Intervistata tratta da Hurrà Juventus di Luglio 1998/2
Antonio Giraudo, l’amministratore delegato più vincente del calcio italiano, parla di tutto e di tutti in un’intervista dalla quale traspare, chiarissimo ed entusiasmante, il progetto-Juve. La Juve, gli straordinari successi, l’atteggiamento di Boniperti e Romiti, la politica societaria e federale, il rilancio del vivaio, il progetto di solidarietà, la campagna abbonamenti, l’esigenza di un nuovo stadio, il contratto di Del Piero e l’offerta fatta a Lippi.
ALLA BASE DELLA CONTENZIOSITA’ TRASMISSIONI TELEVISIVE…
Ma cosa c’è alla base di questo stato di contenziosità oramai permanente e troppo spesso alimentata da interessi di parte? “I motivi principali sono, a mio avviso, almeno due: un’accresciuta competitività generale in particolare tra le pretendenti allo scudetto, ed un’evoluzione che purtroppo per ora non si può definire progresso, di alcune trasmissione televisive e di tutto ciò che ne consegue”.
Ci parli delle trasmissioni tv… “Sono cambiate le trasmissioni televisive della domenica sera. Per gran parte di dette trasmissioni si giudicano le partite analizzando alla moviola essenzialmente le decisioni arbitrali controverse; episodi scelti senza alcuna garanzia di tutela per le squadre e senza rispetto della cosiddetta par condicio: questo è il punto”.
L’USO DISCUTIBILE DELLA MOVIOLA
Allora è tutta colpa della moviola? “Chiariamo subito che non abbiamo assolutamente nulla contro la moviola: lo strumento ha una sua grande validità e l’uso è raccomandabile al fine di chiarire certe dinamiche. Non per niente, l’uso degli strumenti di ripresa al rallentatore viene molto usato da tecnici ed istruttori di vari sport. La moviola è uno strumento inerte: è l’uso che ne viene fatto che è discutibile. Gli elementi che vanno rigorosamente sorvegliati e vagliati sono chi usa la moviola e coma la usa e soprattutto con che criterio sceglie gli episodi da analizzare. Molte moviole a carattere nazionale appartengono tra l’altro a gruppi che detengono società di calcio oppure sono gestite da individui con interessi vari all’interno del mondo del pallone. Gente ad esso collegata direttamente o trasversalmente. Quindi a maggior ragione, onde evitare possibili dietrologie, è fondamentale una severa regolamentazione”.
LA JUVE NON PARTECIPERA’ A TRASMISSIONI TELEVISIVE FIN QUANDO NON SARANNO ADOTTATI VINCOLI DI GARANZIA
Quale sarà l’atteggiamento della Juventus? “Riteniamo che fino a quando non saranno adottati vincoli di garanzia e di rispetto della par condicio sulla scelta degli episodi da commentare la Juventus non potrà partecipare con i suoi uomini a trasmissioni televisive che si prestino alla manipolazione della moviola. Sia chiaro che la Juventus non ha preconcetti né preclusioni contro l’impiego della moviola dal cui uso dipendono,ogni settimana, ore ed ore di trasmissioni televisive e l’impegno di tanti opinionisti professionali e capaci a cui bisogna a cui bisogna affidare per i loro dibattiti un prodotto corretto. La nostra posizione è contro l’uso distorto e deviante di questo mezzo di approfondimento e sarà sicuramente oggetto di regolamentazione nei futuri contratti televisivi”.
Anche le statistiche? “Le statistiche bisogna saperle scegliere ed analizzare con professionalità. Ad esempio, ultimamente si fornivano statistiche sui falli, tra l’altro senza citare la fonte, il che è doveroso per la credibilità dell’informazione, in relazione ad ammonizioni ed espulsioni subite dalle varie squadre. E’ corretto, ad esempio, paragonare un fallo cattivo ed intenzionale, che magari manda un giocatore all’ospedale, con un altro assolutamente innocuo? No, eppure per la mera statistica contano tutti e due per uno. Utilizzando in maniera superficiale i numeri statistici ed usando semplicemente calcoli di correlazione, si dovrebbe concludere allora che per vincere lo scudetto l’inter dovrebbe disfarsi di Ronaldo, com’è successo al P.S.V. Eindoven ed al Barcellona, che hanno vinto il campionato dopo averlo ceduto. La mera statistica che se la Juventus avesse sempre tenuto nella sua storia il ritmo di vittorie con cui ha marciato negli ultimi quattro anni , di scudetti invece che venticinque, ne avrebbero portati a casa settantacinque. Siamo seri: ripeto, moviole e statistiche sono strumenti inerti e come tali manipolabili. Tutto dipende dall’onestà intellettuale e morale di chi li impiega. A mancare è questa chiara obiettività…”
TIFOSI-GIORNALISTI: NO SCELTA DI CUORE, SI ALL’OBIETTIVITA’
Quale soluzione proponete? “Qualsiasi proposta non può essere la ‘soluzione’ in quanto l’aumentata competitività, a volte più a parole che di sostanza, porterà a sempre maggiori veleni al fine di giustificare certi insuccessi e di creare degli alibi. Credo che sia inevitabile l’adozione di scelte e comportamenti trasparenti, come ad esempio il sorteggio integrale, pubblico di arbitri e guardalinee per il Campionato, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana. Per appurare gol fantasma sarebbe necessaria una soluzione tecnica di valore inequivocabile. Mi pare fondamentale la regolamentazione dell’uso della moviola nelle trasmissioni televisive in modo che questo uso tuteli i calciatori, le società e il pubblico stesso. Ritengo che la partecipazione più allargata possibile a gare europee sia tutta imprescindibile e profonda esperienza di maturazione collettiva e di provincializzazione. Mi augurerei poi che certi tifosi-giornalisti non trasformassero scelte di tifo in scelte di schieramento, privilegiando, contro l’obiettività professionale cui sono deontologicamente tenuti,, la parzialità del cuore”.
LEGGI DEL CALCIO AVULSE DALLA REALTA’
Ma il calcio è regolato da leggi interne… “Non credo che possa essere valido accusare di congiure e corruzione club rivali, dirigenti ed arbitri, al riparo dalla possibilità di incorrere in denunce alla magistratura ordinaria. Il calcio d’oggi, il calcio quotato in Borsa, non può auto proteggersi all’interno di un recinto secondo leggi speciali avulse dalla realtà che lo circonda, che è oggi particolarmente complessa e socialmente esplosiva”.
AGNELLI E SIL SOSTEGNO MAI MANCATO
Si dice che voi abbiate giornalisti amici e tifosi nel vostro gruppo… “La nostra è una situazione semmai anomala. La Juventus fa parte di un gruppo all’interno del quale ci sono anche alcune tra le maggiori testate giornalistiche italiane. Ciò non si traduce in un ‘atteggiamento di accondiscendenza’nei confronti della nostra società. E’ vero l’opposto. E’ palese che la situazione ambientale locale di questa Juventus è stata ed è piuttosto ostile. Per esempio Boniperti e Romiti, per motivi diversi, non nascondono da sempre una loro avversione. Questo ha determinato orientamenti preconcetti. La frangia fragile dell’ambiente ne è stata negativamente influenzata. Per questa ragione i nostri successi in campo e fuori assumono un valore ed un significato particolare. Dobbiamo ringraziare gli azionisti, ed in particolare Umberto Agnelli, che non ci hanno mai fatto mancare il loro sosteGno” .
POLTICA SPORTIVA, VIVAI, OBIETTIVI
Parliamo del peso politico della Juventus, si dice che è esagerato considerare, che lei è nel Consiglio della F.I.G.C., in quello della Lega, fa parte della commissione Veltroni e di quella presieduta da Manzella. Oltretutto è stato in tutte le commissioni economiche e la Juventus ha pesato molto nell’elezione di Nizzola e Carraro… “Penso che sia doveroso per una società come la Juventus dare il proprio contributo . Ciò a maggior ragione in questo momento di grande trasformazione nazionale ed internazionale. In quanto al presidente Carraro e Nizzola, sono stati eletti democraticamente con grandissima maggioranza, seppure con qualche difficoltà iniziale in un mondo che subisce ancora Statuti e Regolamenti non più attuali. Col vicepremier Veltroni, c’è rispetto delle regole. E’ un ministro che ha competenza legislativa e funzioni di vigilanza e soprattutto un appassionato dello sport e del calcio in particolare. Con Veltroni si sono varati dei decreto legge sulla violenza negli stadi, sulla privatizzazione degli stessi, sulle società dilettantistiche e si sono già approvati quelli sul Totoscommesse, sulla trasformazione delle società calcistiche, dell’Isef, sull’IVA sui trasferimenti. Rispetto le sue idee in termini di stranieri, ma personalmente penso che al più presto debba cadere l’odiosa barriera fra comunitari e non. In un mondo avvelenato da razzismi vari, il calcio può svolgere una funzione sociale importante, dare impulso a valori quali l’amicizia e la fratellanza, abbattere frontiere assurde”.
E rinforzare i vivai… “La Juventus crede nel settore giovanile, basti pensare che per la prima volta nella storia abbiamo conquistato lo scudetto con i giovanissimi di Maggiora. E’ stata una soddisfazione enorme. Proprio per questo abbiamo in programma un rafforzamento con importanti investimenti in risorse umane e strutture sportive. Sui settori giovanili vorrei aggiungere una considerazione. Oggi i calciatori sono molto diversi, tra caduta del vincolo e sentenza Bosman, tutte le barriere, nazionali ed internazionali, oggi sono ricchi e super garantiti, figure nuove dove all’atleta si affianca l’uomo d’affari curatore della propria immagine. Ed io credo che i tempi siano maturi perchè una percentuale di questa ricchezza torni ai settori giovanili come premi per aver costruito le basi si carriere tanto remunerative o come incentivo a lavorare sui giovani”.
Come farete a far convivere calcio e industria? “Bisogna sforzarsi a far convivere calcio e industria .Se il gioco passa in second’ordine rispetto agli interessi industriali e finanziari presto avremo una grande crisi. D’altronde non si può immaginare che il calcio si riduca ad dimensione esclusivamente ludica, perché non ce la farebbe. L’obiettivo è preciso: tenere in piedi, rinnovandolo il binomio gioco-industria. Tutto il sistema calcio, tutti gli addetti ai lavori, compresi quelli della comunicazione, debbono fare un salto di qualità ed adeguarsi alla trasformazione molto veloce di questo mondo”.
Quali sono i vostri obiettivi politici? “Contribuire alla revisione dello Statuto in federazione, seguire l’avvio del Totoscommesse e del Totosei, contribuire alla stabilità in Lega attraverso un accordo pluriennale a livello economico ed ad approfondire la ristrutturazione delle Coppe Europee, sperando in un Campionato Europeo che da quella certezza di partecipazione e di numero di gare che le attuali Coppe non danno, rendendo così vulnerabili i bilanci delle nostre società”.
E i programmi bianconeri per la stagione 1998/99? “La ristrutturazione del settore giovanile . L’avvio del progetto carta di credito-fans club, un migliore servizio ai tifosi con la creazione di una vasta rete di punti vendita della biglietteria attraverso un accordo innovativo con la Lottomatica ed ulteriore impulso dell’Area Commerciale. Grande importanza ed attenzione al progetto Solidarietà ed al progetto Stadio. Infine proseguire nella strategia commerciale delineata lo scorso anno che, grazie all’acquisizione del controllo dei diritti commerciali dello stadio, ci ha permesso di puntare su un concetto di qualità, riducendo l’affollamento pubblicitario al Delle Alpi e creando così la figura innovativa del co-sponsor”.
Dicono che avete messo a punto un progetto sulla solidarietà. “La nostra società è sottoposta quotidianamente a continue richieste, le più disparate, di interventi di questa disponibiltà non sia episodica né tantomeno casuale. Pertanto ci siamo posti il problema ed abbiamo messo a punto, credo per primi al mondo, un nostro settore, un progetto che prevede per i prossimi 5 anni la destinazione di una somma di denaro da indirizzare in operazioni di solidarietà mirate, legate soprattutto a realtà torinesi aventi comunque impatto internazionale. Un canale di solidarietà che possiamo definire pure, saranno le Missioni Don Bosco cui verranno destinati interventi su progetti specifici. Un secondo con la scuola d’Amministrazione Aziendale di Torino dove abbiamo allo studio un progetto per favorire futuri dirigenti sportivi attraverso l’assegnazione di borse di studio. Questo progetto-solidarietà sarà comunque reso noto e meglio dettagliato a breve termine”.
Il prossimo anno la campagna abbonamenti fu caratterizzata dallo slogan “W la Juve, Abbasso i prezzi” e quest’anno? “Sempre più W la Juve e sempre più abbasso i prezzi, che quest’anno saranno ancora inferiori ai prezzi di abbonamento applicati dalla maggiori società calcistiche europee. I risultati sportivi della squadra nella passata stagione, i prezzi, il premio fedeltà ai 40.000 abbonati che, rinnovando la tessera, riceveranno in omaggio due partite di Champions League (mentre chi lo farà per la prima volta godrà di forti sconti per i primi tre incontri sempre della Champions League), ci fanno pensare che dal 22 giugno al 22 luglio, periodo in cui allo stadio Delle Alpi, verranno venduti gli abbonamenti batteremo il record storico dello scorso anno”.
A che punto siamo con la staio? “Attendiamo a breve le decisioni della Città sul progetto presentato ad inizio aprile. I tempi sono strettissimi. Riteniamo che il nostro progetto sia una grande opportunità per la Città e vitale per la Società. Ricordo che per la Juventus, tra dipendenti e giocatori, occupa 400 persone circa e chiede solo di poter investire in un progetto che, oltre a dare immagine alla città, creerebbe 150 nuovi posti di lavoro e le consentirebbe di lavorare al meglio. Ci auguriamo che il progetto venga valutato senza preconcetti. Il nostro sogno è di avere uno stadio di proprietà e che i nostri tifosi vengano a vedere le partite da innamorati della Juventus sentendosi parte integrante con la società, la squadra, lo stadio stesso e non a seconda del blasone dell’avversario. In 70.000 con Ajax, Real Madrid, Inter e Milan ed in 757 con il Brescello in Coppa Italiae 3505 Kosice in Champions League. Una riflessione che lascio ai tifosi: gli stadi di Manchester, Barcellona, Borussia e così via sono sempre esauriti perché per i tifosi di queste squadre conta molto meno contro chi si gioca rispetto ad essere sempre presenti sentendosi chiaramente, come è giusto che sia, il dodicesimo giocatore e forse il più importante. La presenza allo stadio è parte integrante del sentirsi tifoso.”
E se non sarà possibile realizzare il vostro progetto? “Analizzeremo con gli azionisti tutte le possibilità nel rispetto del futuro della Juventus e nel rispettodei suoi tifosi e della nostra città, tenuto conto che la Juventus ha una popolarità universale e non soltanto locale”.
Quale è il segreto di una società che vince da quattro anni in campo e fuori dal campo? “Non sentirsi mai appagati ed avere sempre la voglia e la determinazione di migliorarsi quotidianamente. Essere forti dentro, avere coraggio, fortuna, grandi risorse umane con leadership diffusa e azionisti come i nostri. I successi sono prodotti da un lavoro di gruppo, in campo e fuori, che concretizza una strategia societaria per la realizzazione di un progetto. Più di tutto contano il sentimento e l’adesione al progetto quando il progetto umano è prioritario. “
La Juventus è un vulcano di idee e progetti ma cosa c’è che non la soddisfa? “La comunicazione. E’ determinato in parte da noi sicuramente ci impegneremo a migliorarci, ed in parte dalla situazione anomale ambientale qui a Torino che in alcuni casi si basa su preconcetti e sulla quale invece non abbiamo molta flessibilità. Nel calcio non esistono modelli di comunicazione perfetta. Pensavano che coniugare vittorie sportive straordinarie in Italia e nel mondo e bilanci sani per una squadra di prima fascia fosse già un modo concreto di comunicare e quindi di essere giudicati. Evidentemente così non è e quindi cercheremo di migliorarci in quello che è certamente un nostro punto da realizzare”.