di milioni di appassionati.
Capita che, volendo salvare l'insalvabile, si liberi la fantasia e se ne facciano di ogni tipo, vendendo miele appiccicoso agli appassionati, con scelte strategiche modello "risiko". Prendo in esame un solo punto, quello più recente:
l'esonero di Ranieri. Secondo i pensatoi, le carriere degli allenatori, all'interno della propria società, non andrebbero programmate, com’è in realtà dovrebbe essere, ma sostituite a seconda del momento, ruotando a giorni alterni il nome di chi cambierà le cose, nel momento che qualcuno è ancora alle redini. Una via di mezzo fra la cretinata allo stato puro e l’imitazione dell'allenatore nel pallone.
Abbiamo bisogno di una struttura societaria altamente professionalizzata, e non si può pensare di affidare per tre anni la Juventus ad un signore che poi si accompagna alla porta, per mettere al suo posto un collega che magari uno come Diego non lo vuole. Chi dice di queste cose si divide in due categorie: a. gli incompetenti, ovvero quelli che nonostante abbiano potuto spendere a dismisura, si sono convinti che gli altri vincevano rubando; b. i coerenti, che fecero fuori la storia della Juventus, ed ora vorrebbero che nessuno si cominci a domandare il perché.
Gli stessi sostenevano: i bilanci si faranno alla fine della stagione, ora che ognuno faccia il proprio dovere. Ma se i bilanci si dovevano fare a fine stagione, che senso ha esonerare a distanza di quarant'anni
Luis Carniglia il secondo allenatore della storia bianconera?
Significa che in questo nuovo calcio, anche in Corso Galileo Ferraris, taluni giungeranno dove altrimenti non sarebbero mai potuti arrivare, con perdita di tempo e denaro. Salvo poi ruotare.
Proposta: ruotino loro, provino l’ebbrezza di passare qualche anno, anche pochi, a distanza, magari lasciando quella società (la nostra passione) in mano a chi, con molta probabilità, oltre ad essere competente, la ama.