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Attualità di L. BASSO del 22/11/2012 16:59:12
Pagala, pazza Inter pagala…

 

Come ben sappiamo, quando si parla di inni nazionali, la critica che più spesso si rivolge al nostro "Fratelli d'Italia" è quella di essere -musicalmente parlando- il vaso di coccio che mal rappresenta una terra che conta innumerevoli vasi di ferro: di fianco all'Aida e al Nabucco di Verdi, alla Tosca e alle Quattro Stagioni, la nostra amata marcetta (con tanto di intermezzo "poropò" ormai entrato a pieno titolo nel testo ufficiale) fa un pò la figura di Gangnam Style accanto a Rolling Stones e Pink Floyd.

Anche le squadre di calcio, come ben sanno i frequentatori del Forum, hanno il loro inno ufficiale. Tutti conoscono a memoria "Storia di un grande amore", che apre gli appuntamenti domenicali con la Juve, anche se chi scrive (forse in virtù dei suoi capelli che iniziano a diventare bianconeri anch'essi) ha ancora i brividi a sentire una canzone di tanti anni orsono: "mille bandiere bianconere intorno a noi - ci fan sentire come undici eroi..."
L'inno, in fondo, è qualcosa che crea appartenenza, qualcosa che senti tuo nel più intimo.
Cosa c'è di più teutonico del marziale "Deutschland, Deutschland uber alles"? E anche senza scomodare Jimi Hendrix e la sua immortale versione elettrica, "The Star-spangled Banner" fa da sempre mooolto U.S.A.
E -come è giusto che sia- anche quella squadra di Milano onesta per antonomasia ha il suo inno in cui riconoscersi.

"Pazza inter Amala", in effetti, per molte ragioni può definirsi a pieno titolo l'inno dei nerazzurri milanesi.
Partiamo dal titolo.
I più colti (quindi chi scrive si chiama fuori) riconosceranno già l'assurdo filosofico: come si può coniugare all'imperativo il verbo "amare"? Non è possibile amare per imposizione, l'amore o nasce e fiorisce naturalmente o non è amore. Sarà convenienza, sottomissione, lussuria, sacrificio, ma non amore.
Veniamo poi a questioni più terra-terra: la musica non vi ricorda qualcosa di "già sentito"? Vabbè, le note sono sette, e nessuno inventa più niente, e bla bla bla... però assomiglia molto ad un tormentone di qualche anno fa: "...baila... baila Morena... sotto questa luna piena..."
E' una somiglianza sospetta, ma a prova di perito... molte note simili ma di durate diverse, chi capisce di musica (quindi non il sottoscritto) sa cosa intendo. Per un esempio illuminante provate ad ascoltare l'inciso della mistica "Return to Innocence" degli Enigma e il ritornello della smielata "All I ever had" di Ricky Martin. Gemelli separati alla nascita.

Da qualche settimana, però, queste note più o meno gradevoli non risuonano più nel catino di San Siro. Al loro posto, è ritornata "C'è solo l'Inter", vecchio inno composto da Elio (sì, quello delle "Storie Tese", noto cuore nerazzurro).
Come mai?
Nulla di sicuro, ma si vocifera che il motivo sia (come nel 90% delle questioni della vita, con buona pace di Freud che origina tutto dal basso ventre) questione di pecunia, di danè.
Rosita Celentano, titolare della etichetta Luna Park, e proprietaria dei diritti sul brano, avrebbe (a detta dei soliti ben informati) richiesto il pagamento dei diritti stessi alla società nerazzurra, che se ne sarebbe risentita molto.
Un pò come quando io, Amministratore di Condomini, mando il sollecito al Condomino moroso e questo si offende pure.
Niente da dire, niente da aggiungere... "chi si assomiglia si piglia" dice un vecchio adagio.
E il vostro inno vi assomiglia alquanto.

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