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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di G. GALAZZO del 11/06/2009 13:33:31
Il Paese dalla memoria corta

 

Non è mai facile né mai lo sarà, per noi "discepoli del rancore", leggere o commentare qualche articolo o "sommo intervento" pubblicato nelle pagine sportive dei quotidiani.
Non è facile, perché la carta stampata e gli altri media sono stati l'organo ufficiale di informazione nel quale il processo e le sentenze di Farsopoli sono state rese note prima che l'effettivo e sommario procedimento avesse luogo.
Quotidiani con giornalisti che, all’occorrenza, si sono travestiti da inquirenti e poi da giudici, con teorie diventate sentenze senza appello. Non c'è che dire, un gran colpo - o "golpe", vedetela come vi pare - nella "terra dei cachi" tutto è possibile, ancor di più se c'è chi ti permette di farlo e non oppone resistenza.
L'ultima perla di saggezza letta (per vie traverse, nessuna illusione: boicottaggio perenne) porta la firma di Gian Felice o Gianfelice (non saprei, mi venga concesso il perdono) Facchetti, figlio dell'indimenticata bandiera interista e patrimonio universale del calcio (Corriere Della Sera cartaceo pag 57 del 9 luglio).
Il suo intervento, articolo, lettera o rubrica (nel caso, suggerisco il nome "la tribuna degli Onesti") ha inteso commentare le recenti dichiarazioni del Capitano della nazionale Fabio Cannavaro, neo Juventino di ritorno, ma principalmente una delle colonne portanti di quella Juve che non consentiva all’Inter di vincere (NB: "senza ruvvare”).
Le parole di Cannavaro, espresse in conferenza stampa a Coverciano, in ritiro con la Nazionale, rivendicavano l'appartenenza dei due scudetti vinti, grazie alle la forza di quella squadra sul campo. Sai che novità: lo disse anche durante i mondiali del 2006, in piena bufera, lo ha ripetuto a Madrid quando ha vinto la lega spagnola con il Real.
"Datemi la maglia numero 30", ha poi aggiunto Cannavaro. Doveroso legittimare che sono 29 titoli, giusto aspirare al prossimo.
Invece no. "Non sta bene, non si fa", sentenzia Gian Felice, che felice evidentemente non si sente per quelle dichiarazioni: "Cannavaro insiste in maniera patetica sulla storia dei 29 scudetti, in barba alla giustizia sportiva. Lo fa senza ritegno, senza che nessuno dei vertici federali gli faccia presente quel che è stato e che il ruolo che oggi riveste comporta responsabilità". Queste sono le sentenze di Facchetti Jr., che forse dimentica, nonostante l'ancor giovane età, alcuni fastidiosi dettagli:
- ai vertici della Federcalcio, non c'è più l'amico ed ex consigliere dell’Internazionale, Guido Rossi;
- le stesse dichiarazioni di Cannavaro continua, imperterrito, a farle Zlatan Ibrahimovic che, discorso numero (e colori) di maglia a parte, rivendica come incancellabili i due scudetti vinti a Torino, tant'è che si dice appagato di quanto ottenuto in Italia.
Ora, non so se Facchetti Jr sia un dirigente dell'Inter o solo un amico di famiglia, ma forse è il caso che la società nerazzurra "lo faccia presente" al bomber Svedese, a meno che gli aumenti annuali di ingaggio non vadano letti come provvedimenti.
Non mi si prenda per pazzo. Do ragione a Facchetti quando scrive che "il record di presenze azzurre meriterebbe di essere celebrato con un gesto davvero coraggioso, da capitano". Anche noi, anche io (giusto per fare conoscenza: noi/io siamo quei rancorosi, sulla cui rabbia e malcontento, Cannavaro vorrebbe far leva per riconquistare simpatie perdute) chiederemmo un gesto coraggioso: "Alza la voce, Capitano, alza la voce", e denuncia questa farsa!
Do ragione a Facchetti anche quando ci definisce tifosi "rancorosi", incuranti della giustizia (?) sportiva. Un bello spot, un invito a nozze anche quella considerazione: "L’Italia è un Paese con la memoria corta, con revisioni e negazioni storiche".
Mi piace citare un commento letto nel nostro forum: "Fa sempre piacere notare come ogni rigurgito di VERITA' susciti insopportabili pruriti a chi s'è attaccato un pezzo di cartone sulla maglia... e siamo ai rigurgiti.... che succederà quando il vulcano erutterà tutto?". Semplice, perfetto: emblematico per la nostra lotta per la verità.
Lo sappia Gianfelice, e lo sappiano tutti i partecipanti alla farsa: Giù Le Mani Dalla Juve continuerà la lotta sino a che il vulcano non erutterà tutto.
Lo ha fatto, lo fa e lo farà attraverso i ricorsi, attraverso la divulgazione di tutti gli articoli e commenti, che evidenziano le contraddizioni, le anomalie, le storture giuridiche di quell'assurdo processo sportivo.
Lo ha fatto, lo fa e lo farà, anche con l'ironia (siamo capaci anche di quella), a sottolineare tutti i favori arbitrali di cui ha goduto l'armata nerazzurra negli ultimi due anni, a sottolineare l'impunità di cui gode chi può produrre passaporti falsi tanto quanto i bilanci che presenta.
Questo è il significato di "rancorosi", caro Gian Felice. Ah, dimenticavo! "Molto lieto, Gianluca" (tutto attaccato) pure io. E "felice" (minuscolo) perché io, per merito di questo gruppo di amici, ho imparato a placare la rabbia cieca sostituendola con lucido rancore.
"Vinceremo noi, non c'è alcun dubbio". Senza "RUVVARE", sia ben chiaro.

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