Tribunale di Napoli - Udienza del 26 maggio 2009
Filippo Beatrice- Daniele NuciniRapporti con i designatori: problemi con tutti. Il PM, dove aver chiesto il periodo in cui Nucini ha svolto attività di arbitro (dalla stagione 1995-1996 alla stagione 2004-2005), chiede quali sono stati i rapporti con i due designatori arbitrali.
Nucini parla di pessimi rapporti con tutti i designatori arbitrali (Casarin, Baldas, Mattei, Pairetto e Bergamo) in un ambiente in cui secondo l'ex arbitro, non esisteva la meritocrazia.
Di Tommaso (giornalista di Tuttosport) e le frequentazioni da trattoria. Nucini racconta che alla CAN, il giornalista di Tuttosport, Di Tommaso, intratteneva rapporti con Casarin e Baldas e tutti gli arbitri ne erano succubi; sembrava avesse grande rilevanza nel dare la possibilità all'arbitro di poter migliorare la propria posizione all'interno del gruppo. Ricorda che il primo anno, dopo aver vinto il Guerin D'oro e il premio R.Lattanzi, e promosso in serie A, rischiava di andare a casa perché non capiva le coordinate...
Il secondo anno non ne parliamo (Baldas/Mattei), fu quello del rigore su Ronaldo e delle « frequentazioni da trattoria », come riportavano tutti i giornali dell'epoca. Alcuni arbitri che andavano per la maggiore intrattenevano rapporti con questo giornalista. Ricorda che anche Cannavò, in un articolo, scrisse che « vennero assolti perché inconsapevoli di quello che facevano » (stesso copione di sempre: anche a suo tempo, le accuse partirono dalla gazzetta, gli arbitri furono messi sotto accusa e alla fine scagionati).
Gli unici rapporti da intrattenere erano con le istituzioni, tutto il resto non era normale secondo Nucini. Grazie a questo sfacelo (« creato da qualcuno »), si passa ai sorteggi e si divisero gli arbitri in due fasce a seconda delle partite arbitrate (chi più di 25 in A e chi meno ) creando un appiattimento.
Juventus-Bologna 1-0 del 14.01.2001: il finimondo! A 9 minuti dal termine, Nucini assegna un calcio di rigore contro la Juventus e Cruz lo sbaglia. Da quel momento successe il finimondo. Nucini afferma che dopo una gara, le pressioni psicologiche sono nulle solo se i designatori ti sono vicini, chiunque può commettere un errore ma non può essere emarginato solo per questo ma forse perché ha toccato probabilmente, interessi che non doveva. Preoccupato dalle eccessive polemiche chiese alla moglie di vedere 90° e ebbe informazione dalla stessa che Iuliano aveva ammesso il tocco di mano.. sembra che successivamente non si abbia più traccia di questa intervista »
Il PM chiese che tipo di valutazione fecero dell’episodio i guardalinee e gli assistenti e Nucini:
« Ricordo l’osservatore Prati che mi disse che feci un’ottima gara ».
Ricorda poi che in una precedente esperienza a Torino ammonì Zidane per un fallo di simulazione fuori area (Juventus-Verona). Anche in quel caso Bergamo e Pairetto fecero delle osservazioni in quanto ero stato troppo « intransigente ». Nella stessa partita ci fu la simulazione in area di Gilardino che non destò lo stesso interessamento; due episodi nella stessa partita affrontati in modo diverso. Nucini pensava ad una presa diposizione di Pairetto nei suoi confronti.
Bergamo al telefono consigliò di dire che il rigore non c'era, Pairetto si preoccupò di quello che avevano detto Moggi, Giraudo e Bettega. Non avevo detto nulla.
A Coverciano, durante il rituale incontro tra gli arbitri di A e B, al momento del filmato del famigerato rigore, Bergamo rimane in silenzio, Pairetto, arrivati all’episodio fa tornare indietro e alzare l’audio contestando che il fischio era arrivato in ritardo e la decisione non era credibile. Nucini afferma di aver detto in quell’occasione: « ero al posto giusto nel momento sbagliato » e secondo l’ex fischietto questa fu la causa della sospensione per 40 gg. Secondo Nucini, testualmente: « a loro non è andata a genio che ho dato quel calcio di rigore e che sono rimasto nelle mie posizioni e detto quello che pensavo ».
Il PM chiede quali erano state le opinioni….contestato dalla difesa che precisa che non si possono chiedere « opinioni » e comunque Nucini ricorda Minotti di Frosinone che gli disse che secondo lui era stato corretto dare il calcio di rigore ma che aveva preso una decisione troppo importante.
Il Pm chiede se ci furono altri interventi. Nucini risponde « nessuno » anche perché non c’è solidarietà. Il PM chiede ancora come fu motivato questo intervento. Nucini dice che non gli fu detto niente né verbalmente né per iscritto. Nucini non chiese spiegazioni perché erano loro a doverle dare.
La combinazione. Dopo 40 gg, Silvano Stella, intervista per la gazzetta dello sport Gazzoni, allora in corsa per la Lega chiedendogli perché rinunciava alla candidatura e gli venne risposto che oltre al fatto che non fu accettato il rinvio di un incontro (lutto) non vedeva Nucini da 40 gg , dopo il famoso rigore fischiato alla Juventus.
Ritorna ad arbitrare: le scuse. Bergamo consiglia di andare a chiedere scusa a Pairetto. Questa volta Nucini accetta e ritorna ad arbitrare proprio l'Inter sotto gli occhi del commissario Dattilo e di Pairetto. Alla fine della partita gli viene contestato l'episodio della mancata ammonizione a Di Biagio che contestò, in un momento di tensione della gara, non il fallo ma la perdita di tempo e Nucini gli disse di non togliersi la maglietta altrimenti lo avrebbe dovuto ammonire. Continuò comunque ad arbitrare e anche gare di prestigio.
Il gioco dell'oca e torno indietro di 3 caselle. La stagione successiva, secondo Nucini, partì male: ogni occasione era utile per Pairetto per punirlo (come il gioco dell’oca torno indietro di 3 caselle). Rifiutò una trasferta in Israele per motivi familiari ... L'anno successivo partì dalla serie B e secondo Nucini, visto il campionato, forse meritava la seria A.
Napoli Ancona: il saluto da denuncia. Nucini dice che Moggi entrò negli spogliatoi e disse: « complimenti, ci vediamo presto ». E. Martini chiese se aveva comunicato all'ufficio indagine la visita di Moggi e Nucini rispose di no, ma di averlo fatto presente ai due designatori. Tornato a Coverciano, ebbe l'impressione di essere tornato indietro di 10 caselle (sempre il gioco dell'oca). L'arbitro ricorda che Moggi non doveva essere negli spogliatoi e che, essendo un personaggio riconoscibile, doveva essere stato notato anche dall'ufficio indagine. Ritiene di aver fatto il proprio dovere comunicandolo ai due designatori e « se loro mi dicono di non scrivere niente.... ».
Il PM: « quando comunicò la notizia? » Nucini « come se non avessi detto niente ».
Il PM: « nel corso dei mesi successivi? » Nucini « tutta serie B ».
Errori: pro Juve arbitravi in serie A, altrimenti serie B. Il Pm: « Partecipando ai raduni in prevalenza a Coverciano…vi furono illustrazioni di filmati e valutazioni relative a rigori concessi a favore della Juve? ».
« Un episodio..Juventus-Chievo (descrizione)..… mi sono dal quel momento annotato tutti gli episodi notando una cosa semplicissima : se sbagliavi a favore della Juventus andavi in serie A, se sbagliavi contro andavi in serie B…. Avevo iniziato ad annotare..cose sorprendenti…non si può davanti a 36 persone adulte, fargli vedere un episodio che non è calcio di rigore e fargli dire che è calcio rigore…solo perché non capisce certe logiche..con che dignità ascoltava …».
PM: « Facendo una sintesi…2001-2002 inizia a tenere un diario…appunti ..note… ».
Nucini: « Li tengo perché così, per fesso non mi andava di passare.. ».
PM: « Le chiedo la sintesi..dal suo punto di vista..quali suoi colleghi sono entrati in questo elenco che domenicalmente redigeva? ».
Nucini: « De Santis, Gabriele, Racalbuto, Pellegrino... magari anche altri non particolarmente al centro dell'attenzione ma che di volta in volta si sono resi, non so se...sicuramente involontariamente..ma che ha prodotto dei benefici.. ».
PM : « Le chiedo un criterio »..
Nucini «…guardavo l’episodio (escludevo l'interpretazione personale)... quando era talmente evidente la segnalavo, me la scrivevo e annotavo le designazioni successive. Ho fatto 1+1 se io ti ho dato un calcio di rigore contro la Juventus e a livelli di voti ero ottimale e l’anno dopo riparto dalla serie B, ma questi che fanno errori così grossolani e ritornano in serie A.. ma come è possibile, cosa succede? ».
Nucini parla inoltre delle ammonizioni mirate e dice « non ci guardavo neanche era naturale… può darsi che l’arbitro poi aveva ragione…però poi andavo a vedere il mercoledì la lista che, per combinazione o casualità, strano caso incontravano sempre la Juventus ».
Il diario segreto. Viene mostrato, per il riconoscimento, il diario, prodotto da Nucini (2001-2002)
La difesa fa presente che non può consultarlo per dare risposte (il pm ricorda la regola 499 comma 5 può essere autorizzato dal presidente a consultare documenti prodotti…in aiuto della memoria..la Casoria sembra confermare l'autorizzazione).
Il Pm: « può fare il nome dell’arbitro Bertini? » e Nucini: « Se me lo dice lei si ».
Anche in questo caso la difesa si oppone in quanto la domanda del PM suggerisce la risposta. La memoria vacilla e la Casoria sollecita la verifica. La difesa sul diario : « non può essere usato per la consultazione, è un appunto..la genuinità del teste viene meno.. ».
Si ricorda di alcuni arbitri che quando li vedeva gli faceva venire « da vomitare ».... e su questa affermazione c’è una nuova opposizione della difesa: « è una mia opinione » ..e qualcuno della difesa in aula « se vuole le dico la mia! » . La Casoria : « E’ una sensazione personale, non c'è nulla di più personale...andiamo và... ».
Facchetti, De Santis e i rapporti privilegiati. Incontrò più volte Facchetti (« sempre in pubblico » precisa). Alla fine della stagione 2001-2002 Nucini viene chiamato da Facchetti e gli dice che devono incontrarsi. In quell'occasione, Nucini riporta tutti gli episodi annotati nel diario, gli dice che non c'è meritocrazia che chi « ascoltava le sirene » andava avanti etc.. Dice Nucini di Facchetti (che già conosceva da tempo) : « un uomo, un uomo leale » che solo dietro ad un grande sforzo è riuscito a capire come stavano veramente le cose. A quel punto, entrambi, hanno cercato di avere più informazioni possibili e, su consiglio dello stesso Facchetti, cerca di farsi vedere come amico. Sceglie di avvicinare De Santis che sicuramente aveva un rapporto privilegiato con la commissione. Nucini lo deduce essendo passato indenne da numerosi episodi, come quello di Juventus-Parma, « indenne davanti a tutto e a tutti...era evidente». La commissione era composta da Bergamo, Pairetto, Mattei, la Fazi e Manfredini. Il pm chiede cosa è questo rapporto privilegiato e Nucini dice che in generale tutti gli arbitri quando erano in difficoltà andavano da lui (De Santis). Lo stesso De Santis gli confidò che la commissione vedeva che Nucini stava cambiando.. « accettando i loro discorsi, annuendo...ridendo e accettando velati ragionamenti voleva dire essere diventato intelligente.. ».
Nucini dice a questo punto che, il ritorno in serie A gli viene annunciato da De Santis « parlo io per farti ritornare in seria A». Il ritorno avviene nella seconda parte del campionato (2002-2003), racconta Nucini.
La cena di Natale e Fabiani. « Man mano che mi confrontavano con Giacinto emergevano sempre più particolati e curiosità ».
In una cena di Natale Facchetti gli chiese di informarsi su Fabiani. Chiese ai suoi colleghi e Racalbuto ebbe una reazione nervosa. De Santis volle appurare il perché dell'interessamento durante un tragitto in macchina e Nucini gli disse che non lo conosceva e voleva sapere chi era per non confonderlo con altri addetti ai lavori (?). De Santis gli disse che era un suo amico, in ottimi rapporti e che avevano lavorato insieme al carcere minorile e se si voleva arbitrare in serie A si doveva passare da lui e da Moggi per terminare con un nuovo rimprovero sull'errore di concedere il calcio di rigore contro la Juventus sempre nella partita con il Bologna.
Riferì nuovamente a Facchetti e lo stesso era interessato a sapere se potevano o no influenzare e fino a che punto gli arbitri. Nucini va ad arbitrare, Cosenza-Triestina (16.03.03), Fabiani si presentò in aereoporto e si fece conoscere dandogli 2 o 3 numeri di telefono. Fabiani in quel momento era direttore sportivo della Triestina.
Fabiani si è mostrato amico e gli disse che ci pensava lui a fargli dare 8.60 da Mitro. In quella partita la Triestina perse. Fabiani non pronunciò mai il nome di Moggi.
Telefonata da Fabiani. Fabiani telefona per incontrarsi con Nucini che acconsente e avverte Facchetti. In quell'occasione, dopo essere saliti in macchina, dice che ci avrebbe pensato lui a fargli fare la serie A attraverso il suo uomo, « ..ma vi rendete conto?..il dirigente di una squadra ». « Chi era questo uomo? » chiede il PM; il suo uomo era Moggi, e glielo ha passato per telefono dicendogli « ascolta, fai quello che dice lui ». Moggi : « stai tranquillo e ascolta quello che dice Angelo». Fabiani tira fuori il calendario delle partite cercando di individuare una partita per farlo arbitrare in serie A e faceva delle ipotesi; Nucini dice per impressionarlo. L'incontro si chiude senza nessun appuntamento successivo e Fabiani fai i complimenti a Nucini e gli comunica che sarebbe andato a Messina l’anno seguente.
Dopo l'incontro di Bergamo, Nucini dice di aver arbitrato una partita di serie A, che ha inteso come un segnale per dimostrare che era possibile quello promesso.
Nuova stagione Nella stagione successiva Nucini si aspettava sempre la serie A, ma è ripartito da Palermo-Cagliari. Attrito negli spogliatoi e telefonata molto animata con Bergamo e Pairetto perché Nucini contestò le valutazioni di un osservatore. Telefonò Fabiani chiedendogli di non fare casino perché avrebbero sistemato loro. Nuova chiamata di Fabiani dove gli chiede se vuole incontrare il suo uomo. Appuntamento a Reggio, lo fa salire sulla sua macchina e si dirige Torino e lo porta all'Hotel Concord (settembre 2003) ed incontra Moggi. L'ex Dg chiama i designatori e gli dice che Nucini deve essere trattato bene e valorizzato e designato per la serie A. Nucini capisce che i designatori sono « consapevoli di accettare quello che Moggi dice ». Moggi durante il colloquio con i designatori disse testualmente: « non mandarmi Dondarini, mandalo da qualche altra parte a far casino ». Dondarini arbitrò Udinese-Inter..e Nucini invita a « vedete cosa ha combinato ..anche sui giornali ». Si chiude l’incontro con il rinnovato invito di Moggi : « qualsiasi cosa di cui hai bisogno parla con Fabiani ». Moggi se ne va e Fabiani gli consegna una scheda TIM dicendo che non deve usarla per telefonate diverse da quelle con lui... Nucini chiama nuovamente Giacinto.
Cassano D'Adda a casa di Facchetti. « La scheda ricevuta? » chiede il Pm, mai usata « eliminata..forse prima di buttarla via Fabiani mi ha chiamato un paio di volte » conferma Nucini. L'arbitro viene chiamato dopo una partita di Coppa Italia dove fischiò due minuti prima il finale. Episodio che faranno pesare a detta di Nucini; a Coverciano ci avrebbero pensato loro a sistemare il tutto, questa la rassicurazione di Fabiani, ma non doveva « fare casino ». Ma Nucini non vuole stare più al gioco. Racconta nuovamente tutto a Facchetti. « Che tipo di accordi prese? » chiede il PM.. Nucini dice di essersi messo a fare lo spettatore a Coverciano tenendo un atteggiamento distaccato e dopo un richiamo dice alla Fazi, Bergamo e Pairetto: « la pagherete un giorno ». Chiusi i rapporti con tutti, « con Giacinto si cercava di capire, di trovare la strada migliore per tirar fuori questo problema..prove non c'erano solo la mia testimonianza, in un momento dove era difficile farlo da solo ». Facchetti aveva paura che fosse coinvolta la società, « qualcuno vicino alla società ha consigliato che io andassi davanti al pubblico ministero, dalla Boccassini a dire quanto accaduto..in un primo momento sembrava (come gliela hanno fatto passare) che la procura di Milano dovesse aprire delle indagini su delle indiscrezione uscite su Repubblica e le dichiarazioni di Casarin a Telelombardia.. che aveva detto che un arbitro di grossa fama, in confidenza i designatori gli avevano consigliato di non ammonire alcuni giocatori ». Casarin non ha detto a chi alludeva. Riceve una telefonata per presentarsi alla Procura di Milano convinto che tutto fosse partito da queste dichiarazioni dei giornali ma Nucini riceve domande precise. « Le strade erano due, raccontare tutto e sobbarcarmi da solo l'onere di far crollare questo ambiente… Da solo non ce l'ho fatta, ho trovato nella Boccassini una donna intelligente che aveva capito tutto ». Con Facchetti si interrompono i rapporti forse per timore. Interrotti i rapporti anche con Moggi e Fabiani.
Successivamente, Facchetti è venuto a conoscenza che Nucini non aveva detto niente di quanto si erano raccontati e lo esortava sempre a far qualcosa, anche mentre era in ospedale, mandò un messaggio dicendo « è il momento buono per rilasciare un'intervista e dimostrare che uomo sei ». Nucini dice di non averlo fatto per non coinvolgerlo sapendolo malato.
Si ritorna alle chiamate di Fabiani « accendi l'altro », riceveva una chiamata sull'utenza normale e gli veniva detto di accendere l’altro.
Maria Grazia Fazi e « io speriamo che me la cavi ». Nucini racconta che la Fazi aveva un rapporto stretto con i designatori, « poteva incidere sulla carriera di un arbitr », « talmente influente che riusciva a far cambiare opinione su un arbitro agli occhi di un designatore ».
PM « riesce a ricordare un episodio per farci capire cosa sta dicendo? »..Nucini « e non potevo sopportare che un uomo qualsiasi mi mandasse in Serie A, figuriamoci se potevo sopportarlo da una donna! … vorrei trovare un episodio importante... poi era anche molto furba..si confidava con chi era vicino alla commissione » (De santis, Racalbuto, Palanca, Pellegrino ...).
Nucini ha saputo al raduno di Coverciano che non era stata confermata e se ne rallegra.
« Rammenta la presenza di dirigenti di società calcistiche a Coverciano » chiede il PM … « si all'inizio del sorteggio, quelli più vicini a Coverciano...poi alla polemica del "non sorteggio" ci hanno escluso e quindi non sapevamo più chi era presente ».
Campionato 2004-2005 « sulla sponda del fiume » Nucini dice che in serie A ha fatto il quarto uomo e che oramai si era messo sulla sponda del fiume ad aspettare che la corrente lo portasse giù.
Rielaborato da Paola
Nucini. Inizia il controesame. Il primo è
l’avvocato Messeri (difesa Bertini) , che chiede come la stampa trattò l’episodio del rigore di Bologna-Juventus, e lo invita a rileggere tutti gli episodi che ha annotato nel diario. Arrivati a « Parma-Juventus, arbitro Bertini, rigore non concesso al Parma e mancata espulsione di Buffon. Non giudicato un errore, premiato con immediate designazioni Empoli-Modena e Bologna-Piacenza (mica Barcellona –Real Madrid o Manchester U.- Liverpool – ndr) », l’avvocato chiede se ha annotato anche la mancata espulsione di Almeyda che giocava nel Parma. L’onesto Nucini: « Guardi io annotavo gli episodi che mi interessavano…». Messeri: « Si ricorda come è finita Parma-Juventus? » a Nucini che dice di non fare il giornalista, l’avvocato ricorda che la gara fu vinta dal Parma per 1-0 al che Nucini: « Non ha importanza » (!). Il teste si mostra molto indisponente alle domande dell’avvocato di Bertini.
Messeri chiede quante volte ha arbitrato la Juve e il Messina. Poche volte la Juve e non ricorda bene quante volte il Messina.
Viene il turno
dell’Avvocato Prioreschi. Su Juve-Bologna, tornando ai gadget e alla maglia senza numero l’avvocato Prioreschi chiede perché ha riportato quell’episodio, il teste risponde di non sapere perché la maglia fosse senza nome, forse era un segnale di antipatia.
Nucini si altera un pochino e Prioreschi: « Non si rivolga con questo tono a me! ». Il presidente richiama entrambi all’ordine.
Dopo quella partita e i 40 giorni di sospensione Prioreschi ricorda che Nucini ha continuato ad arbitrare regolarmente in serie A e B e che ha diretto partite importanti, il teste conferma.
Su Napoli-Ancona, Prioreschi ricorda a Nucini che ai carabinieri riferì che Moggi non gli aveva detto nulla di particolare, infatti per l’ex arbitro il “ complimenti, ci vediamo presto ” reso durante l’esame del pm non rappresenta nulla di particolare.
Prioreschi chiede come mai nel verbale dei carabinieri Nucini riferisce che nella telefonata avuta tramite Fabiani con Moggi, questi si sarebbe limitato ai saluti mentre nell’interrogatorio al pm ha ricordato che il dg bianconero gli avrebbe detto “ fa’ quello che ti dice Fabiani ”? Nucini confessa di essersi preparato all’interrogatorio rileggendo 250 pagine di appunti personali…
Sulla consegna della sim. Nucini ribadisce che ricevuta la scheda, annota il numero per comunicarlo a Facchetti (se penso che era perché gli amici di Giacinto sapevano bene cosa farci col numero, penso male? – ndr), prima di potersi rivedere con dirigente nerazzurro usa la scheda un paio di volte, quindi prima che si riveda con l’amico Giacinto, la butta via. Non c’è che dire, ottima mossa per chi vuole scoperchiare certe pentole. Figuriamoci poi se Facchetti non gli chiedeva di avere quella scheda, ammesso che sia mai esistita.
Emerge quindi che della (presunta - ndr) scheda Nucini non si disfece subito dopo l’incontro con Fabiani, ma solo dopo qualche tempo, e comunque prima che incontrasse l’amico Giacinto.
Date le molteplici differenze tra le dichiarazioni rese in udienza e quanto verbalizzato in precedenza, l’avvovato Prioreschi chiede se prima della deposizione il teste abbia parlato con qualcuno. La risposta di Nucini: « Sono stato in silenzio fin quando sono stato chiamato qua. Per rispetto di una persona che realmente era una persona onesta. Non sono stato avvicinato da nessuno, stia tranquillo.. io non ho mai avuto nessun padrone ».
Inter-Udinese del 25/02/01 Prioreschi: « Lei ha riferito che dopo la partita Facchetti è venuto a trovarla negli spogliatoi »
Nucini: « Sì »
Prioreschi: « E dopo essere venuto a trovarla l’ha chiamata nei giorni successivi? »
Nucini: « Sì, mi ha chiamato il giorno dopo per chiedermi dell’accaduto »
Prioreschi: « E’ normale che un arbitro si senta al telefono con un dirigente di una squadra? »
Nucini: « No »
Prioreschi: « E’ consentito questo dal regolamento? »
Nucini: « No »
Prioreschi: « Come mai lei ha ritenuto comunque di intrattenersi in colloqui telefonici (con Facchetti)? »
Nucini: « Intrattenersi è una cosa, chiedere di un accaduto è un’altra » WOW!!!
Prioreschi: « Perché non ha segnalato la telefonata di Facchetti all’ufficio indagini? »
Nucini: « Ritengo che il contenuto della telefonata non potesse interessare all’ufficio indagini »
L’avvocato di Moggi chiede al teste perché di fronte ai suoi dubbi non si è rivolto agli organi federali piuttosto che “ incontrarsi in maniera riservata con Facchetti ” (parole di Nucini). Il teste riferisce che teme di non essere creduto, per questo non si rivolge all’ufficio indagini.
Alla fine della stagione 2001-2002 (quella del 5 maggio… ndr) Nucini incontra Facchetti nel suo ufficio e gli consegna gli appunti che ha cominciato a redigere dopo l’” episodio Bolognino ” di Juventus-Chievo ”. Che sia questo elenco il padre di tutti i dossier dei cosiddetti “ spioni ”?
Prioreschi: « Che avete deciso in quell’incontro? Che so, Facchetti le ha chiesto “ fai lo spione per me ”? Che cosa ? »
Nucini: « Ci siamo sentiti con frequenza… io gli raccontavo tutto a Facchetti ».
Prioreschi chiede come mai non avesse pensato di registrare una delle conversazioni avute negli incontri con Fabiani, come mai una persona così attenta a conservare rassegne stampa e a redigere appunti e alla ricerca di prove contro Fabiani non ha pensato di utilizzare la sim riservata contro lo stesso Fabiani: « lei aveva una bomba atomica in mano, e che fa? La butta… »
Sul perché poi invece che rivolgersi agli organi federali o approfittare della convocazione della Boccassini si rivolse all’amico Facchetti, così risponde Nucini: « Mi rivolsi a Facchetti perché era l’unico che in quel momento avrebbe potuto smontare tutto. A chiunque mi fossi rivolto all’interno del sistema non sarei stato creduto. Mi sono rivolto alla sola persona che politicamente ed economicamente poteva fare qualcosa. Perché aveva una forza, era una potenza ».
E sull’atteggiamento tenuto con il pm di Milano Ilda Boccassini: « Io non ho risposto su delle domande…Quello che mi ha chiesto la Dott.ssa Boccassini e quello che ho risposto non glielo dico…Non le ho detto quello che voleva sentirsi dire perché mi sono trovato lì da solo… non avevo al mio fianco Giacinto ».
Prioreschi: « Lei in cambio della sua collaborazione ha chiesto qualcosa in cambio a Facchetti? »
Nucini: « No! »
Prioreschi: « Non ha chiesto un ruolo all’inter come responsabile addetto agli arbitri? »
Nucini: « No! »
Prioreschi: « Ne è sicuro? »
Nucini: « Sì, è una diceria e una chiacchiera uscita su giornali e TV. Era lui che si era prodigato per cercarmi un posto di lavoro…Lui si preoccupava del fatto che dovendo lasciare il calcio se avessi raccontato tutto sarei rimasto senza lavoro ».
Prioreschi: « Come mai il verbale dei carabinieri e quello dell’ufficio indagini della FIGC sono identici anche nelle virgole? »
L’accusa fa opposizione e il teste non lo sa spiegare.
La parola all’avvocato
Morescanti per Fagiani L’avvocato chiede al Nucini se è vero che all’inizio di ogni campionato viene dato agli arbitri un foglio in cui devono scrivere se hanno “ rapporti di amicizia, di colleganza, di conoscenza, di lavoro, con un determinato D.s., dirigente o presidente di qualsiasi società di calcio ”. Per Nucini è vero, ma sono esclusi i rapporti di amicizia.
L’avvocato Morescanti contesta la veridicità del presunto incontro tra Nucini e Fabiani all’aeroporto di Lamezia Terme. Per la partita Cosenza-Triestina, il D.s. degli alabardati non risulta aver seguito la squadra in trasferta.
Il confronto Morescanti vs Nucini è molto pepato…
Di nuovo la difesa di Moggi, prende la parola
l’avvocato Trofino.
A Nucini che lamenta “ un deficit di meritocrazia ” Trofino chiede se questo deficit si verifica per tutto il periodo della sua permanenza alla CAN di serie A e B, cioè dal 1997 al 2005.
Nucini dichiara che nel 2000-01 ha potuto arbitrare più partite grazie alla corretta valutazione del suo operare sul campo. Negli altri anni ha arbitrato meno e ha sentito meno meritocrazia.
Trofino fa notare che Nucini si lamenta delle frequentazioni che alcuni suoi colleghi arbitri avevano con un giornalista in particolare. Nucini risponde che non lo ritiene eticamente corretto.
Trofino: « Lei non lo ritiene etico, ma anche Lei aveva qualche “frequentazione”… »
Nucini: « Ascolti, la mia frequentazione con Facchetti è ben motivata ». Amen.
Messo alle strette, Nucini cerca di mettere disperatamente il pallone in corner: « Va bene, va bene così avvocato ».
Trofino chiede se anche Collina fosse tra gli arbitri che frequentavano giornalisti e verso i quali lamentava un deficit di meritocrazia. Nucini prima cerca di non rispondere, poi ammette che quello che sa lo ha letto dai giornali e non gli risulta che Collina fosse tra quelli. Trofino lo smentisce ricorrendo alle dichiarazioni in atti.
Segue il controesame da parte
dell’avvocato Bonatti, difesa di Pairetto
Durante a discussione sulla “ credibilità del testimone ” il presidente Casoria si lascia sfuggire un “ impatico ” commento: « E’ pericoloso l’avvocato di Pairetto… ».
L’avvocato De Vita, legale di Bergamo
Si chiede a Nucini se sapeva che sussistevano rapporti tra Bergamo e Facchetti. Il teste risponde che non ne era a conoscenza.
Finalmente Nucini viene congedato. Grazie a questa sua audizione, ho potuto capire quanto è bravo, quanti padroni ha, quanto è onesto e per chi fa il tifo.
“ Il teste può andare ”
Rielaborato da Gildo
Commenta l'articolo sul nostro forum!