Almeno per ora ha vinto il calcio malato. Hanno vinto le pressioni mediatiche e la debolezza di una giustizia sportiva che, pur di salvare i loschi affari che da anni coprono e assecondano, hanno finito per distruggere completamente la credibilità del calcio italiano.
Ha vinto Carobbio e le sue ricostruzioni a rate, ha perso Palazzi, salvato condannando il solo Conte. Ha vinto il sentimento antijuventino, hanno perso completamente la faccia i rappresentanti della giustizia sportiva, nudi davanti alla loro (in)giustizia. Che tipo di credibilità può avere un procuratore che chiede 3 anni e mezzo di qualifica per Bonucci e un anno per Pepe, poi assolti per le molte contraddizione del teste ritenuto credibile che li accusava? E che tipo di credibilità può avere il gesto vendicativo della procura federale seguito al mancato patteggiamento di Conte concordato inizialmente per 3 mesi e poi finito con una richiesta di 15 mesi? Che tipo di credibilità può avere una giustizia i cui verdetti sono stati anticipati da giorni ai media solo per cercare il supporto necessario per non sprofondare? Una vergogna sotto gli occhi di chiunque sia in buona fede.
Questa è l’occasione giusta per dimostrare di volere, non solo a parole, un cambiamento. Basta assecondare inchieste mirate per colpire sola la Juventus. Basta con una giustizia sportiva usata come arma di distruzione da azionare a comando. E’ necessario riportare i principi cardine della giustizia, smarriti dietro alla ricorsa di interessi di parte, come priorità.
Conte deve difendersi e deve continuare a vincere con la Juventus. Una nuova sfida che non mancherà di centrare, come è abituato a fare. Imparate a batterla sul campo e lealmente la “vecchia Signora” se ci riuscite. Non mollare Antonio, siamo con te!
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