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Attualità di N. REDAZIONE del 29/08/2012 08:36:22
Palazzi e Carobbio pappa e ciccia?

 

Ad Antonio Conte poteva anche andare peggio!

C’è una parte della replica di Palazzi davanti alla Corte Federale che ha attirato particolarmente la mia attenzione. Dopo l’evidenza di un'inchiesta letteralmente costruita sulle parole di un pentito, volutamente strumentalizzate contro Conte (e la Juventus) e i pochi dubbi sulla volontà, intrinseca ed estrinseca, della politica sportiva italiana del volersi servire di questo nuovo scandalo per decidere a tavolino la griglia di partenza della prossima competizione, prenotando magari in anticipo i primi gradini del podio, arriva, nuovamente dalle parole di Palazzi una ulteriore conferma: Conte è stato fortunato, poteva andargli peggio!. In pratica il cavallo pazzo cavalcato da Sandulli era stato già scosso dal Procuratore federale.

Questa è la trascrizione del passaggio che vi chiedo di leggere con attenzione:

«Prima cosa dicevo, che in effetti l’intenso risentimento che viene addotto dalle difese come causa a parte delle dichiarazioni accusatorie, in realtà ad una attenta verifica, ad una attenta analisi, si rivelano proprio logicamente del tutto infondate. Per quali motivi? Perché atti – proprio come detto già – i tempi, non immediati, dimostrano l’assenza di motivo di risentimento. Perché –ripeto – contrastano con una persona che voglia accusare una persona avuta in odio, verso la quale si coltivano risentimenti di rancore così forti, quella di aspettare così tanto tempo prima di circostanziare meglio le dichiarazioni accusatorie. Ma anche i contenuti. Perché se Carobbio avesse voluto rovinare calunnatoriamente il suo accusato, avrebbe utilizzato delle dichiarazioni ben più pregnanti, ben più stringenti a carico del suo allenatore. Sia in occasione della gara Novara-Siena, sia in occasione della gara Albinoleffe-Siena. Mentre invece quegli spazi che la procura ha ritenuto emergere proprio dalle dichiarazioni di Carobbio dimostrano in modo inconfutabile che non vi era alcun sentimento di risentimento – scusate i giri di parole – da parte del Carobbio nei confronti del suo allenatore. Per altro in modo del tutto sproporzionato e spropositato rispetto all’episodio che avrebbe dato causa a questo risentimento.
Lo stesso vale anche con riferimento alle eventuali dichiarazioni accusatorie dette nei confronti della dirigenza. Diciamolo chiaramente, tanto è agli atti, nei confronti del Presidente della società Siena. Perché se Carobbio avesse voluto rovinare il suo Presidente – reo di non avergli rinnovato il contratto ed anzi di avergli fatto perdere due categorie - Ebbene, non avrebbe riferito de relato di aver saputo che persona vicina alla dirigenza, avrebbe avvicinato il portiere Coppola per proporgli un tentativo di illecito a perdere su una gara perché il suo presidente era intenzionato a scommettere. Avrebbe detto delle dichiarazioni ben più dirette dichiarando di essere direttamente a conoscenza di quelle circostanze, quindi lasciando molto meno spazio difensivo, al dubbio, alla necessità di ulteriori approfondimenti, come con onestà intellettuale abbiamo scritto nel nostro provvedimento con riferimento a questa gara».


Mi spiegate cosa significa? Dopo le accuse di dichiarazioni a singhiozzo che hanno "arricchito progressivamente" il racconto da pentito di Carobbio; dopo i sospetti legati agli sconti-baratti con il credibilissimo 'Pippo'..., adesso Palazzi afferma tranquillamente che si poteva anche aggravare la posizione di Conte e del Siena, spiegando anche in che modo.

Un episodio che richiama alle accuse di Paoloni e Thomas Locatelli - ricordate anche da Conte in conferenza stampa - che denunciarono le pressioni subite in sede di interrogatorio. Ricordiamole.
Paoloni: «Io potevo, volevo collaborare. Palazzi mi ha detto: "Se tu dici questo, avrai uno sconto della pena". Ma perché avrei dovuto dire cose che non ho fatto?»
Thomas Locatelli: «Mi dicevano "devi collaborare, devi fare dei nomi!", ma io di nomi da fare non ne avevo e non mi sembrava giusto fare nomi di gente che non c'entrava nulla solo per alleggerire la mia posizione». «Alla fine pero' vedi che certa gente che ne ha fatte di tutti i colori si e' presa solo 20 mesi....».

Lascio a voi ogni giudizio, ma non posso tacere il mio: Palazzi e la giustizia sportiva (per bocca di Sandulli) hanno chiaramente mandato a dire a Conte di ritenersi fortunato perché... Ma quale giustizia agita gli spettri di un male maggiore per farsi accettare? Il dire "ti abbiamo colpito per dieci mesi, ma volendo potevamo squalificariti per tre anni" può essere indice rivelatore di una giustizia giusta? O non è questa la cartina tornasole di un sistema autoreferenziale e intimidatorio? Affermare "siamo stati giusti, ma potevamo essere più giusti" è l'ennesima dimostrazione di giustizialismo federale legittimato solo dal popolo antijuventino del bar dello sport.

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