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Attualità di F. FILIPPIN del 31/01/2013 07:56:37
Le squalifiche e l'incompetenza

 

Sono arrivate.
Puntuali.
Mi riferisco alle squalifiche post Juventus – Genoa, che hanno colpito allenatore, giocatori e dirigenti.
Non che non ce lo aspettassimo: le proteste erano state veementi e il battage promozionale perché venissero comminate, da parte di tutti i media, era stato tale che un esito diverso non era prevedibile.
Probabilmente qualcuno sarà anche rimasto deluso, soprattutto in chi sperava in una Juventus decimata, perché alla fine l'unica squalifica decisiva potrebbe essere quella di Bonucci, visto che Chiellini è infortunato e il turno di Vucinic era dovuto in quanto in diffida.
Quanto all'inibizione di Marotta non ho ancora capito cosa comporti in concreto; credo nulla, visto che ci sono ben noti dirigenti, che, seppur plurisqualificati e pregiudicati, continuano bellamente ad operare, ottenendo addirittura incarichi nei massimi organismi calcistici.
Ma questa è un'altra storia.

Quanto a Conte, beh, immagino che dopo quello che gli è stato fatto in precedenza, questo non sia niente, o, forse, temo che la sua pazienza, già messa a dura prova, sia ormai al limite, con conseguenze che neppure voglio immaginare.
Bizzarro come, a fronte di un arbitraggio assolutamente scandaloso per pochezza tecnica e quanto a personalità, ci si sia soffermati praticamente solo sulla reazione juventina e non sul contenuto della stessa.
La conferenza stampa post partita di Conte è stata chiara: l'allenatore non si è lamentato, pur avendone tutti i motivi, della mancata concessione del (o dei, non so neanche quanti) rigore, ma di quanto gli è stato riferito dall'arbitro a scusante (?!?).
“Non me la sono sentita”.
Ovviamente, c'era da aspettarselo, è arrivata, pur in via informale, anche la puntuale smentita del diretto interessato (figuriamoci), secondo il quale la frase sarebbe stata più o meno: “ Per me è involontario. Non me la sento di concedere un rigore così”.
La cosa puzza un po' e si sente tutto il rumore delle unghie che cercano di arrampicarsi sullo specchio.
Se il rigore non c'è, perché il tocco di mano è involontario, non lo si fischia e basta: non ha senso dire che non ce se la “sente”, con un verbo che in questo uso riprova un evidente senso di arbitrarietà.

Non sappiamo quali saranno gli sviluppi, ma ci pare che quantomeno sarebbe dovuta una indagine sul punto da parte di chi è preposto a farlo, anche senza una espressa denuncia.
L'episodio è grave e non può essere trascurato.
Al massimo si giungerà alla conclusione che non è possibile risalire all'esatta versione, ma una verifica è doverosa.

Quanto al resto, abbiamo assistito ancora una volta a qualcosa che assomiglia sempre più ad una farsa: i vertici arbitrali non sanno se era rigore o no.
Addirittura è necessaria una richiesta di chiarimenti all'UEFA e alla FIFA, che, immagino, sorrideranno un po' alla sua ricezione.
L'episodio è assolutamente banale, di quelli che capitano tutte le domeniche e in più partite ogni domenica, e non sapere cosa fare (se fosse credibile) riproverebbe ancora il totale pressapochismo in cui versa il calcio italiano.

Una domanda: se durante Chievo – Juventus si ripetesse un episodio analogo, cosa dovrebbe fare l'arbitro? Sospendere la partita in attesa di risposta da parte dell'UEFA?
Suvvia, la morale è sempre quella: piuttosto che dire che la Juventus ha ragione, meglio passare per “incompetenti”.

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